Primož Roglič si è aggiudicato la diciassettesima tappa del Tour de France 2017. Lo sloveno della LottoNL-Jumbo ha portato a termine una spettacolare fuga da lontano, arrivando da solo a braccia alzate al termine della La Mure – Serre-Chevalier (183,0 km). Si tratta della prima vittoria di uno sloveno al Tour. Alle sue spalle si sono piazzati a 1’13” Rigoberto Uran (Cannondale-Drapac) e Chris Froome (Sky), che si sono aggiudicati rispettivamente sei e quattro secondi di abbuono. Fabio Aru (Astana), andato in difficoltà nelle ultime rampe del Galibier, ha pagato 31 secondi di ritardo dalla maglia gialla. Ora Froome ha 27 secondi di vantaggio in classifica generale su Uran e Bardet con Aru che scivola in quarta posizione a 53 secondi.
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Subito dopo il via iniziano gli attacchi per cercare di portare via la fuga di giornata. Il gruppo però inizialmente non lascia spazio a nessun tentativo, chiudendo tutti i buchi. La situazione cambia al chilometro vento quando nel plotone avviene una maxi caduta che vede coinvolti fra gli altri Marcel Kittel (QuickStep – Floors), Gianluca Brambilla (QuickStep – Floors) e Steven Cummings (Dimension Data). Sfruttando il caos per la caduta si sgancia infatti un gruppo di trenta unità con Serge Pauwels (Dimension Data), Bauke Mollema, Jarlinson Pantano e Michael Gogl (Trek – Segafredo), Tony Gallopin e Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Thomas Vockler e Sylvain Chavanel (Direct Energie), Nicolas Roche, Danilo Wyss e Amaël Moinard (BMC), Daniel Navarro e Nicolas Edet (Cofidis), Robert Kiserlovski (Katusha – Alpecin), Mathias Frank e Cyril Gautier (AG2R La Mondiale), Primoz Roglic (Lotto NL – Jumbo), Jonathan Castroviejo e Jesus Herrada (Movistar), Michael Matthews, Simon Geschke e Albert Timmer (Team Sunweb), Rudy Molard (FDJ), Esteban Chaves (ORICA – Scott), Darwin Atapuma e Ben Swift (UAE Team Emirates), Dylan Van Baarle e Alberto Bettiol (Cannondale – Drapac), Pawel Poljanski (Bora – Hansgrohe) e Ondrej Cink (Bahrain – Merida). Su di loro provano a rientrare Marco Minnaard (Wanty – Groupe Gobert), Pierre Luc – Perichon e Brice Feillu (Fortuneo – Oscaro) che dopo una decina di chilometri di inseguimento in solitaria riescono a rientrare in testa.
Il gruppo dietro lascia spazio a questa azione, che arriva a toccare i 5’10” in cima al GPM di Col d’Ornon. Proprio dopo il GPM fra i fuggitivi allungano De Gendt e Matthews, che insistono nella loro azione ed iniziano il GPM successivo di Col de la Croix de Fer con 1’35” di gap sul resto degli attaccanti. Proprio sulle prime rampe di questa seconda salita dal gruppo si prova a muovere Nairo Quintana (Movistar) insieme a Pierre Latour (AG2R La Mondiale) e Andrei Grivko (Astana), ma la loro azione viene annullata subito. In contropiede a quel punto si muove Alberto Contador (Trek – Segafredo), insieme a Quintana, mentre Latour dopo aver provato a seguirli viene ripreso dal gruppo maglia gialla. Lo stesso Quintana poco dopo va in difficoltà, ma Contador decide di rallentare per aspettarlo e provare ad andare via insieme al colombiano. La collaborazione fra i due però dura solo pochi minuti visto che Quintana va nuovamente in difficoltà poco dopo. A quel punto Contador decide di andare via tutto solo, mentre Quintana viene ripreso dal gruppo maglia gialla.
Fra i fuggitivi intanto Navarro con una bella azione in solitaria riesce a riportarsi sul duo al comando a 8 chilometri dallo scollinamento, proprio mentre Contador riprende Frank, Gautier, Herrada, Mollema, Molard, Pantano, Moinard, Roche, Wyss, Atapuma, Swift, Pauwels, Poljansk, Kiserlovski, Gallopin, Roglic, Voeckler, Bettiol, Cink, Minnaard, Feillu e Perichon, mentre gli altri inseguitori perdono contatto e vengono ripresi dal gruppo maglia gialla. A 4 chilometri dal GPM poi in testa si stacca Matthews che viene così ripreso dal gruppo inseguitore, dove invece Wyss e Swift non riescono a seguire il ritmo. Lo stesso Matthews una volta ripreso perde subito contatto. I ventuno inseguitori scollinano con un ritardo di 29 secondi dal duo al comando, mentre il gruppo maglia gialla in cima al GPM transita a 3’21”.
Nella discesa il gruppo inseguitore non cala l’andatura e a 89 chilometri dalla conclusione riescono a riportarsi sul duo al comando. Gruppo in testa nel quale rientra anche Perichon, proprio mentre viene annunciato il ritiro di Kittel che dopo la caduta aveva provato a stringere i denti, alzando alla fine però bandiera bianca. La situazione a quel punto si stabilizza con i 24 uomini al comando che 70 chilometri dalla conclusione hanno 3’20” di vantaggio. Proprio per quel motivo nel gruppo maglia gialla si portano in testa oltre agli Sky anche la UAE Team Emirates, per difendere la posizione del capitano Louis Meintjes in classifica generale. La Trek – Segafredo però non cala l’andatura davanti con Pantano, andando ad approcciare la salita del Col du Télégraphe con lo stesso identico gap. Proprio il colombiano si stacca subito a inizio salita, così come avviene per Perichon e De Gendt, Molard e Castroviejo. A perdere leggermente contatto a sorpresa è anche Contador che si ferma per cambiare la bici e riesce a rientrare subito in testa. Quando rientra lo spagnolo in testa al gruppo si porta Mollema. Gli unici a seguire il suo ritmo sono Contador, Feillu, Pauwles, Gallopin, Navarro, Frank, Roglic, Moinard, Gautier, Bettiol, Atapuma e Cink. A 3 chilometri dal GPM ad alzare bandiera bianca sono anche Bettiol e Gautier mentre il gruppo sotto la spinta della Sky è forte solo di una ventina di unità e continua a perdere terreno, arrivando fino ad un distacco di 5 minuti. A quel punto però la formazione britannica decide di aumentare notevolmente il ritmo, recuperando rapidamente un minuto. Al GPM gli undici fuggitivi transitano quindi con 3’40” di vantaggio sul gruppo composto dai soli Michal Kwiatkowski, Chris Froome, Mikel Nieve e Mikel Landa (Sky), Damiano Caruso (BMC), Andrey Zeits e Fabio Aru (Astana), Romain Bardet e Alexis Vuillermorz (AG2R La Mondiale), Nathan Brown, Andrew Talansky e Rigoberto Uran (Cannondale – Drapac), Daniel Martin (QuickStep – Floors), Louis Meintjes, Kristian Durasek e Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Roman Kreuziger e Simon Yates (ORICA – Scott), Quintana e Calors Betancur (Movistar), Warren Barguil (Team Sunweb), Tiesj Benoot (Lotto Soudal) e Emanuel Buchmann (Bora – Hansgrohe).
C’è però poco tempo per rifiatare e, dopo un breve tratto di discesa, inizia la salita del Col du Galibier, con Nairo Quintana che perde subito anche le ruote del gruppo maglia gialla. Intanto, Pauwels, Roglic e Contador restano da soli in testa alla corsa. Nel giro di poco rientrano su di loro Atapuma e Frank seguiti poi da Navarro. Il più attivo è Pauwels che attacca a sette chilometri dal traguardo, non riuscendo però a fare il vuoto. Appena ripreso, controscatta con decisione Roglic al quale nessuno riesce a rispondere. Nel frattempo, a sette chilometri dalla vetta, Daniel Martin è il primo a provare un attacco solitario dal gruppo maglia gialla, mentre Froome rimane, dopo lo straordinario lavoro di Kwiatkowski, con il solo Landa a 33 chilometri dal traguardo. Dura poco il tentativo di Martin che viene ripreso dal forcing dello spagnolo, dando così il là ad un attacco di un Barguil alla ricerca di punti per la maglia a pois. Subito dopo è Bardet ad attaccare, con i soli Froome e Uran pronti a reagire. In questo momento va in difficoltà un Aru non particolarmente brillante, ma che con carattere riesce a non andare in cirisi. Segue un altro scatto di Bardet che manda di nuovo in difficoltà un Aru che però riesce ancora a rientrare. Pagano in questa fase Vuillermoz, Caruso e Buchmann che si staccano definitivamente. Roglic vince quindi il GPM da solo, inseguito da Atapuma e dal gruppo Froome, che nel frattempo ha ripreso gli altri fuggitivi grazie ad un terzo scatto di Bardet che manda ancora in difficoltà Aru. Nella prima parte della discesa si forma quindi alle spalle dello sloveno un quartetto con Bardet, Barguil, Froome e Uran con 18 secondi di vantaggio su Fabio Aru e Meintjes, i quali a loro volta vanno a recuperare col passare dei chilometri Martin, Frank, Contador e Atapuma. Purtroppo l’azzurro non riesce a recuperare terreno, non trovando appoggio nei compagni di avventura se non in uno stanco Atapuma. Riesce così il gruppetto alle spalle di Roglic, formato da Froome, Uran, Bardet, Landa ed un sorprendente Barguil, a guadagnare su di loro 31 secondi al traguardo. Ancora più in difficoltà Simon Yates, che perde ben 3’14” dal vincitore sul traguardo.
ORDINE DI ARRIVO
CLASSIFICA GENERALE