Tour de France 2024, Tadej Pogačar conquista Pla d’Adet in solitaria! Jonas Vingegaard perde 39″

Stavolta Tadej Pogacar stacca tutti al Tour de France 2024. Con uno scatto perentorio entrando nei cinque chilometri finali la Maglia Gialla inizia la sua cavalcata solitaria e conquista la prima frazione pirenaica distanziando Jonas Vingegaard di 39 secondi. Partito potendo contare su Adam Yates a fargli da testa di ponte, lo sloveno ha scavato gran parte del suo distacco negli ultimi 1500 metri, dopo essere rimasto a lungo con un margine di poco superiore ai dieci secondi. Terza posizione di Remco Evenepoel, che chiude la tappa a 1’10” dallo sloveno, dopo aver inizialmente provato a seguire il campione in carica.

Nella nuova generale, Pogacar ha ora un vantaggio di 1’57” su Vingegaard e 2’22” su Evenepoel. In quarta posizione resta Joao Almeida, anche se Carlos Rodriguez si avvicina ad appena otto secondi, mentre resta ottavo Giulio Ciccone, che regola gli inseguitori chiudendo la tappa con una bella quinta posizione, a 1’23”, a pochi secondi da Rodriguez, che a sua volta inizialmente era andato dietro a Vingegaard quando il danese ha provato a rispondere al primo scatto di Pogacar.

Il video dell’arrivo

Il racconto della tappa

Il via ufficiale vede subito diversi corridori provare ad andare all’attacco e il gruppo allungarsi, ma i vari tentativi non riescono a fare la differenza e hanno come unica conseguenza quella di mandare in difficoltà Amaury Capiot (Arkéa-B&B Hotels). Acciaccato dopo la caduta avvenuta nel finale della frazione precedente, il belga prosegue con sguardo e pedalata sofferente per una manciata di chilometri prima di alzare bandiera bianca e abbandonare una tappa che, prima del via, aveva già registrato i ritiri di Tom Pidcock (Ineos Grenadiers) e di Guillaume Boivin (Israel-Premier Tech).

Davanti, intanto, sono i corridori della Lotto Dstny, in particolare Victor Campenaerts, i più attivi nel cercare di portar via la fuga, ma, a parte un estemporaneo allungo di Frank Van Den Broek (Team dsm-firmenich PostNL) e Simon Geschke (Cofidis), nessuno riesce a prendere il largo. Dopo una ventina di chilometri, ci provano Luke Durbridge (Team Jayco AlUla), Nico Denz (Red Bull-Bora-hansgrohe), David Gaudu (Groupama-FDJ), Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Ben Healy (EF Education-EasyPost), Brent Van Moer (Lotto Dstny), Biniam Girmay (Intermarché-Wanty), Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility) e nuovamente Campenaerts e Van Den Broek, ma anche questo tentativo ha vita breve.

Poco prima di raggiunge il chilometro 40, dopo un’altra serie di attacchi, riescono a sganciarsi Bryan Coquard (Cofidis), Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck), Arnaud De Lie e Cedric Beullens (Lotto Dstny), che riescono a prendere una decina di secondi di vantaggio sul plotone. Poco dopo, fuoriescono anche Oier Lazkano (Movistar), Magnus Cort (Uno-X Mobility), Kévin Vauquelin e Raul Garcia Pierna (Arkéa-B&B Hotels), che nel giro di poco si riportano sui quattro al comando, ma alle loro spalle, con il gruppo che inizia a calmarsi e a rallentare, si avvantaggia un altro drappello composto da 15 corridori.

Si tratta di Christopher Juul-jensen (Team Jayco AlUla), Michał Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), Bruno Armirail (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Marco Haller (Red Bull-Bora-hansgrohe), David Gaudu (Groupama-FDJ), Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Rui Costa, Ben Healy e Sean Quinn (EF Education-EasyPost), Victor Campenaerts (Lotto Dstny), Simon Geschke (Cofidis), Louis Meintjes e Biniam Girmay (Intermarché-Wanty), Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) e Fabien Grellier (TotalEnergies), che inseguono con 22″ di ritardo dagli otto battistrada, mentre si muovono con un attimo di ritardo Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) e Jordan Jegat (TotalEnergies), che restano per alcuni chilometri a metà strada prima di essere riassorbiti dal plotone, distante ormai 2′ dalla testa della corsa e tirato da Nils Politt (UAE Team Emirates).

Gli otto al comando riescono a transitare al traguardo volante di Esquièze-Sère, dove passa per primo Coquard davanti a De Lie, con ancora una ventina di secondi di margine sui 15 inseguitori e 4′ sul gruppo, approcciando poco dopo il primo GPM di giornata, il Col du Tourmalet. Sulle prime rampe della salita, gli inseguitori si riportano sui corridori al comando, ma subito si rialzano De Lie, Beullens, Girmay e Philipsen, mentre in seguito perdono contatto Coquard e Haller; davanti restano quindi in 17 con un margine che resta attorno ai 4′ sul plotone, tirato sempre da Politt.

Il tedesco fa il ritmo sino in cima, dove il distacco scende a 3’20”, mentre davanti restano appena in dieci, con Lazkano e Gaudu che allungano in vista del GPM rispetto a un gruppetto ormai ridotto ad una decina di unità. Con loro restano dunque Kwiatkowski, Van Der Poel, Healy, Quinn, Meintjes, Cort, Lutsenko e Armirail, con quest’ultimo che alza il ritmo in discesa, conoscendo a menadito queste strade. Ne paga le conseguenze il kazako, bravo comunque a gestirsi per rientrare quando la strada arriva a valle. La salita di Hourquette D’Ancizan non tarda ad arrivare, con il gruppo che accelera notevolmente grazie all’intervento di Marc Soler (UAE Team Emirates), al posto dello stremato Politt. Con il vantaggio che crolla davanti è Healy a prendere in mano la situazione dopo il gran lavoro sino a quel momento del suo compagno.

Con l’irlandese restano Kwiatkowski, Meintjes, Lazkano e Gaudu e sono nuovamente gli ultimi due a darsi battaglia al GPM, conquistato stavolta dal francese. Il ritardo del gruppo continua tuttavia a calare e allo scollinamento restano ormai appena 1’15” da recuperare, un gap che resta sostanzialmente invariato ai piedi della salita conclusiva, dove è Pavel Sivakov a prendere in carico l’inseguimento a Ben Healy, che allunga in modo deciso. Esaurito il lavoro del franco-russo tocca a Joao Almeida mettersi a fare l’andatura, a otto chilometri dalla conclusione, ma il portoghese non resta a lungo davanti perché la UAE Team Emirates oggi ha altri piani.

A sette chilometri dalla conclusione arriva infatti lo scatto di Adam Yates, che costringe le altre squadre a reagire. L’azione del britannico gli permette di guadagnare tuttavia una ventina di secondi, avvicinandosi rapidamente alla testa della corsa, anche se ovviamente è chiaro a tutti che l’obiettivo è un altro. La tattica della formazione della Maglia Gialla si concretizza a cinque chilometri dalla conclusione, quando Tadej Pogacar piazza la sua stilettata. Un affondo netto che Jonas Vingegaard non riesce ad imitare, perdendo così subito quei pochi metri nei quali lo sloveno affonda ulteriormente.

Raggiunto Yates, proprio nel momento in cui Healy viene ripreso e inevitabilmente staccato, lo sloveno si prende tempo per rifiatare, mentre alle sue spalle Remco Evenepoel si incolla alla ruota del danese, con Carlos Rodriguez costretto invece a lasciarli andare dopo aver a sua volta provato a seguirne la reazione. Quando Pogacar resta da solo per rilanciare la sua azione, dietro Vingegaard è costretto a sua volta ad alzare il ritmo. Se inizialmente quel gap di dieci secondi che si era formato sembra poter calare, la pedalata di Vingegaard perde di efficacia, mentre Pogacar trova le forze per rilanciare ulteriormente.

Riuscito a limitare i danni a venti secondi fino al momento di vedere la flamme rouge, il campione uscente vede infatti sostanzialmente raddoppiato il suo ritardo al traguardo, tagliando il traguardo con un ritardo di 39 secondi dallo sloveno, il cui urlo liberatorio la dice lunga su quanto fosse sentita questa tappa.

Risultato Tappa 14 Tour de France 2024

Classifiche Tour de France 2024

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