Tour de France 2023, Michal Kwiatkowski trionfa in fuga! Tadej Pogacar guadagna 8″ su Jonas Vingegaard
Fuga vincente per Michal Kwiatkowski nella tredicesima tappa del Tour de France 2023. Il corridore polacco ha la meglio tra i venti attaccanti, staccando nettamente tutti i suoi compagni di avventura. Tra questi solamente Maxim Van Gils resiste poi nel finale al ritorno di Tadej Pogacar, che dopo aver messo la squadra a tirare per tutto il giorno attacca solamente negli ultimi 500 metri, guadagnando quattro secondi, più quattro di abbuono, su Jonas Vingegaard, che resta così in Maglia Gialla per nove secondi. Distacchi minimi anche per gli altri uomini di alta classifica, tra i quali Tom Pidcock e Jai Hindley che si mostrano i più pimpanti, con l’australiano che consolida così la sua attuale posizione sul podio.
Il video dell’arrivo
Il racconto della corsa
Dopo i primi scatti infruttuosi, che creano una partenza ad altissima velocità, la fuga di giornata, composta da ben venti corridori, si forma dopo una ventina di chilometri, con il gruppo che sembra subito concedere spazio. Tuttavia, non è tutto così semplice come poteva sembrare inizialmente per Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team), Michał Kwiatkowski (INEOS Grenadiers), Maxim Van Gils (Lotto Dstny), Nelson Oliveira (Movistar Team), Georg Zimmermann (Intermarché – Circus – Wanty), Jasper Stuyven (Lidl – Trek), Hugo Houle (Israel – Premier Tech), Quentin Pacher (Groupama – FDJ), James Shaw (EF Education-Easypost), Pascal Eenkhoorn (Lotto Dstny), Matej Mohorič (Bahrain – Victorious), Pierre Latour (TotalEnergies), Alberto Bettiol (EF Education-Easypost), Kasper Asgreen (Soudal – QuickStep), Mike Teunissen (Intermarché – Circus – Wanty), Fred Wright (Bahrain – Victorious), Anthon Charmig (Uno-X Pro Cycling Team), Luca Mozzato (Team Arkéa – Samsic), Adrien Petit (Intermarché – Circus – Wanty) e Cees Bol (Astana Qazaqstan Team).
Dopo aver guadagnato 1’30”, infatti, i fuggitivi devono infatti fare i conti con la accelerazione della UAE Team Emirates, che decide di tenere sotto controllo la situazione. Grazie al lavoro di Matteo Trentin e Mikkel Bjerg, il gap resta stabile fino a circa 80 chilometri dalla conclusione, quando inizia l’ascesa verso il TV di Hauteville-Lompnes. Qui perde contatto Caleb Ewan (Lotto Dstny), che poi si ritirerà non molto dopo lo scollinamento, quando ormai ha un ritardo di oltre 12 minuti rispetto ai battistrada. In quel momento invece il gruppo è a poco meno di tre minuti, che aumenteranno fino ad arrivare a sfiorare i quattro minuti nella corta valle che porta ai piedi della salita conclusiva.
Con l’approccio al Grand Colombier altre squadre si portano in testa per posizionare al meglio i propri capitani. Il gap scende così a 3’40”, mentre i fuggitivi ovviamente si danno da subito battaglia. Primo a muoversi è Quentin Pacher, ma guadagna appena una dozzina di secondi prima di essere ripreso da Maxim Van Gils, James Shaw e Harold Tejada, che senza fatica lo raggiungono e lo staccano impietosi. I tre tuttavia ne condividono la sorte a 12 chilometri dalla conclusione, quando Michal Kwiatkowski li supera senza lasciar possibilità di replica. Alle spalle del polacco rientra poi anche Mohoric, che a sua volta prova a gestirsi nell’ascesa, ma ormai l’ex iridato si invola verso il traguardo, scavando un solco incolmabile per i suoi ex compagni di avventura con uno splendido assolo su una salita dalla quale probabilmente ci si aspettava qualcosa in più dal gruppo.
Dopo aver infatti controllato la corsa per tutto il giorno, la UAE Team Emirates si fa sfuggire la vittoria di tappa (e i relativi abbuoni). Esaurito il compito di coloro che hanno tirato fino ai piedi, è Marc Soler a dare la prima sgrullata ad un gruppo che rapidamente diventa di una quarantina di unità, ma quando poi subentra Felix Grossschartner si opera una selezione graduale, che tuttavia vede il distacco scendere troppo lentamente perché si possa pensare alla vittoria di tappa. Il corridore austriaco resta davanti sino a quattro chilometri dalla conclusione, dopo una ultima trenata che segue una discussione con i compagni.
A quel punto è Rafal Majka a condurre il trenino UAE Team Emirates composto ancora da Adam Yates e Tadej Pogacar, primi di un gruppo in cui resta il solo Sepp Kuss al fianco di Jonas Vingegaard. Alla ruota della maglia gialla seguono il ritmo ancora Jai Hindley (Bora-hansgrohe), Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), Simon Yates (Team Jayco-AlUla), Felix Gall (Ag2r Citroën), David Gaudu (Groupama-FDJ), Pello Bilbao (Bahrain-Victorious) e Louis Meintjes (Intermarché-Circus-Wanty), che come di consueto sale fisso in ultima ruota.
La successiva accelerazione arriva, a due chilometri dalla conclusione, da parte di Adam Yates, con la compagine emiratina che prova a cambiare le carte in tavola. Pronta tuttavia la reazione di Sepp Kuss, seguito così da Pogacar e Vingegaard. Su di loro rientra Tom Pidcock, portando con sé Jai Hindley, Carlos Rodriguez e Simon Yates, mentre fanno più fatica gli altri, che restano a ruota di Gaudu. Il francese tuttavia non riuscirà mai a rientrare, anche perché a 500 metri dal traguardo arriva la attesa stoccata di Pogacar.
Uno scatto repentino, che arriva proprio mentre intanto Michal Kwiatkowski taglia il traguardo festante, al quale solamente Vingegaard prova a reagire, dovendosi tuttavia sedere mentre lo sloveno prosegue la sua lunghissima volata. Il danese tiene comunque a vista il grande rivale, concedendogli quattro secondi al traguardo, che si raddoppiano grazie all’abbuono conquistato in extremis in quanto terzo di giornata, alle spalle anche di Maxim Van Gils.
Risultato Tappa 13 Tour de France 2023
Classifiche Tour de France 2023
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