Bilancio Squadre 2024: Arkéa – B&B Hotels
Può bastare una vittoria di tappa al Tour de France a risollevare una stagione per una squadra come la Arkéa-B&B Hotels? La formazione World Tour francese ha faticato nell’arco di tutta la stagione, raccogliendo nel corso del 2024 un totale di 9 successi. Un risultato in linea con le medie stagionali, ma che non può non essere motivo di riflessione per una squadra tutt’ora in piena lotta per non perdere la licenza World Tour al termine della prossima stagione e che dovrà lottare fino all’ultimo metro per non scendere tra le Professional. La situazione generale, peraltro, non sembra particolarmente rosea e il futuro a breve scadenza, date le varie partenze di CicloMercato avvenute in queste settimane, pare abbastanza nebuloso.
TOP
Il miglior corridore di quest’anno non può che essere colui che ha portato a casa il risultato più importante, ossia Kévin Vauquelin. Così come lo scorso anno il 23enne di Bayeux è partito bene, conquistando piazzamenti importanti ed anche una vittoria nelle corse francesi di inizio stagione, oltre ad una top 10 in classifica generale in due corse World Tour come la Tirreno-Adriatico e il Giro dei Paesi Baschi. Anche durante la stagione delle classiche il secondo posto alla Freccia Vallone è stato un’ulteriore dimostrazione del livello del giovane transalpino, che poi ha mancato il titolo nazionale a cronometro di soli 3″. Il punto più alto però è il successo di tappa al Tour de France, ottenuto a Bologna nel corso della seconda frazione. Per un corridore francese basterebbe questo a rendere una stagione indimenticabile, ma se si uniscono gli altri risultati questo 2024 diventa a tutti gli effetti una stagione da ricordare. Il prossimo anno sarà l’ultimo del suo contratto, nel caso in cui dovesse confermare quanto di buono fatto vedere potrebbe arrivare la chiamata da qualche grande formazione.
Si è ben comportata anche la coppia azzurra in forze alla formazione transalpina formata da Luca Mozzato e Vincenzo Albanese. Se è vero che solo il primo è riuscito a raccogliere un successo (a marzo, alla Bredene Koksjde Classic), entrambi sono stati molto proficui nel raccogliere piazzamenti importantissimi proprio in ottica classifica UCI. Per Mozzato, in particolare, quella del Giro delle Fiandre, a dispetto di condizioni meteo davvero inclementi, rimarrà una domenica da ricordare per tutta la carriera. Il veneto ha tenuto botta nei momenti più complicati, è rimasto con i migliori, fatta eccezione per l’imprendibile Mathieu van der Poel, ed è anche riuscito a sfoderare una volata ristretta impeccabile, che gli è valsa un secondo posto di enorme spessore.
Albanese, dal canto suo, ha fatto quel che gli veniva chiesto, ovvero andare a caccia di piazzamenti pesanti. Al campano, che non è mai stato chiamato in causa per una corsa di tre settimane, è mancata la vittoria, ma la costanza di rendimento ha dato la possibilità di lottare spesso per traguardi significativi, da gennaio fino ad ottobre. Un pizzico di rimpianto rimane, comunque, per qualche piazzamento che poteva essere anche qualcosa in più.
Tante buone cose ha fatto vedere il giovane francese Ewan Costiou, spesso in fuga al Giro d’Italia e capace di mettersi in mostra su percorsi esigenti e complicati. Un successo, al Région Pays de la Loire, è arrivato, ma il 22enne bretone può guardare al futuro con ottimismo soprattutto per via di una regolarità di rendimento che gli ha permesso di raccogliere piazzamenti di buon livello in brevi corse a tappe, anche di alto livello. La regolarità è il punto forte dello spagnolo Cristián Rodríguez, che è andato vicino alla Top 10 finale alla Vuelta a España e che si è messo in mostra in qualche occasione anche al Tour. Complessivamente, il suo apporto è stato importante, soprattutto in salita, fondamentale in cui la squadra non può vantare molte altre risorse. Sul piano della costanza e dell’affidabilità, Louis Barré è un altro corridore che raramente stecca, al momento da lui non sembra ci si possano aspettare picchi particolari, soprattutto in corse importanti, ma è tra i giovani che il team sta provando a lanciare.
Altrettanto positiva può essere considerata la stagione di Jenthe Biermans. Il belga è stato una costante nella primavera della Arkéa-B&B, conquistando piazzamenti in serie nelle classiche di secondo piano e riuscendo anche ad alzare le braccia al cielo alla Route Adélie de Vitré. Anche dopo un’estate quasi totalmente lontana dalle corse, i risultati ad agosto (terzo alla Druivenkoers-Overijse) hanno ulteriormente impreziosito la stagione del nativo di Geels che, pur senza tanti successi, potrebbe rappresentare una pedina importante per il 2025. Un’ottima seconda metà di stagione ha poi consentito a Clément Champoussin di raddrizzare il suo bilancio personale: è arrivato il successo, al Giro della Toscana, e sono arrivati diversi piazzamenti di qualità, compreso anche il secondo posto nella classifica finale della Arctic Race of Norway. Da lui ci si aspetta comunque qualcosa in più e così farà l’Astana, che lo ha messo sotto contratto per le prossime due stagioni.
Qualche segnale di ripresa è poi arrivato da Amaury Capiot, che arrivava da un lungo periodo costellato da problemi fisici e che invece nel 2024 ha potuto di nuovo esprimersi con una certa continuità. È arrivata anche la vittoria, su un traguardo di giornata del Tour of Oman, ma complessivamente il belga ha dimostrato di poter ancora rappresentare una carta importante nelle gare di un giorno, anche al cospetto di corridore importanti.
Lo spagnolo Raúl García Pierna aveva iniziato bene la stagione, salvo poi calare di rendimento con il passare delle settimane, ma in definitiva il suo apporto rimane soddisfacente. Il francese Clément Venturini ha poi tenuto fede al suo ruolo di raccoglitore di punti, infilando una lunga serie di piazzamenti, in cui spicca il secondo posto alla sempre affascinante Tro-Bro Léon. Prove più che discrete hanno scandito la stagione di Alessandro Verre, che bene ha fatto soprattutto nelle prime settimane dell’estate e che ha anche portato a termine il secondo Giro d’Italia affrontato in carriera, dopo il ritiro patito nel 2023.
Non ha poi fatto sicuramente difetto il coraggio a Simon Guglielmi, uno dei corridori più attivi della stagione in maglia biancorossa: alla fine, il piatto dei risultati è rimasto abbastanza scarno, ma di sicuro il francese ha dato il massimo per provare a mettersi in mostra. Stesso discorso per Mathis Le Berre, che ha provato spesso a far parte di attacchi da lontano, su tutti i terreni: il grande risultato non è arrivato, ma a forza di provarci qualcosa di buono arriverà.
+++ Kévin Vauquelin
++ Luca Mozzato
+ Vincenzo Albanese
FLOP
Prima grande delusione non può che essere Arnaud Démare. Arrivato a metà della scorsa stagione con grandi aspettative, il velocista francese non è mai riuscito a mettere in mostra quelle qualità che lo hanno visto vincere numerose tappe a Giro e Tour oltre che una Milano-Sanremo. Anche in questo 2024 in tutte le occasioni in cui si è misurato con i migliori sprinter al mondo il 33enne di Beauvais è sembrato essere lontano dal livello delle grandi ruote veloci, mancando totalmente anche il grande appuntamento stagionale del Tour de France, dove ha conquistato solamente due settimi posti. La vittoria alla Paris-Chauny di fine stagione non può essere abbastanza per salvare una stagione, in cui comunque non sono mancati gravi problemi a livello personale che hanno pesato non poco sul suo equilibrio.
Ci aspettava poi moltissimo da Florian Sénéchal, che rappresentava il vero colpo di mercato dello scorso inverno. A lui erano affidate gran parte delle ambizioni della squadra soprattutto in chiave Classiche del Nord, ma il francese è incappato in una stagione decisamente buia, trovandosi ad affrontare anche una difficile situazione personale in seguito a problemi fisici. La voglia di rifarsi però c’è, a fronte di qualità che, negli anni alla QuickStep, sono sempre state molto evidenti.
Sotto le attese è poi rimasto Matis Louvel, che arrivava da due ottime stagioni e che invece nel 2024 non è riuscito a confermarsi. Nel suo percorso stagionale c’è il secondo posto alla Druivenkoers-Overijse e anche il quinto posto nella classifica finale del Tour of Guangxi: detto che a 25 anni un passo indietro ci può sicuramente stare, il francese ha probabilmente pagato anche una situazione di squadra non più stimolante come in passato, tanto che fin dal 2025 vestirà un’altra maglia.
Diversi corridori si sono poi visti oggettivamente poco: è il caso di Miles Scotson, volto nuovo dal quale ci si attendeva un contributo maggiore su traguardi veloci, così come del lussemburghese Michel Ries, attorno cui pare ormai calzare a pennello il ruolo di grande promessa mai sbocciata. Pochissimi lampi hanno illuminato il percorso di Thibault Guernalec, a cui sembra mancare qualcosa per riuscire a eccellere nella cronometro, specialità che ha scelto come primaria per quello che lo riguarda.
Poco ha raccolto il velocista neerlandese David Dekker, fatta eccezione per qualche piazzamento in corse non di primissimo piano, e, dal punto di vista personale, ancor meno ha capitalizzato il britannico Dan McLay. Quest’ultimo, però, è stato spesso al servizio di capitani designati per le volate, anche se, nel complesso, i risultati di squadra, sono stati poche volte convincenti, quando si è trattato di volate. Contributo d’esperienza e poco più per il polacco Łukasz Owsian e per i francesi Anthony Delaplace e Kévin Ledanois, con quest’ultimo che ha addirittura deciso di chiudere la carriera, a 31 anni, nel bel mezzo della stagione.
Stagione con pochissimi sussulti per Élie Gesbert, che però è stato condizionato dall’operazione all’arteria iliaca subìta in primavera. Da lui la squadra si aspetterà qualcosa in più nel 2025, così come dal belga Laurens Huys, che è corridore molto determinato ma fin qui poco propenso a raccogliere risultati. Donavan Grondin è più uno specialista della pista e così su strada lo si vede raramente (anche se nel 2024 è riuscito a portare a termine il Giro d’Italia), specialmente in un anno olimpico. Alan Riou, infine, non ha mai trovato tempo e modo per mettersi in mostra: proverà a farlo, a partire dal 2025, su scala Continental, cercando quindi di rilanciarsi due categorie più in basso.
– Matis Louvel
— Arnaud Démare
— Florian Sénéchal
Classifica UCI
Diciannovesimo posto era stato nel 2023 e diciannovesimo posto rimane anche nel 2024. La squadra bretone ha raccolto un migliaio di punti in più rispetto alla stagione precedente, ma questo non è bastato per scalare la graduatoria mondiale e, soprattutto, per acquisire una posizione più solida in chiave “salvezza”. Di seguito i 20 corridori che hanno contribuito alla raccolta dei punti entrati nel conteggio dell’annata 2024.
CORRIDORE | NAZIONE | ETÀ | PUNTI |
---|---|---|---|
MOZZATO Luca |
ITA
|
26 | 1238 |
VAUQUELIN Kévin |
FRA
|
23 | 1088 |
ALBANESE Vincenzo |
ITA
|
28 | 935 |
BIERMANS Jenthe | BEL | 29 | 757 |
VENTURINI Clément | FRA | 31 | 709 |
CHAMPOUSSIN Clément |
FRA
|
26 | 681 |
RODRIGUEZ Cristian | ESP | 29 | 570 |
DÉMARE Arnaud |
FRA
|
33 | 511 |
CAPIOT Amaury |
BEL
|
31 | 439 |
COSTIOU Ewen |
FRA
|
22 | 344 |
GARCIA PIERNA Raúl | ESP | 23 | 256 |
BARRÉ Louis |
FRA
|
24 | 224 |
GUGLIELMI Simon |
FRA
|
27 | 164 |
VERRE Alessandro | ITA | 23 | 141 |
LOUVEL Matis |
FRA
|
25 | 138 |
LE BERRE Mathis | FRA | 23 | 136 |
RIES Michel |
LUX
|
26 | 127 |
GUERNALEC Thibault |
FRA
|
27 | 116 |
DEKKER David | NED | 26 | 96 |
DELAPLACE Anthony |
FRA
|
35 | 65 |
Miglior Momento
Il peso che ha il Tour de France nella stagione, soprattutto dal punto di vista dell’attenzione mediatica e dell’interesse degli sponsor, è ineguagliabile. Per questo il successo di tappa di Kévin Vauquelin, ottenuto nella caldissima frazione di Bologna, rappresenta indubbiamente il miglior momento dell’annata della squadra biancorossa. Il giovane francese è entrato in una fuga zeppa di ottimi corridori e ha saputo gestire la gara alla perfezione staccando poi tutti nel finale e godendosi in solitudine le emozioni degli ultimi metri, a coronamento di una vittoria indimenticabile, per lui e per la squadra.
Bilancio Arkéa - B&B Hotels
Volate - 5.2
Classiche - 7.5
Grandi Giri - 6.3
6.3
Qualche lampo di pregevole fattura, come il successo di Kévin Vauquelin al Tour de France, in una stagione complessivamente positiva per la squadra bretone. Il problema di fondo è che non sembra essere abbastanza per poter mantenere la licenza WorldTour, cosa che probabilmente ora non è neppure un obiettivo primato della formazione, tanto che alcuni dei corridori migliori sono stati liberati in anticipo, in vista della prossima stagione. Qualcosa di buono è stato comunque raccolto, senza però riuscire ad entrare in una nuova, più elevata, dimensione.
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