Giro d’Italia 2024, Tadej Pogačar dopo la tappa di Cusano Mutri: “Tiberi è stato l’unico a mostrare di avere le palle”

Tadej Pogačar è soddisfatto di come si sia sviluppata la decima tappa del Giro d’Italia 2024. Sulla lunga salita finale di Bocca della Selva a vincere è stato il fuggitivo Valentin Paret-Peintre (Decathlon Ag2r La Mondiale), ma il fenomeno in maglia rosa è riuscito a non far lavorare troppo i suoi compagni di squadra della UAE Team Emirates. A provare un timido attacco nei chilometri finali sono stati invece gli uomini della Bahrain-Victorious, con un generoso Antonio Tiberi lanciato dal fidato Damiano Caruso. Lo scalatore sloveno è comunque riuscito a non perdere nemmeno un secondo sui diretti rivali e anzi, intervistato ai nostri microfoni nel dopo tappa, ha detto di essere pronto agli attacchi delle squadre avversarie.

Ancora una volta una tappa durissima, simile a quella di sabato, sei soddisfatto di come è andata?
“Sono soddisfatto, è stata una tappa dura e veloce, all’inizio faceva caldo, poi umido e ora fa freddo.  Oggi è stata una giornata molto strana ma siamo riusciti a sopravvivere molto bene con la squadra. Abbiamo lasciando andare la fuga e abbiamo cercato di tenere un certo ritmo. Altre squadre hanno lavorato, come la Bahrain-Victorious, e alla fine per noi è stato ottimo”.

Anche oggi Tiberi è stato l’unico ad aver provato ad attaccare…
“Sì, Tiberi è stato l’unico che fino ad ora a mostrare di avere le palle, è molto forte. Ha provato ad attaccare e credo che lo vedremo fare lo stesso nelle prossime tappe in salita. Lui è stato l’unico ad attaccare nelle ultime due tappe di montagna. Oggi la Bahrain ha fatto gran parte del lavoro sulla salita finale e ammiro che lui abbiamo mostrato coraggio. Gli auguro di avere buone gambe nei prossimi giorni”.

Adesso arriveranno alcune giornate più tranquille
“Lo spero. I prossimi tre giorni dovrebbero essere più tranquilli iper gli uomini di classifica. Poi ci sarà ancora una grande battaglia nella cronometro e nella tappa di Livigno”.

I tuoi rivali hanno messo dei corridori nella fuga di oggi, è una cosa che ti ha preoccupato?
“No, oggi non era la giornata adatta per fare questo tipo di tattiche con un compagno di squadra davanti. Credo che siano solamente andati in cerca della vittoria di tappa

Vincere un grande giro vuol dire anche avere pazienza, non solo vincere le tappe…
“Sì, bisogna essere pazienti in un grande giro. Sono 21 lunghi giorni, è davvero importante essere tranquilli e concentrati sulle tappe e pensare solo giorno per giorno”.

Pensi che dovrai subire tanti attacchi nelle prossime tappe?
“Sì, credo che sarà davvero dura. Dobbiamo prepararci agli attacchi di tutti gli altri, anche se forse non sono stati forti abbastanza come Antonio [Tiberi – ndr], anche se oggi non era la tappa adatta per attaccare. Noi dobbiamo correre come abbiamo fatto oggi, è solo l’ultimo giorno che si vince, questo vale per tutti”.

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