Bilancio Squadre 2024: Lidl – Trek

Il percorso della Lidl-Trek rimane su una traiettoria di assoluta eccellenza. La formazione di licenza statunitense, i cui propositi di grandezza sono stati rinvigoriti, ormai un anno e mezzo fa, dall’arrivo di un munifico primo sponsor, ha portato a termine un 2024 decisamente soddisfacente. Le vittorie complessive sono ben 42, un numero secondo solo a quello, fuori scala, fatto registrare dalla UAE Team Emirates (81). Alcuni di questi successi sono stati di alto profilo, ma la squadra ha saputo recitare da protagonista praticamente in tutti i contesti, come testimoniano i podi fatti registrare fra Parigi-Roubaix, Il Lombardia, Strade Bianche, Giro di Svizzera e E3 Saxo Classic. Insomma, una squadra competitiva ovunque, con il sogno-vittoria di un Grande Giro che rimane, però, ancora lontano.

TOP

Da più parti, ormai, Jonathan Milan è indicato come uno dei migliori velocisti al mondo, in una cerchia ristretta di cui fanno parte Jasper Philipsen, Tim Merlier e pochissimi altri. Il friulano era chiamato a integrarsi in una nuova squadra, ma ha fatto capire di non avere particolari problemi nel farlo, iniziando a vincere già alla Volta Valenciana a febbraio. Poi, sono arrivati due sigilli alla Tirreno-Adriatico e un Giro d’Italia corso da protagonista: il duello con il sopracitato Merlier è finito 3-3, in quanto a vittorie, ma l’azzurro ha portato a casa, di nuovo, la Maglia Ciclamino. Nella fase discendente della stagione, il friulano ha vinto tre volte al Giro di Germania, due volte al Renewi Tour e ha sfiorato anche il successo alla Cyclassics Hamburg, chiusa al secondo posto. Dalle sue gambe è poi maturato anche uno dei momenti più entusiasmanti di tutta la stagione ciclistica mondiale, ovvero la vittoria dell’oro nell’Inseguimento individuale ai Mondiali su pista di Ballerup 2024. Insomma, Milan è ormai a pieno titolo entrato nel ristretto novero dei grandi della scena internazionale.

Chi in quella cerchia c’è già da anni è Mads Pedersen, autore di un’altra annata da applausi. Complessivamente, i successi stagionali sono ben 12, fra cui la Gent-Wevelgem e la classifica generale al Giro di Germania. Nel mezzo c’è molto alto, a partire dai piazzamenti di spessore fatti registrare alla Milano-Sanremo (quarto) e alla Parigi-Roubaix (terzo). La caduta alla Dwars door Vlaanderen lo ha probabilmente condizionato nel momento più importante del suo programma, poco prima di Fiandre e, appunto, Roubaix. Nonostante gli acciacchi, però, l’iridato di Harrogate 2019 è rimasto sempre sulla breccia, confermandosi corridore di riferimento per quel tipo di corse e dimostrandosi anche pronto a lavorare per i compagni. Sfortunato al Tour de France, dove una caduta lo ha costretto al ritiro prima di riuscire a lasciare il suo segno.

Stagione clamorosa è stata quella di Toms Skujiņš, che con il passare degli anni sta diventando un corridore sempre più completo. Orgoglio di una piccola nazione come la Lettonia, è stato protagonista sia alle Olimpiadi, quinto, che ai Mondiali, dove si è fermato di poco giù dal podio. Ma il 33enne di Sigulda ha brillato anche, e parecchio, con la maglia della squadra: già il secondo posto alle Strade Bianche, battuto solo dall’irraggiungibile Tadej Pogačar, basterebbe per dare alla sua stagione connotati molto positivi. Poi, però, sono arrivati anche i piazzamenti nei 10 a E3 Saxo Classic, Giro delle Fiandre e Gp Montréal, oltre che il 12esimo alla Freccia Vallone. Protagonista anche di diversi attacchi al Tour de France, il lettone ha saputo dare una vigorosa sterzata a una carriera fin qui positiva sì, ma non di profilo così alto.

Impossibile non considerare un “top”, soprattutto in divenire, una giovane stella del calibro di Thibau Nys. Nella stagione del, da poco, 22enne belga ci sono sei vittorie parziali e il successo anche nella generale del Giro di Ungheria. Detto che ha corso solo per 34 giorni, il figlio di Sven ha confermato un indiscutibile talento da stoccatore, portando a casa tappe dal Giro di Romandia, dal Giro di Svizzera e dal Giro di Polonia (2), tutte gare di livello WorldTour. Da vedere dove il suo percorso di crescita potrà portarlo, ma sembra decisamente pronto per giocarsi qualcosa di importante anche nelle grandi Classiche.

A testimonianza di un organico davvero molto completo, corridori del calibro di Matthias Skjelmose e di Giulio Ciccone, autori di prestazioni ragguardevoli nell’arco dell’anno, non sono fra i primissimi dell’elenco dei migliori. Il danese si è confermato atleta di alto profilo, soprattutto per le brevi corse a tappe, chiudendo quarto la Parigi-Nizza, terzo il Giro dei Paesi Baschi e terzo anche il Giro di Svizzera. Il grande obiettivo stagionale, la Vuelta a España 2024, lo ha visto tornare a casa da quinto classificato, lontano però dal discorso vittoria. Il podio, che forse era l’obiettivo di fondo, non è rimasto poi così lontano, ma l’impressione è che, se vorrà dedicarsi davvero alle classifiche dei Grandi Giri, dovrà fare ancora un ulteriore passo avanti. Anche Ciccone ha provato a perseguire un obiettivo di classifica generale, al Tour de France, con risultati discreti sì, ma non indimenticabili, dato l’undicesimo posto finale. Detto che la sua stagione è stata condizionata dai problemi fisici che ne hanno ritardato l’ingresso in gara, l’abruzzese ha fatto ottime cose al Giro del Delfinato e poi ha chiuso l’anno con il podio al Lombardia, risultato che da un tono ben più brillante all’intero bilancio stagionale.

Molto positiva anche la stagione di Simone Consonni. Il bergamasco nella prima parte del 2024 si è messo in mostra a suon di piazzamenti di prestigio in brevi corse a tappe e in alcune classiche del nord, ma fin da subito si è capito che il suo compito per quest’anno era fare da preziosissimo ultimo uomo per le volate di Milan. E così è stato fin dalla Tirreno-Adriatico, ma il vero capolavoro Consonni lo ha fatto al Giro d’Italia, pilotando alla perfezione l’amico pistard fino alla conquista di tre tappe e della maglia ciclamino. Quando poi il baffuto 30enne ha dovuto lottare in prima persona è riuscito ad ottenere buoni risultati, come il secondo posto nell’ultima tappa del Giro di Romandia. Su pista, poi, sono arrivate due entusiasmanti medaglie olimpiche a Parigi 2024, ad abbellire ulteriormente una bacheca già notevolissima.

Tra gli eroi silenziosi di questa squadra citiamo Tim Declercq e soprattutto Daan Hoole. Il veterano belga come da tradizione ha tirato in testa al gruppo per un’infinità di chilometri, facendo un lavoro meno appariscente di quello dei capitani ma sempre efficace e altrettanto importante per gli obiettivi della squadra. Il colosso neerlandese invece, oltre al fondamentale compito di gregario, ha dimostrato di essere anche un cronoman sempre più competitivo, capace di sfiorare il podio di specialità al campionato europeo. In chiave uomini-squadra, tanto lavoro per i compagni ha svolto anche Amanuel Ghebreigzabier, sempre infaticabile quando c’era da tirare il gruppo.

Nonostante gli infortuni anche la stagione di Alex Kirsch si può definire positiva. Il suo 2024 era partito bene, con piazzamenti importanti sia al Giro della Provenza che alla E3 Classic, ma la disastrosa caduta alla Dwars lo ha messo fuori dai giochi per diversi mesi. Al suo ritorno in estate è stato comunque in grado di ottenere il terzo gradino del podio al Giro di Vallonia e convincenti Top-10 al Giro del Lussemburgo e nella gara in linea del campionato europeo. Ottimi segnali sono arrivati da Mathias Vacek, brillante in alcune brevi corse a tapep e spesso fra i protagonisti alla Vuelta: nella stagione del ceco, inoltre, è maturato anche il secondo posto in una gara esigente come la Parigi-Tours.

Il 38enne Bauke Mollema, sebbene non sia più il ghepardo di una volta, continua a collezionare prestazioni da grande campione nelle gare più prestigiose. Il neerlandese classe 1986 è stato in grado di chiudere settimo la Amstel Gold Race, 13esimo la Liegi, sesto il GP de Quebec e poi ancora 12esimo sia al Mondiale di Zurigo che a Il Lombardia. La sua costanza e regolarità sono ancora una volta davvero ammirevoli. Chi invece fa della continuità il suo tallone d’Achille è Natnael Tesfastion. Il nuovo campione nazionale eritreo, tra continui alti e bassi, è comunque riuscito a portare a sfoderare alcune prestazioni davvero di ottimo livello che non fanno altro che ribadire il grande potenziale del 25enne africano. Da segnalare i suoi piazzamenti alla Cadel Evans Great Ocean Road, Giro di Vallonia, Gran Piemonte e Tour of Guangxi.

Ad aver avuto, in termini puramente numerici, la sua miglior stagione finora è stato Juan Pedro Lopez. Lo scalatore spagnolo è riuscito quest’anno a ottenere la sua prima vittoria da professionista e a conquistare la sua prima corsa a tappe in carriera. Entrambe le cose sono accadute sulle strade del Tour of the Alps, che hanno fato al 27enne le prime grandi soddisfazioni dopo le maglie rosa indossate durante il Giro d’Italia 2022.

+++ Jonathan Milan
++ Mads Pedersen
+ Toms Skujiņš

FLOP

Le aspettative per Andrea Bagioli erano altissime, non foss’altro per il modo, eccellente, con cui aveva chiuso il 2023 e si era presentato nella nuova squadra. Il valtellinese, però, si è di fatto visto pochissimo con i nuovi colori, raccogliendo giusto qualche piazzamento, come il quarto posto nella tappa di Bocca della Selva al Giro d’Italia. Nelle classiche a lui più adatte ha invece faticato a trovare la strada per la ribalta. È ancora molto giovane, comunque, e il tempo per riscattarsi, oltre che la fiducia della squadra nei suoi confronti, di certo non mancano.

Il 2024 è stata per Tao Geoghegan Hart un’altra stagione negativa, costellata di sfortuna e infortuni. Lo scalatore britannico ha fatto il suo debutto stagionale a febbraio, tornando alle corse nove mesi dopo il tremendo incidente al Giro d’Italia dello scorso anno, e due piazzamenti in Top-10 in Algarve facevano pensare alla luce in fondo al tunnel. Invece nel corso della sua stagione pochi sono stati i lampi e gare corse da protagonista, su tutte il Giro di Romandia, chiuso ottavo nella generale. In salita quest’anno è parso poco brillante, lontano parente dello scalatore solido capace di vincere la Corsa Rosa nel 2020.

Da Sam Oomen ci si aspettava una stagione importante, sia come gregario in salita che come attaccante in cerca di gloria personale. Il 29enne neerlandese in questo 2024 è stato però sotto le alte aspettative e l’unico picco degno di nota è stato in occasione della 13esima tappa della Vuelta a España quando, entrando nella fuga giusta, è riuscito a chiudere la tappa in quarta posizione. Ha sì lavorato per la squadra in diverse competizioni ma la sensazione è che non sia stato incisivo come ci si attendeva.

Leggermente opaco anche il 2024 di Edward Theuns e Patrick Konrad. L’esperto velocista belga non è riuscito a lasciare il segno né durante le sue amatissima classiche nel pavé, migliori piazzamento il 18esimo posto alla Brugge-De Panne, né negli sprint dove solitamente riesce a lasciare il segno con la sua potenza. Lo scalatore austriaco, che cambiava squadra dopo 10 stagioni alla Bora, potrebbe aver risentito del passaggio di team visto che le sue prestazioni degne di nota sono state davvero poche. Un settimo posto alla Clasica San Sebastian e due Top-10 alla Volta a Catalunya sono poca cosa per uno scalatore dotato come lui.

La stagione di Jasper Stuyven è stata piuttosto anonima nonostante diversi piazzamenti non proprio banali. Da un campione come lui, capace di vincere Milano-Sanremo, Omloop Het Nieuwsblad, Kuurne-brussel-Kuurne e tappe nei grandi giri, ci si poteva aspettare qualcosa di meglio, ma va detto che nel 2024 del 32enne belga ci sono stati anche alcuni sfortunati infortuni che hanno influito negativamente sulla sua condizione fisica proprio nel momento del suo picco di forma.

Piuttosto opaca anche la stagione di Quinn Simmons. Il giovane statunitense sembrava poter essere una delle grandi rivelazioni di questa stagione, ma nel corso dell’anno non è riuscito a confermare quanto di buono fatto fin dal suo passaggio al professionismo. Il 23enne del Colorado ha fatto solo 38 giorni di gara trovando però pochi piazzamenti per un corridore del suo talento. Julien Bernard ha avuto più spazio del solito per inseguire risultati personali, ma il fatturato alla fine non è stato indimenticabile. Ci si aspettava qualcosa in più anche dall’esperienza di scalatore di Carlos Verona, coinvolto in due Grandi Giri, senza particolari sussulti individuali. Ryan Gibbons era stato uno dei primi corridori ad esultare nell’anno solare, facendo doppietta di titoli nazionali in Sud Africa, ma da lì in poi è rimasto spesso nelle retrovie, fatta eccezione per un paio di Top 10 al Tour de France.

Per quel che riguarda i membri della nutrita colonia italiana in organico ancora non citati, Dario Cataldo ha vissuto un’ultima stagione da pro’ provando a rendersi utile per le logiche di squadra. Stesso ruolo per Jacopo Mosca e per Fabio Felline. Tutti e tre hanno fatto il loro, rimanendo però quasi sempre lontani dai riflettori. Medesimo discorso per il belga Otto Vergaerde, che non ha avuto modo di eccellere nell’arco della stagione.

– Sam Oomen
— Tao Geoghegan Hart
— Andrea Bagioli

Classifica UCI

Alla fine dell’annata 2024, la Lidl-Trek ha occupato la quarta posizione della classifica mondiale a squadre. Rispetto al 2023, la squadra di licenza statunitense ha raccolto quasi 2000 punti in più, ma ha dovuto incassare comunque il sorpasso della Soudal-QuickStep, che l’ha quindi relegata giù dal podio. Di seguito i venti corridori che hanno contribuito a firmare il raccolto di punti nell’arco dell’annata.

CORRIDORE NAZIONE PUNTI
MILAN Jonathan
ITA
2397
CONSONNI Simone
ITA
390
BERNARD Julien
FRA
262

Miglior Momento

Le vittorie sono state parecchie, anche a livello WorldTour, ma quella ottenuta da Mads Pedersen alla Gent-Wevelgem ha uno spessore diverso. Il danese ha sfoderato quel giorno una prestazione da grande campione, riuscendo ad aver ragione, nel duello conclusivo, nientemeno che di Mathieu van der Poel, al termine di una corsa combattutissima, confermandosi, qualora ce ne fosse ancora bisogno, come uno dei migliori interpreti al mondo delle gare di un giorno. All’iridato di Harrogate 2019, spesso piazzato alle spalle dei “grandissimi” nelle ultime stagioni, è un successo che cambia, in meglio, il panorama, soprattutto in vista delle prossime annate.

Bilancio Lidl - Trek 2024

Volate - 8.8
Classiche - 7.5
Grandi Giri - 6.3

7.5

L'obiettivo è quello di diventare la miglior squadra al mondo. La concorrenza, in tal senso, non manca, ma di certo non si può dire che non ci si stia provando. In organico ci sono diversi corridori di caratura mondiale e qualcuno, come Thibau Nys, deve probabilmente ancora raggiungere la piena maturazione: così, il raccolto attuale è di quelli sicuramente notevoli (42 vittorie stagionali), ma il futuro sembra essere ancora più radioso. Per compiere gli ultimi passi, manca probabilmente un corridore che possa fare altissima classifica nei Grandi Giri.

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