Tour de France 2024, il direttore tecnico della corsa: “Le tappe per velocisti sono state un po’ deludenti, in futuro non ne metteremo così tante”
Nel Tour de France 2024 ci sono state poche mezze misure, sul piano del percorso. In sede di disegno del tracciato, si sono infatti ricavate tante tappe dure, se non durissime, ma sono state anche numerose quelle quasi del tutto pianeggianti, con un esito, quello della volata di gruppo, quasi scontato. In tutto, sono state (tempo passato, perché non ce ne saranno altre, da qui alla fine) otto le frazioni che hanno visto i corridori veloci giocarsi il successo di tappa. Di queste, tre ne ha vinte Biniam Girmay, altrettante sono finite nella bacheca di Jasper Philipsen, una è andata a Mark Cavendish e un’altra ha fatto felice Dylan Groenewegen.
L’andamento di queste tappe, però, ha fatto alzare più di qualche perplessità, data la quasi totale assenza di “colpi di scena”, oltre che, quantomeno, di attacchi a lunga gittata. E la cosa non è passata inosservata nelle “stanze dei bottoni” di ASO, la società che organizza il Tour: “Quest’anno forse ci sono state poche tappe per gli attaccanti nel percorso – le parole del direttore tecnico del Tour de France, Thierry Gouvenou, raccolte da Radio Sports – Ci siamo concentrati sulla tappa 17 e sulla 18 (vinte rispettivamente da Richard Carapaz e Victor Campenaerts – ndr) e in questi casi tutto è andato secondo i piani. Credo che nel futuro preferiremo avere questo tipo di frazioni”.
Gouvenou aggiunge, sulla questione delle frazioni “pianeggianti”: “Siamo stati abbastanza delusi dall’andamento delle tappe per velocisti – il commento dell’ex corridore francese – Non credo che ne metteremo così tante nei percorsi dei prossimi anni”.
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