Giro d’Italia 2024, la classifica big finale: Tadej Pogacar conquista la Corsa Rosa con 9’56” su Daniel Martinez, Antonio Tiberi chiude 5° e Maglia Bianca

Distacchi sin dal primo giorno al Giro d’Italia 2024. La movimentata tappa di apertura della Corsa Rosa regala infatti subito emozioni e alcune sorprese. Battuto al traguardo, Tadej Pogacar guadagna comunque terreno su tutti i rivali diretti, che in buona parte arrivano assieme a dieci secondi dallo sloveno, che si prende anche quattro secondi di abbuono rispetto ai rivali. Del gruppetto dei primi inseguitori non fanno tuttavia parte Juan Pedro Lopez (Lidl-Trek), che arriva appena dieci secondi dopo, Lorenzo Fortunato (Astana Qazastan), che perde altri quattro secondi, ma mancano anche Domenico Pozzovivo (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Nairo Quintana (Movistar) e, soprattutto, Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL) e Thymen Arensman (Ineos Grenadiers). Se il francese arriva assieme ai due esperti scalatori, con un ritardo di 57 secondi, molto più pesante il distacco del sesto classificato della passata edizione, che concede invece 2’17”, potendo così già dire addio, sin dal primo giorno, alle sue ambizioni di alta classifica.

Il secondo giorno, con l’arrivo di Oropa, Tadej Pogacar si prende la Maglia Rosa con uno splendido assolo che lo vede mettere da parte un primo tesoretto rispetto a tutti i rivali, partendo da Geraint Thomas e Daniel Martinez, che in posizioni inverse concludono la tappa, e salgono entrambi sul podio provvisorio alle spalle dello sloveno. Tra coloro che rispondono subito bene anche Cian Uijtdebroeks, Einer Rubio e Lorenzo Fortunato, così come buona reazione di Juan Pedro Lopez. Cede qualcosina nel finale Ben O’Connor, che ha speso troppo probabilmente per cercare di resistere allo scatto bruciante di Pogacar, mentre oltre alle conferme di Domenico Pozzovivo (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Nairo Quintana (Movistar), Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL) e Thymen Arensman (Ineos Grenadiers), a perdere ancor di più oggi è Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious), che, a causa di una foratura ad inizio salita, in classifica ora ha quasi tre minuti dallo sloveno, con il compagno Damiano Caruso che fa un po’ meglio, ma ha comunque un ritardo di 1’29” al traguardo.

Dopo due tappe esplosive, la terza non provoca variazioni significative, con la Maglia Rosa sempre saldamente sulle spalle di Pogacar, che guadagna anche i due secondi in palio al traguardo volante di giornata. A prendere l’abbono nella quarta frazione è invece Uijtdebroeks, che conquista 1″ allo sprint intermedio e passa al quarto posto nella generale, guadagnando quindi una posizione in una classifica con non subisce altri grossi cambiamenti. Nessuna variazione anche nel giorno successivo con Tadej Pogacar che si presenta all’attesa “tappa degli sterrati” con 46″ di vantaggio su Geraint Thomas.

La tanto attesa sesta tappa, alla fine, non cambia le posizioni di vertice alla vigilia della prima cronometro di questa edizione del Giro. Da segnalare, però, l’uscita di classifica di Damiano Caruso (Bahrain Victorious), coinvolto in una caduta prima dell’ultimo tratto di sterrato, con il siciliano che ha tagliato il traguardo molto dolorante ad oltre 15 minuti dal vincitore. Grandi sconvolgimenti li porta invece la cronometro da Foligno a Perugia, conquistata da Pogacar, che rifila importanti distacchi agli avversari. Lo sloveno rifila 1’49” a Martinez, ora secondo a 2’36” nella generale, 2′ netti a Thomas, che scende in terza posizione e quasi tre minuti a Bardet e Uijtdebroeks. Contengono tutto sommato i danni O’Connor e Lutsenko, che perdono rispettivamente 2’07” e 2’23”, oltre ovviamente a Tiberi, che cede 1’21” e risale fino all’ottavo posto in classifica, e Plapp, che balza al quinto posto dopo aver ceduto 1’45” alla Maglia Rosa.

L’arrivo a Prati di Tivo vede nuovamente Tadej Pogacar davanti a tutti. Scortato dai suoi compagni, la Maglia Rosa si prende il successo allo sprint davanti a Daniel Martinez e Ben O’Connor, regolando un gruppetto che nel finale si è spezzato ulteriormente grazie agli scatti di Antonio Tiberi, buon quarto di giornata. Se in generale i distacchi sono stati contenuti, ci sono comunque alcuni corridori che hanno perso molto terreno, partendo da Luke Plapp (Team Jayco – AlUla), ormai finito fuori classifica, avendo perso più di venti minuti. Tra coloro che hanno perso terreno anche Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan) e Filippo Zana (Team Jayco-AlUla), che scivolano così fuori dai primi dieci, pur restando in piena lotta.

L’ultima tappa della prima settimana non provoca grosse modifiche alla classifica visto l’arrivo in volata sul traguardo di Napoli, con Pogacar che arriva quindi in Rosa al primo giorno di riposo. Unici cambiamenti rilevanti sono l’abbandono di Lutsenko, che era undicesimo, e l’1’46” perso da Pozzovivo a causa di un salto di catena avvenuto negli ultimi cinque chilometri. Dopo il giorno di riposo, la corsa riparte con un nuovo arrivo in salita, a Cusano Mutri, dove a vincere è la fuga di giornata comprendente anche Bardet e Zana, che riescono a recuperare terreno e a entrare in top-10, rispettivamente al settimo e nono posto. I big arrivano praticamente tutti assieme con un ritardo di 3’14” dal vincitore Valentin Paret-Peintre, con solo un buco nel finale che fa perdere 4″ a Tiberi, Hirt, Storer, Fortunato e Baudin, mentre Uijtdebroeks cede 13″ alla Maglia Rosa e Arensman 22″.

Non cambia sostanzialmente nulla dopo la undicesima tappa, con la variazione più importante che avviene prima del via, con il ritiro di Cian Uijtdebroeks che consegna Maglia Bianca e Top5 ad Antonio Tiberi, che lo seguiva per pochi secondi. Unico altro cambiamento nelle posizioni che contano sono i due secondi di abbuono guadagnati da Geraint Thomas al secondo traguardo volante. Non ci sono variazioni neanche nella dodicesima tappa, con la giornata dei muri marchigiani che viene concessa ai fuggitivi mentre il gruppo segue un ritmo alto, ma costante. Tutto tranquillo, tranne un momento in cui la Ineos Grenadiers prova a sfruttare il vento, anche nella giornata successiva, con il piattone che da Riccione porta a Cento che non porta alcuna conseguenza nella generale

La seconda settimana si chiude con l’ennesima dimostrazione di forza di Tadej Pogacar, che si prende uno splendido successo infliggendo distacchi importanti a tutti i rivali. Alle sue spalle Geraint Thomas e Daniel Martinez si confermano molto vicini, ma a quasi sette minuti da lui, con Ben O’Connor che rafforza la sua quarta posizione visto il cedimento di Antonio Tiberi, che resiste comunque ancora in quinta posizione e Maglia Bianca dall’assalto di Thymen Arensman.

La terza settimana riparte, oltre che fra le polemiche per un accorciamento di tappa complesso, ancora nel segno di Tadej Pogacar. La Maglia Rosa vince ancora, quinto successo in questa edizione, ma anche alle sue spalle si delineano meglio alcune gerarchie, anche se il verdetto di una giornata così fredda e sincopata non è necessariamente definitivo. Seconda posizione nella generale si erge così Daniel Martinez, che distanza un Geraint Thomas meno brillante, così come fatica Ben O’Connor, che ora vede i suoi sogni di podio farsi più difficili. Sempre serrata la lotta per la quinta posizione, e la maglia bianca, fra Antonio Tiberi e Thymen Arensman, che arrivano quasi appaiati, a leggero vantaggio dell’italiano.

Nel finale della 17esima frazione, vinta dal fuggitivo Steinhauser, Pogacar guadagna ancora qualcosina sui primi rivali, precisamente 18″ su Tiberi, Martinez, Thomas, Rubio e Bardet, giunti tutti assieme al traguardo del Passo Brocon. Rispetto a questi corridori, cede 13″ Arensman, mentre fanno nuovamente più fatica O’Connor, che lascia sul piatto quasi un minuto allo sloveno e 41″ sugli altri big, e Zana, giunto a 4″ dall’australiano e superato in classifica da Rubio.

Ovviamente, non ci sono variazioni invece dopo la 18ª tappa, dedicata alle ruote veloci, e la classifica non cambia neppure il giorno seguente, dove il gruppo lascia ampio vantaggio alla fuga e non si dà battaglia verso il traguardo di Sappada. L’unico spavento lo prende Thomas, che a sei chilometri dalla conclusione si distrae e tocca la ruota posteriore di Tiberi, finendo a terra. Il gallese, però, si rialza subito, cambia bici e viene atteso dagli altri big, rientrando rapidamente e tagliando il traguardo senza perdere secondi.

L’ultima tappa di montagna conferma le gerarchie nelle posizioni di vertice, con Tadej Pogacar che si conferma intoccabile per tutti, infliggendo distacchi di oltre due minuti a tutti quanti. Alle sue spalle la corsa è molto più equilibrata, con gli altri uomini della Top5 che arrivano tutti assieme, malgrado alcuni distacchi iniziali in salita. Sul podio restano dunque Daniel Martinez e Geraint Thomas, seguiti da Ben O’Connor e Antonio Tiberi, che si aggiudica la Maglia Bianca distanziando definitivamente Thymen Arensman. Dietro il neerlandese salgono Einer Rubio, tra i migliori in salita, e Jan Hirt, che a sua volta recupera due posizioni. A completare la Top10 sono Romain Bardet, che perde due posizioni, e Michael Storer, mentre esce dalle posizioni di vertice Filippo Zana, tra i primi a perdere contatto.

Classifica Big Giro d’Italia 2024

1 Tadej Pogačar 79:14:50
2 Daniel Martínez +9:56
3 Geraint Thomas +10:24
4 Ben O’Connor +12:07
5 Antonio Tiberi +12:49
6 Thymen Arensman +14:31
7 Einer Rubio +15:52
8 Jan Hirt +18:05
9 Romain Bardet +20:32
10 Michael Storer +21:11
11 Filippo Zana +23:59
12 Lorenzo Fortunato +26:44
13 Davide Piganzoli +32:23
14 Simon Geschke +33:55
15 Rafał Majka +37:05
16 Valentin Paret-Peintre +43:26
17 Damiano Caruso +48:16
18 Luca Covili +51:08
19 Nairo Quintana +54:37
20 Domenico Pozzovivo +56:32
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