Romain Bardet è uno dei grandi pretendenti al Tour de France 2017. Lo scalatore francese della Ag2r La Mondiale, si è presentato fiducioso oggi in conferenza stampa: “Penso di essere cresciuto” ha esordito, aggiungendo che “questo percorso è pensato per gli attaccanti, senza una vera e propria tregua tra i Pirenei e le Api, con il massiccio centrale che potrà rivelarsi pericoloso alla vigilia della giornata di riposo. Spero di sfruttarlo, conoscendo perfettamente la zona”.
L’idolo di casa è ben consapevole delle aspettative riposte su di lui: “Ci sono delle aspettative maggiori. Sto per iniziare il mio quinto Tour, il quarto con l’obiettivo di fare classifica. So cosa mi attende. Ricordatevi l’anno scorso, avevamo annunciato che l’obiettivo a medio termine era di salire sul podio in un Grande Giro. Questo è successo l’anno scorso e questo è un bene perché ha dato valore all’approccio dell’allenamento, del progresso e strutturazione della squadra. Ora abbiamo raggiunto la velocità di crociera e l’obiettivo è quello di essere a questo livello anno dopo anno“.
Quindi, la consapevolezza raggiunta da lui e da tutta la squadra è stata costruita badando a tutti gli aspetti importanti: “Un risultato è determinato non soltanto dalle prestazioni fisiche ma anche dall’esperienza necessaria della squadra per far girare le cose a nostro vantaggio. Prendo piuttosto queste aspettative come una pressione positiva. Sono fortunato ad essere così tanto incoraggiato ai bordi delle strade e mi servirà nei momenti difficili”.
In ogni caso, Bardet dovrà vedersela con un lotto di contendenti di primo livello: “C’è una miriade di favoriti, una quantità di pretendenti che fa pensare ad un Tour molto aperto” aggiunge, sostenendo che “bisognerà stare attenti” anche alle tappe con arrivo al termine di discese: “Penso che questo possa spingere i favoriti ad essere intraprendenti perché ci saranno meno occasioni per attendere lo schema classico delle tappe di montagna. Questo deve portare i favoriti ad anticipare”.
Lui ha lavorato proprio per sfruttare al meglio queste occasioni, che esaltano al massimo le sue caratteristiche: “L’idea è quella di continuare a lavorare sulle mie qualità che sono quelle di scalatore, la mia esplosività e soprattutto su qualcosa che permetta di lavorare un po’meno per avere la lucidità che permette di prendere le decisioni giuste e di avere buone sensazioni nel momento adatto per cercare di innescare dei movimenti in corsa“. Bardet è quindi pronto a lanciare il guanto della sfida: “La squadra non è mai stata così forte sia in pianura che in montagna. Le altre squadre hanno l’aria di essere meno forte che al Delfinati, sia la Sky che la BMC”.
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Quindi, la consapevolezza raggiunta da lui e da tutta la squadra è stata costruita badando a tutti gli aspetti importanti: “Un risultato è determinato non soltanto dalle prestazioni fisiche ma anche dall’esperienza necessaria della squadra per far girare le cose a nostro vantaggio. Prendo piuttosto queste aspettative come una pressione positiva. Sono fortunato ad essere così tanto incoraggiato ai bordi delle strade e mi servirà nei momenti difficili”.
In ogni caso, Bardet dovrà vedersela con un lotto di contendenti di primo livello: “C’è una miriade di favoriti, una quantità di pretendenti che fa pensare ad un Tour molto aperto” aggiunge, sostenendo che “bisognerà stare attenti” anche alle tappe con arrivo al termine di discese: “Penso che questo possa spingere i favoriti ad essere intraprendenti perché ci saranno meno occasioni per attendere lo schema classico delle tappe di montagna. Questo deve portare i favoriti ad anticipare”.
Lui ha lavorato proprio per sfruttare al meglio queste occasioni, che esaltano al massimo le sue caratteristiche: “L’idea è quella di continuare a lavorare sulle mie qualità che sono quelle di scalatore, la mia esplosività e soprattutto su qualcosa che permetta di lavorare un po’meno per avere la lucidità che permette di prendere le decisioni giuste e di avere buone sensazioni nel momento adatto per cercare di innescare dei movimenti in corsa“. Bardet è quindi pronto a lanciare il guanto della sfida: “La squadra non è mai stata così forte sia in pianura che in montagna. Le altre squadre hanno l’aria di essere meno forte che al Delfinati, sia la Sky che la BMC”.