Vuelta a España 2024, Primož Roglič conquista l’Alto de Moncalvillo e si prende la Maglia Rossa!

Primož Roglič completa la sua rimonta conquistando tappa e maglia nella diciannovesima frazione della Vuelta a España 2024. Lo sloveno della Red Bull-Bora-hansgrohe ha fatto il vuoto a poco meno di sei chilometri dal traguardo dell’Alto de Moncalvillo grazie al forcing dei compagni di squadra Daniel Felipe Martinez e Aleksandr Vlasov, andando a conquistare in solitaria il suo terzo successo di tappa e a vestire nuovamente la Maglia Rossa di leader della corsa. Ben O’Connor (Decathlon Ag2r La Mondiale) ha infatti chiuso con un distacco di 1’49” e ora è secondo nella generale con un ritardo di 1’54”, mentre resta terzo Enric Mas (Movistar), a 2’20” dal nuovo capoclassifica.

Lo spagnolo ha chiuso al quarto posto, staccato di 50″, dopo essere stato per parte della salita all’inseguimento di Roglič con un ritardo di poco meno di mezzo minuto, ma nel finale ha pagato lo sforzo ed è stato ripreso e saltato da David Gaudu (Groupama-FDJ) e Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), rispettivamente secondo e terzo di giornata a 46″ dallo sloveno. Ha invece ceduto 1’03” un poco brillante Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), che resta quarto ma vede il suo ritardo dalla nuova Maglia Rossa salire a 2’54”.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Tra i primi a lanciarsi all’attacco una volta dato il via ufficiale ci sono Thomas De Gendt e Eduardo Sepulveda (Lotto Dstny), che vengono subito raggiunti da Riley Sheehan (Israel-Premier Tech), Gijs Leemreize e Enzo Leijnse (Team dsm-firmenich PostNL), ma il gruppo va a chiudere rapidamente su di loro. Poco dopo si avvantaggiano in nove, ma il loro tentativo dura poco, così come quello successivo di un drappello di 16 unità, ripreso dopo 27 chilometri dal via. Dopo un attacco senza successo di Nadav Raisberg (Israel-Premier Tech), Thibault Guernalec (Arkéa-B&B Hotels) e Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), a partire è Edward Planckaert (Alpecin-Deceuninck), ma anche lui non va lontano.

Il belga però insiste e riesce a prendere un leggero margine assieme a Fran Miholjević (Bahrain Victorious) e Vito Braet (Intermarché-Wanty), mentre alle loro spalle si muovono Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) e Simone Petilli (Intermarché-Wanty), che dopo un breve inseguimento riescono a riagganciarsi al terzetto di testa e a dare così vita alla fuga buona. Dietro, infatti, il gruppo si rilassa e concede spazio, anche se Sepulveda riparte all’attacco e, in solitaria, prova a chiudere il gap con i battistrada, ma con già più di un minuto da recuperare l’impresa non è semplice per l’argentino, che infatti, dopo una decina di chilometri nei quali non riesce a riavvicinarsi, rinuncia e si fa riprendere.

Il plotone, nel frattempo, arriva a concedere fino a 5’20” di vantaggio agli attaccanti, ma presto si porta davanti la Red Bull-Bora-hansgrohe, che inizia ad aumentare il ritmo e a controllare il distacco. Il gap scende così a 3’15” ai piedi del GPM del Puerto de Pradilla, in cima al quale transita per primo Miholjević e il gruppo recupera altri 30″, aumentando poi la velocità nel corso della discesa successiva, dove, forse anche a causa di un leggero vento laterale, si spezza in quattro tronconi. Tra i big, resta attardato il solo Sepp Kuss (Visma | Lease a Bike), ma presto la situazione si ricompatta e il plotone entra negli ultimi 50 chilometri con poco meno di due minuti di ritardo.

Poco dopo, davanti restano in quattro perché Braet perde contatto e il gap a quel punto si assesta su 1’40” per diversi chilometri, con Nico Denz e Patrick Gamper (Red Bull-Bora-hasngrohe) a proseguire il lavoro di contenimento dei battistrada. Il distacco scende appena sotto i 90″ allo sprint intermedio di Ventosa, dove Planckaert transita per primo e dopo il quale il ritmo del plotone aumenta in vista dell’inizio della salita finale dell’Alto de Moncalvillo. Nel giro di poco, quindi, si dimezza il vantaggio degli attaccanti, tra i quali prima Planckaert, e poi anche Del Toro e Petilli, alzano bandiera bianca.

Ultimo a resistere è così Miholjević, che fa giusto in tempo a passare il cartello che indica l’inizio dell’ascesa conclusiva prima di essere a sua volta riassorbito. Da subito, la Red Bull impone un’andatura piuttosto sostenuta, prima con Giovanni Aleotti e poi con Roger Adrià, il quale cede in seguito il posto a Daniel Felipe Martinez. L’accelerazione del colombiano è micidiale, tanto che, con ancora poco meno di sei chilometri da percorrere, alla sua ruota restano solo Aleksandr Vlasov e Primož Roglič, mentre dietro si forma un buco che gli altri big esitano a chiudere. Il terzetto riesce così a prendere un po’ di margine e, una volta esaurita l’azione del colombiano, è Vlasov a contribuire ad aumentare il gap tra il proprio capitano e gli altri uomini di classifica.

Quando il russo si sposta e Roglic resta da solo mancano poco meno di 5000 metri all’arrivo e lo sloveno ha già una ventina di secondi di margine sul gruppetto Maglia Rossa, dove è David Gaudu (Groupama-FDJ) a provare ad allungare. Sul transalpino, che va a riprendere Vlasov, rientrano Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) ed Enric Mas (Movistar), ma poco dopo Valentin Paret-Peintre (Decathlon Ag2r La Mondiale) riporta sotto anche il proprio capitano Ben O’Connor, oltre a Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), Florian Lipowitz (Red Bull-Bora-hansgrohe) e Edward Dunbar (Team Jayco AlUla).

A quel punto, con circa mezzo minuto da recuperare da Roglic e poco più di tre chilometri al traguardo, è Mas che attacca, con lo spagnolo che riesce a prendere un po’ di margine sugli altri e prova a lanciarsi all’inseguimento dello sloveno. Alle sue spalle si muovono Gaudu e Carapaz, che però vengono ripresi nuovamente da O’Connor, Skjelmose, Rodriguez e Dunbar e, dopo un rallentamento, anche da Lipowitz e dai redivivi Kuss e Mikel Landa (T-Rex Quick-Step). Per loro, ai -2 dal traguardo, il ritardo da Roglic è ormai di 50″, mentre Mas, che era riuscito a riavvicinarsi a 25″, torna a perdere qualcosa dallo sloveno.

Lo spagnolo perde però ancora più terreno negli ultimi 1500 metri, e lo stesso accade a O’Connor, che nel finale va decisamente in crisi. Mentre Roglic va a prendersi la vittoria di tappa e, ovviamente, anche la Maglia Rossa, Mas viene infatti rimontato e superato da un brillante Gaudu e da Skjelmose, che chiudono secondo e terzo a 46″ dallo sloveno. Anche Carapaz cede qualcosa nelle ultime centinaia di metri e taglia il traguardo a 1’03”, mentre O’Connor cede addirittura 1’49”, venendo superato nel finale anche da Lipowitz e da Matthew Riccitello (Israel-Premier Tech) e raggiunto da Vlasov, Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan) e Cristian Rodriguez (Arkéa-B&B Hotels).

Risultato Tappa 19 Vuelta a España 2024

Classifiche Vuelta a España 2024

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