Giro d’Italia 2024, il dominatore di Livigno Tadej Pogačar: “Avevo messo gli occhi su questa tappa da molto tempo”

Tadej Pogačar ha distrutto la concorrenza nella 15esima tappa del Giro d’Italia 2024. Il fenomeno in maglia rosa è andato ancora una volta all’attacco in salita ed è riuscito a riacciuffare tutti i fuggitivi e a tagliare il traguardo di Livigno in prima posizione dando quasi tre minuti a tutti i suoi diretti rivali per la classifica generale. Ora, alla vigilia del secondo giorno di riposo, il capitano della UAE Team Emirates ha un vantaggio abissale di 6 minuti e 41 secondi sul secondo della generale, il britannico Geraint Thomas (Ineos Grenadiers). Parlando ai nostri microfoni nel dopo tappa lo scalatore 25enne ha rivelato come aveva in mente di vincere questa tappa regina da diverso tempo.

Un capolavoro per te in questa tappa…
“Devo dire che avevo messo gli occhi sua questa tappa da molto tempo. Avevo un piano e il team ha fatto un lavoro davvero perfetto. Sono davvero felice di averlo portato a termine qui in cima a Livigno”.

Cosa hai pensato negli ultimi metri con tutta la gente che faceva il tifo per te?
“Era davvero stupendo, sapevo che Quintana era ancora davanti ed ero molto impressionato nel vedere Steinhauser lì e speravo che arrivasse fino al traguardo. Ma allo stesso tempo volevo mostrare ai miei avversari per la generale che potevo ancora aumentare il distacco. Nell’ultima salita è stato davvero folle con tutta la gente, mi ha dato ulteriore motivazione ed energia. È stato bellissimo vedere tutte le bandiere della Slovenia e tutti gli italiani fare il tifo per me e urlare il mio nome. Davvero incredibile”.

Possiamo dire che questa tappa è la firma di Tadej Pogacar su questo Giro d’Italia?
“Sì, speriamo di sì. Quella di oggi era la tappa regina del Giro e vincere la tappa più dura in un grande giro è fantastico e sono super felice di esserci riuscito”.

Cosa hai pensato quando Rafal Majka ti ha lanciato e avevi nel mirino Quintana?
“Pensavo che Steinhauser sarebbe riuscito ad arrivare a vincere la tappa, ma avevamo in mente di guadagnare tempo. La squadra ha fatto un lavoro ottimo, sei ore in bicicletta e tutti hanno fatto bene. Con Rafa [Majka – ndr] ci conosciamo davvero bene e siamo andati a tutta per qualche centinaia di metri per lanciare l’attacco ed è stato perfetto. Poi però ho dovuto diminuire un po’ la potenza perché stavo soffrendo un poco, ma sono riuscito a finire la tappa di oggi in prima posizione”.

Dicevi che questa sarebbe stata una delle tappe più dure di sempre, cosa dici ora che l’hai portata a termine?
“Penso che in termini di distanza e dislivello è sicuramente una delle più dure, ma non si può paragonare a quella di Col de la Loze del Tour dello scorso anno, odio quella salita. Non ho bei ricordi di quella salita. Oggi è comunque stata una tappa mostruosa e brutale e sono così felice che siamo riusciti a prenderci la vittoria”. 

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