Tour de France 2018, Froome non ci sta: “Non è corretto, le persone non vogliono vedere questo”

L’Alpe d’Huez ha avuto un sapore agrodolce per Chris Froome al Tour de France 2018. Il britannico è riuscito a rimanere con i migliori, guadagnando terreno su tanti rivali e rimanendo insieme agli altri, con la maglia gialla sempre più salda sulle spalle del suo compagno di squadra Geraint Thomas. Il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia tuttavia è stato vittima di uno spiacevole episodio, quando un “tifoso” gli si è avvicinato correndo e gli ha dato un pugno. Il soggetto è poi stato arrestato dalla polizia francese, ma il gesto non è passato inosservato al Team Sky e al suo capitano, che già in passato aveva dovuto sopportare azioni di persone poco sportive.

Il quattro volte vincitore del Tour de France ha commentato l’accaduto con rammarico, anche in vista di quanto avvenuto a Vincenzo Nibali: “Durante la corsa, è responsabilità degli organizzatori proteggere i corridori. Non è corretto, le persone non vogliono vedere questo“. Poche parole dense di significato per un corridore che è stato protagonista a lungo sulle strade della competizione francese, fin dal secondo posto ottenuto nel 2011.

Chris Froome ha poi parlato della situazione in classifica generale, con Geraint Thomas saldamente in maglia gialla e lui in seconda posizione: “Siamo ben posizionati per la seconda parte della corsa. È ottimo avere la maglia gialla. La situazione è ideale per noi”. Il britannico sarà comunque il capitano della propria formazione, come ammesso dallo stesso gallese. La possibilità di contare su due uomini di classifica è un’arma in più per contrastare gli avversari, a cominciare da Romain Bardet e Tom Dumoulin, apparsi entrambi brillanti sulle Alpi.

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2 Commenti

  1. Buongiorno
    sono anni che seguo il ciclismo tramite il vostro sito puntuale ed esaustivo nelle cronache delle corse. Ultimamente però mi trovo a dover dissentire sulla vostra politica a riguardo della pubblicità sempre più invadente e fastidiosa. Capisco benissimo che è un vostro importante sostegno economico se non l’unico ma questa continua ed insistente invasione durante la lettura degli articoli o visione dei filmati la trovo eccessiva.

    1. Ciao Roberto,
      innanzitutto grazie per l’affetto e la fiducia dimostrata.
      Per anni siamo riusciti ad evitare le soluzioni più invasive (alcune continuiamo a rifiutarle), ma purtroppo il mercato pubblicitario offre sempre meno questo tipo di banner, oppure ne ha diminuito fortemente la remunerazione. Purtroppo, nell’attesa di realizzare nuove soluzioni e modelli retributivi, per poter garantire la attuale copertura redazionale, a livello quantitativo come qualitativo, comprendendo prima di tutto gli stipendi, ma anche anche le numerose trasferte e la capillare presenza in corsa, ci siamo dovuti adeguare alle richieste delle concessionarie pubblicitarie.

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