Giro d’Italia 2019, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2019.

TOP

Cesare Benedetti (Bora-hansgrohe): È arrivata la sua prima vittoria da professionista ed è arrivata in grande stile. Il trentino non era certamente tra i favoritissimi del gruppo di testa, ma si gestisce benissimo sulla salita di Montoso e poi sullo strappo di Via Principi d’Acaja, rientrando nell’ultimo chilometro e battendo tutti allo sprint. Dopo tanto lavoro per Ackermann e prima del tanto lavoro che lo attende per Majka e Formolo, Benedetti si gode una giornata di ordinaria follia.

Jan Polanc (UAE-Emirates): Lo sloveno e la sua squadra leggono bene la corsa e si inseriscono nella fuga di giornata. Dietro Conti cede, ma non c’è problema, perché Polanc è il meglio piazzato tra quelli davanti e vola in Maglia Rosa, subentrando al compagno romano. Spesso al servizio dei compagni, oggi i riflettori sono su di lui, che probabilmente proverà a questo punto a curare la classifica generale fino a Verona.

Astana e Movistar: Sebbene li attendano due tapponi di montagna, Miguel Angel Lopez e Mikel Landa non vogliono perdere tempo e cominciano la loro rimonta verso le parti alte della classifica. Guadagnano 28 secondi, che non sono tanti, ma neanche poi così pochi. Apprezzabile anche la tattica di mandare in fuga Dario Cataldo e Manuele Boaro, da una parte, e Jasha Sutterlin, dall’altra, bravissimi a fare da ponte al tentativo dei capitani e fondamentali nella buona riuscita dell’attacco.

FLOP

Bob Jungels (Deceuninck-Quick-Step): Il lussemburghese è rimandato nella prima tappa di media montagna. Sul Montoso arranca e perde diversi secondi, il che non è un buon segno in vista delle prossime due tappe. Alla fine paga ben 2’34” dai migliori e le sue velleità di podio vengono così decisamente ridimensionate. Ritirato Viviani, la squadra belga ha assoluto bisogno di ritrovare il miglior Jungels.

Davide Formolo (Bora-hansgrohe): Brutto colpo per il veronese, che dopo la buona prima settimana paga dazio nella prima vera salita di questo Giro. Anche lui giunge a 2’34” e a questo punto è da vedere se continuare a curare la classifica generale oppure concentrarsi su una vittoria parziale. Anche perché il compagno Majka sembra andare molto forte e sembra poter essere la pedina migliore per la formazione tedesca.

Thomas De Gendt (Lotto Soudal): Come sempre centra la fuga giusta, ma questa volta non ha le gambe per riuscire ad essere competitivo. Appena si scatena la bagarre, si lascia sfilare, giungendo alla fine ottavo a 2’36” da Benedetti. Nelle prossime tappe ci sarà comunque molto spazio per le azioni da lontano, e dove non arriveranno le gambe proverà ad arrivarci con la testa.

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