Tour de France 2019, Quintana: “Percorso adatto a me…ma anche a tanti altri”

C’è molta curiosità nel vedere Nairo Quintana in azione al Tour de France 2019. Il corridore della Movistar è chiamato a zittire qualche critica di troppo piovutagli addosso negli ultimi tempi, dopo un 2018 piuttosto negativo. Inutile negare come, nell’ultimo anno e mezzo, le prestazioni del colombiano siano apparse in ribasso, ma per darlo per finito sembra francamente troppo presto. In carriera conta sei podi nei Grandi Giri, comprese le vittorie al Giro d’Italia 2014 e la Vuelta a España 2016. L’ultimo, però, risale al Giro 2017, chiuso al secondo posto a pochi secondi dal vincitore Tom Dumoulin; da quel momento non è più riuscito a tornare ai massimi livelli.

Ora dovrà convivere con una pressione non indifferente, a maggior ragione con un percorso che supererà molte volte i 2000 metri: “Non c’è nulla in particolare che mi preoccupa – ammette – Come ogni anno c’è un po’ di nervosismo e desiderio che cominci la corsa. Ovviamente sono nato e cresciuto in altitudine, però bisogna dire che anche i rivali si allenano in altura, proprio per affrontare questo tipo di percorsi. Quindi si adatta a me, ma non sfavorisce neanche gli altri. Abbiamo una squadra forte, l’unica cosa che ci auguriamo è che la sorte ci accompagni, così da poter esprimerci al massimo delle nostre potenzialità”.

Anche per lui i primi rivali saranno i portacolori del Team Ineos: “Ci saranno Thomas e Bernal, ma non saranno gli unici da tenere d’occhio. L’Astana si è dimostrata molto forte, solida, e Fuglsang è quello che tra i pretendenti è andato più forte di tutti. E poi ci sono corridori che son sempre stati lì e anche quest’anno ci saranno, come Richie Porte e Adam Yates”.

A che gli chiede delle ambizioni colombiane in questo Tour, Quintana non nasconde che sognerebbe un intero podio escarabajo: “Pensare ad un podio tutto colombiano mi sembra un po’ troppo, però ci siamo Rigoberto Uran, Egan Bernal ed io…e non si sa mai quello che può succedere“.

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