Tour de France 2024, Wout Van Aert parla da uomo squadra: “Ci sono stati momenti difficili ma abbiamo lottato ogni giorno, sono orgoglioso”

Wout Van Aert conclude col sorriso un Tour de France 2024 altalenante. Il corridore belga, nonostante il bruttissimo infortunio rimediato in primavera alla Dwars Door Vlaanderen, è riuscito ad essere uno dei protagonisti della Visma | Lease a Bike che lottava per il sogno maglia gialla. Il 29enne di Herentals non solo si è messo al servizio del capitano Jonas Vingegaard, anche lui caduto malamente in primavera, ma è anche riuscito a fare una corsa in crescendo e sfiorare più volte la vittoria di tappa in volata. Il belga però, parlando ai nostri microfoni al termine della tappa di oggi, non si accontenta del terzo posto a sorpresa nella tappa inaugurale e di due secondi posti allo sprint, ma cerca di vedere i lati positivi di una corsa in cui non aveva grandi aspettative.

Sei soddisfatto dei tuoi progressi in questo Tour de France?
“Sì, considerando da dove vengo, sì. Ma devo anche ammettere che in alcune giornate mi sono sentito bene e sono riuscito ad andare vicino alla vittoria di tappa e qualche volta è stato in qualche modo spiacevole. Prima del Tour sarei stato comunque felice di ottenere questi risultati e dei progressi fatti durante la corsa. Facevo parte di una squadra forte e motivata, abbiamo lottato ogni giorno e ne sono orgoglioso”.

Come è stato essere compagno di squadra di Jonas Vingegaard in questa corsa?
“È stata molto dura rispetto ad altre edizioni. Negli ultimi due anni non aveva bisogno di ulteriore motivazione, era già forte come tutti hanno potuto vedere. Quest’anno ci sono stati alcuni momenti difficili e alcuni dubbi e io ho cercato di motivarlo e di dargli un po’ di fiducia. Mi ha veramente sorpreso soprattutto in quest’ultima settimana, quando ha avuto alcuni momenti difficili ma ieri ha fatto vedere di essere un vero campione”.

Non hai avuto la sensazione che la tua preparazione al Tour sia stata fatto con troppa fretta?
“Sì, senza dubbio, è stato tutto tranne che ideale. Ad essere sincero avevo poche aspettative, ho dovuto allenarmi duramente fino all’ultimo momento e non avevo mai avuto belle sensazioni in bici fino alle prime tappe. Quindi per me è stata una bella sorpresa vedere che andavo così bene ma mi dava fastidio vedere che c’erano altre giornate meno buone”.

Avete già parlato in squadra come tornerete per fare meglio l’anno prossimo?
“Credo che la prima cosa che devo provare a fare è stare in sella alla bici in primavera [ride – ndr]. Quest’anno è facile capire il motivo per cui abbiamo mancato l’obiettivo”. 

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