Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG): Dopo aver corso di rimessa la seconda frazione, stavolta vuole fare la corsa e vuole vincere in maglia iridata. Lo mette ben presto in chiaro schierando i suoi uomini a fare il ritmo sin dal primo GPM, fino a metterlo in rampa di lancio sull’ultima salita. L’assolo, per poco, non gli riesce a causa del solito incomodo, che probabilmente lo rallenta poi dopo anche nella successiva pianura, ma non si perde d’animo e dimostra di essere il più forte con una volata senza storia che gli consegna la storica vittoria numero cento.
Jonas Vingegaard (Visma|Lease a Bike): Soffre, ma resiste alla fucilata dell’eterno rivale. Una reazione forse più di testa che di gambe (anche se quelle servono eccome) che conferma, ancora una volta e se mai ce ne fosse bisogno, che al momento l’unica vera alternativa al campione del mondo è lui. Attualmente è un gradino sotto e lui stesso non lo nasconde, ma con ancora due settimane intense davanti e una differenza fra due al momento ridotta a pochi secondi, tutto è ancora possibile (domani ne sapremo comunque qualcosa in più).
Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step): Sa di non averne quanto gli altri due in termini di esplosività e non ci prova neanche. Ma fa la mossa giusta e con la sua grande capacità al passo riesce poi a rientrare non essendosi messo in difficoltà in salita. Se al traguardo perde tre secondi, ha il merito di averci comunque provato e di non essere rimasto esclusivamente passivo. L’impressione è che anche quest’anno il numero tre sarà lui, anche se al momento appare ancora “toccabile” dagli altri.
Primoz Roglic (Red Bull – Bora – hansgrohe): Se serviva ancora una dimostrazione che il classe 1989 non è al momento al livello dei rivali, oggi è arrivata. Una tappa sulla carta perfetta alle sue caratteristiche lo vede sparire nel momento decisivo, senza che possa neanche provare ad accennare una reazione. La sua difesa fino all’arrivo poi è buona, visto che riesce a fermare l’emorragia, ma ormai è evidente che ha qualcosa in meno e che anche solo il podio sarà un obiettivo tutt’altro che semplice da raggiungere se la condizione non migliora.
Enric Mas (Movistar): Finora perfetto, lo spagnolo oggi paga dazio, finendo la giornata nel gruppetto dello sloveno (ma quello sbagliato). Non è uno scattista, ma solitamente riesce quantomeno a limitare i danni, cosa che oggi invece non gli riesce più di tanto, complice forse anche una posizione di partenza complicata dal fatto di essere spesso da solo nei momenti chiave.
Florian Lipowitz (Red Bulla – Bora – hansgrohe): Poteva essere l’arma in più della sua squadra, l’uomo in grado di sovvertire le gerarchie e perfino di inserirsi nella lotta al podio finale, come mostrato di poter fare al Giro del Delfinato. Non tutto è perduto, ma il cedimento della frazione odierna non è di certo un segnale incoraggiante, avendo dovuto lasciare sulla strada praticamente un minuto.