Vuelta a España 2024, eroico Pablo Castrillo sul Cuitu Negru! Enric Mas e Primoz Roglic attaccano, ma Ben O’Connor resta in maglia Rossa

Pablo Castrillo conquista l’ascesa più temuta della Vuelta a España 2024. Al termine di una grande bagarre, il corridore della Equipo Kern Pharma corre con grande intelligenza per fare il bis e conquistare la sua seconda tappa. Battuto dopo una lotta serrata Aleksandr Vlasov (Red Bull – Bora – hansgrohe), mentre Pavel Sivakov completa il podio di giornata dopo aver fatto gran parte del lavoro per tutto il giorno assieme alla sua UAE Team Emirates, propiziando l’azione nata sin dalla prima salita di giornata.

Tra i big emerge invece Enric Mas (Movistar), che stacca tutti dopo una prima accelerazione di Primoz Roglic (Red Bull – Bora – hansgrohe), che è comunque riuscito a limitare i danni, ma non ha fatto una gran differenza su Ben O’Connor (Decathlon – Ag2r La Mondiale). L’australiano resta così in Maglia Rossa con un vantaggio di 43 secondi sullo sloveno e 2’23” sul leader della Movistar.

Il video all’arrivo

Il racconto della tappa

Come prevedibile, la tappa parte subito con i primi scatti. Ad aprire le danze sono Kasper Asgreen (T-Rex Quick-Step) e Txomin Juaristi (Euskaltel – Euskadi), ma subito dietro di loro partono numerose accelerazioni che fanno impennare il ritmo sin dalla pianura iniziale. Il primo gruppetto che riesce ad allungare in maniera significativa è composto da Jay Vine (UAE Team Emirates), Kasper Asgreen (T-Rex Quick-Step), Marco Frigo (Israel Premier Tech), Max Poole (Team dsm-firmenich PostNL), Riley Sheehan (Israel Premier Tech), Jonas Gregaard (Lotto Dstny), Ion Izagirre (Cofidis) e Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma) che dopo dodici chilometri hanno un vantaggio di 24 secondi. Alle loro spalle si muovono Wout Van Aert (Team Visma | Lease A Bike) e Casper Pedersen (T-Rex Quick-Step), che rilanciano così le mosse di un gruppo che viene nuovamente scosso dagli scatti.

Un primo troncone rientra così sugli inseguitori, ma nel secondo troncone ci sono nomi eccellenti, partendo dalla Maglia Rossa Ben O’Connor (Decathlon Ag2r La Mondiale), oltre a Sepp Kuss (Visma|Lease a Bike) e Mattias Skjelmose (Lidl-Trek). Le squadre di questi uomini ovviamente si mettono subito in testa per chiudere e il frazionamento dura poco, portando ad un rallentamento quasi immediato al momento del ricongiungimento. I battistrada ne approfittano per accrescere il proprio margine fino a toccare il minuto ma in vista della prima salita di giornata si muove Louis Meintjes (Intermarché-Wanty), seguito da Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels), evitando il barrage delle squadre dei big che provavano a calmare la situazione.

Quando la strada inizia a salire il francese si stacca, mentre dal gruppo partono Mike Woods (Israel Premier Tech) e Marc Soler (UAE Team Emirates) che guadagnano qualche metro, venendo tuttavia ripresi da uno scatto improvviso di Adam Yates (UAE Team Emirates), seguito da Daniel Martinez (Red Bull – Bora – hansgrohe). Mentre Meintjes si riporta sulla testa della corsa, dal gruppo parte anche Pavel Sivakov (UAE Team Emirates) provocando l’immediata reazione di Primoz Roglic (Red Bull – Bora – hansgrohe), una mossa che ovviamente scatena tutti i big.

Dietro i battistrada si forma così un gruppetto composto da Ben O’Connor (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Sepp Kuss (Team Visma | Lease A Bike), Pavel Sivakov (UAE Team Emirates), Adam Yates (UAE Team Emirates), Marc Soler (UAE Team Emirates), Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Mikel Landa (T-Rex Quick-Step), Mattia Cattaneo (T-Rex Quick-Step), Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), Bruno Armirail (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Primož Roglič (Red Bull Bora Hansgrohe), David Gaudu (Groupama-FDJ), Richard Carapaz (EF Education EasyPost), Enric Mas (Movistar Team) ed Edward Dunbar (Team Jayco – AlUla), nonché Asgreen che si è rialzato per dare una mano al suo capitano.

Al comando allunga a quel punto Poole, seguito da Izagirre e Vine, mentre Soler rientra sugli altri, ma poco dopo avviene un ricompattamento generale e a poco più di 90 chilometri dalla conclusione in testa ci sono 28 uomini, tra i quali quasi tutti i big della generale, ad eccezione di Felix Gall (Decathlon Ag2r La Mondiale). Lo stallo dura poco e subito Meintjes rilancia, seguito da Bruno Armirail (Decathlon Ag2r La Mondiale), appena rientrato, al pari di Quentin Pacher (Groupama-FDJ), abili ad inserirsi in una azione che coinvolge nuovamente anche Sheehan, Gregaard, Izagirre e Castrillo.

La situazione tuttavia è ancora in divenire e primo a muoversi dietro di loro è Steven Kruijswijk (Visma|Lease a Bike), mentre dietro di lui tocca a Jay Vine (UAE Team Emirates), Daniel Martinez (Red Bull Bora Hansgrohe), Stefan Küng (Groupama-FDJ), Oier Lazkano (Movistar Team) e Jack Haig (Bahrain Victorious), inseguiti a loro volta da Óscar Rodríguez (INEOS Grenadiers), Kasper Asgreen (T-Rex Quick-Step), George Bennett (Israel Premier Tech), Marco Frigo (Israel Premier Tech), Dylan Teuns (Israel Premier Tech) e Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team). Il gruppo invece in questa fase decide di rifiatare, concedendo un vantaggio di 2’30”.

Al termine di un inseguimento incrociato, al comando finisce così per comporsi un gruppo di 21 uomini a 85 chilometri dalla conclusione, con UAE Team Emirates e Israel – Premier Tech che provano a riposizionare i propri capitani in classifica. Alle loro spalle è così la T-Rex Quick-Step a condurre l’inseguimento, avvicinandosi a 1’45” prima che si torni a salire, e 1’22” quando arrivano le prime rampe della terza salita di giornata, che è una ripetizione della prima.

Davanti Jay Vine cambia tuttavia ritmo, dopo il gran lavoro di Soler, mandando in frantumi la fuga, ma soprattutto respingendo il ritorno del gruppo. Subito salta il blocco Israel e in testa finiscono per restare i soli Sivakov, Vine, Armirail, Vlasov, Pacher e Castrillo, sui quali dopo il GPM si riporta subito Kung, che si è gestito in salita scollinando a pochi secondi. Il gruppo invece transita in cima con un ritardo nuovamente di 2’30”, concedendo poi ulteriore margine nel tratto successivo. Nella pianura che porta alla salita conclusiva Vine spende tutte le sue energie, con qualche cambio di Sivakov mentre gli altri restano tutti a ruota, permettendo ai battistrada di tenersi un vantaggio attorno ai tre minuti fino ai piedi del temuto Cuitu Negru.

Malgrado l’arrivo anche della Movistar in testa il distacco non cambia e si comincia a salire con un margine di tre minuti netti. Sivakov impone subito il suo ritmo e rapidamente con lui restano solo Vlasov e Castrillo, fissi alla sua ruota. In gruppo è invece nuovamente la T-Rex Quick-Step a dettare il ritmo, ma il vero cambio di ritmo arriva solo quando è Mattia Cattaneo a prendere in mano la situazione. L’italiano impone una frustata che fa male a molti aprendo il terreno per lo scatto del suo capitano. Alla sua ruota restano così solamente Mikel Landa (T-Rex Quick-Step), Ben O’Connor (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Florian Lipowitz (Red Bull Bora Hansgrohe), Primož Roglič (Red Bull Bora Hansgrohe), Enric Mas (Movistar Team), Richard Carapaz (EF Education EasyPost), Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), David Gaudu (Groupama-FDJ), Adam Yates (UAE Team Emirates), Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), Sepp Kuss (Team Visma | Lease A Bike) ed Edward Dunbar (Team Jayco – AlUla)

Lo scatto atteso arriva a sette chilometri dalla conclusione, nel primo tratto duro della salita. Subito O’Connor gli prende la ruota, seguito da Roglic e poi tutti gli altri, ma al nuovo scatto dello spagnolo la Maglia Rossa fa più fatica, così come Lipowitz, mentre seguono bene Mas, Carapaz, Gaudu e Kuss. Fanno più fatica Yates, Rodriguez e Skjelmose, che tuttavia rientrano, al pari di Dunbar, quando Landa si sposta, vedendo di non poter fare la differenza. Lipowitz si mette così a condurre, ma il suo ritmo inizialmente è blando.

Si arriva così al tratto più duro. Davanti emerge Castrillo che parte con uno scatto a sorpresa a tre chilometri dalla conclusione, guadagnando fino a 18 secondi che gli permetteranno poi di resistere al ritorno di Vlasov, con il quale darà vita ad uno splendido testa a testa fino all’ultimo scatto, nei 300 metri finali che lo vedono imporsi in solitaria. Dietro invece Lipowitz alza il ritmo quando arrivano nello stesso punto, circa due minuti più tardi, troppi per ormai potersi giocare il successo. In ballo c’è comunque la classifica e l’accelerazione del tedesco porta i suoi effetti visto che alla sua ruota resta solo il suo capitano.

Ultimo ad arrendersi è O’Connor, che si sfila dunque ancor prima dello scatto di Roglic. Lo sloveno resta da solo a due chilometri dall’arrivo e inizialmente guadagna 15 secondi, ma la sua azione si appesantisce, tanto che su di lui riuscirà a rientrare Enric Mas, che capisce presto come la pedalata del rivale non sia così efficace. Lo spagnolo riesce anche a staccarlo, pur dovendo poi subire la rimonta quasi sulla linea. Gli altri concludono decisamente vicini, anche se le grandi energie spese vedono O’Connor cedere maggiormente nel finale, fino a tagliare il traguardo con un gap di 38 secondi dai primi rivali. Un ritardo comunque sufficiente per entrare nella terza settimana in Maglia Rossa e mitigato, almeno rispetto a Roglic, dato che lo sloveno viene sanzionato con 20″ di penalità dalla Giuria nel dopotappa.

Risultato Tappa 15 Vuelta a España 2024

Classifiche Vuelta a España 2024

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