Strade Bianche 2017, Kwiatkowski conquista di nuovo Siena!

Michal Kwiatkowski conquista la Strade Bianche 2017. Per l’ex iridato è il secondo successo nella Classica del Nord più a Sud d’Europa con una splendida azione che lo ha visto imporsi in solitaria a Piazza del Palio. Il corridore della Sky ha attaccato nel finale, staccando di prepotenza gli altri favoriti con cui si era avvantaggiato, costretti poi a lottare per la seconda posizione. Sul podio salgono Greg Van Avermaet (BMC), che si conferma comunque in ottima forma, e Zdenek Stybar (Quick-Step Floors).

Che la corsa sia sentita si intuisce sin dalle prime battute di gara. Malgrado il vento e una leggera pioggia che praticamente da subito cade sui corridori il ritmo è molto elevato non appena viene fatta sventolare la bandiera. Subito si muovono i primi attaccanti, ma ci vuole un po’ prima di riuscire a fare ordine. Ai primi tentativi di Raffaello Bonusi (Androni-Sidermec) e Mirco Maestri (Bardiani-CSF), provano a rispondere Eduard Grosu (Nippo-Fantini) e José Gonçalves (Katusha-Alpecin) ed è proprio quest’ultimo che pochi chilometri dopo riesce a portare via l’azione giusta. Assieme al portoghese si portano Quentin Jaurégui (AG2R-La Mondiale) e Truls Korsaeth (Astana), formando così un terzetto che si va a rimpolpare grazie agli innesti di poco successivi Thibaut Pinot (FDJ), Simone Andreetta (Bardiani-CSF) e Mattia Frapporti (Androni-Sidermec).

Il gruppo concede subito un minuto, poi due, fino a un massimo di poco superiore ai sei. Affrontata con calma la salita verso Montalcino, dove si costruisce buona parte del margine degli attaccanti, le formazioni dei favoriti decidono che è l’ora di riprendere la situazione in mano, iniziando a recuperare in concomitanza con il quinto tratto di sterrato, nel quale cominciare a dare un po’ più di gas. Il distacco inizia dunque a calare, secondo un copione tradizionale, più e più volte collaudato.

Quando tutto sembrava abbastanza tranquillo, la situazione viene stravolta nel sesto tratto di sterrato. Una caduta nelle prime posizioni del gruppo spezza un plotone che stava iniziando ad accelerare. A terra finiscono alcuni uomini Quick-Step Floors e BMC Racing, ma ad effetto domino il gruppo viene spezzato. Davanti restano appena una decina di unità, ma tra questi ci sono alcuni dei grandi favoriti. Malgrado manchino poco meno di cento chilometri alla conclusione, è il momento chiave della corsa. I corridori rimasti davanti decidono di premere ulteriormente sull’accelleratore per cercare di fare il vuoto. Davanti ci sono uomini come Greg Van Avermaet (BMC Racing), Michal Kwiatkowski (Sky) e Zdenek Stybar (Quick-Step Floors), ma soprattutto ci parecchi uomini della Lotto Soudal, pronti a mettersi al servizio di Tim Wellens e Tjies Benoot, così come prezioso è il contributo di Stefan Kung (BMC).

Inizialmente tagliato fuori, Peter Sagan  (Bora-hansgrohe) sembra in grado di rientrare, ma decide di ritirarsi a causa di alcuni problemi di salute già presenti. Le condizioni atmosferiche lo portano infatti a decidere di non correre ulteriori rischi. Mentre per qualche chilometro c’è la conta dei caduti e si cerca di capire la situazione, tirato dai Lotto Soudal il gruppettino rimasto in piedi riesce a guadagnare oltre un minuto su un gruppo che a fatica riesce a ricompattarsi come può, pur con qualche assenza pesante di corridori rimasti ulteriormente attardati.

Il ritmo non soddisfa Matteo Trentin (Quick-Step Floors), Luis Leon Sanchez e Moreno Moser (Astana), Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates), Edvald Boasson Hagen e Scott Thwaites (Dimension Data) che decidono di provare a rientrare da soli sugli undici davanti. L’inseguimento dura poco e rapidamente all’inseguimento dei fuggitivi del mattino si trovano in 18. Oltre ai cinque nuovi arrivati anche Ondrej Cink (Bahrain-Merida), Tjies Benoot, Tim Wellens, Sean De Bie (Lotto Soudal), Luke Dubrdrige e Chris Juul Jensen(Orica-Scott), Greg Van Avermaet (BMC), Michal Kwiatkowski (Sky), Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Zdenek Stybar (Quick-Step Floors) e Tom Dumoulin (Team Sunweb), che erano riusciti ad avvantaggiarsi, e Mattia Frapporti, il primo dei fuggitivi a perdere terreno.

Si arriva così al settore più duro della corsa, il Monte Sante Marie fresco di dedica a Fabian Cancellara. E nuovamente la situazione cambia con un’offensiva di Wellens. Su di lui si riportano subito Van Avermaet, Kwiatkowski, Durbridge e Stybar, imitati poco dopo anche da Dumoulin, Benoot, Boasson Hagen, Trentin, Thwaites, Sanchez e Juul Jensen. Ai fuggitivi, dai quali nel contempo perde anche contatto Andreetta, restano ormai solamente una trentina di secondi, destinati ad estinguersi quando dietro attaccano nuovamente Stybar, Kwiatkowski, Dumoulin e Boasson-Hagen. Questi sono i primi a rientrare sulla testa della corsa, seguiti rapidamente anche da Van Avermaet, Wellens e Durbridge. Il ritmo continua ad essere molto intenso e degli attaccanti dopo poco rimane il solo Gonçalves.

Poco più tardi rientra anche Juul Jensen, approfittando del fatto che ormai si prosegue a scatti, senza una reale collaborazione. Tra il nono e il decimo settore sono numerosi i tentativi che i vari protagonisti cercano di attuare, ma nessuno riesce a fare la differenza, se non riuscendo a staccare l’ormai esausto Gonçalves. A circa 20 chilometri dalla conclusione sono dunque in sette ormai a giocarsi la corsa, almeno fino a quando Kwiatkowski non coglie l’attimo e riesce a sorprendere i suoi avversari. Il polacco si presenta così all’ultimo settore con un discreto vantaggio, che il forcing dietro di Van Avermaet non riesce a contenere.

Assieme al belga si portano Wellens e Stybar, ma ormai l’ex iridato è in piena progressione e continua a guadagnare. Da venti secondi a dieci chilometri dalla conclusione, il ritardo dei tre inseguitori passa trenta secondi cinque chilometri più avanti, quando la strada da percorrere è dunque ormai dimezzata. Malgrado una discreta intesa, nessuno vuole sacrificarsi per gli altri, mentre il corridore della Sky dà tutto quel che ha, continuando a pedalare di buona lena. L’ingresso a Siena è già trionfale per Kwiatkowski, che ormai ha già vittoria certa e comincia a sorridere sin da quando vede la fiamma rossa.

Da quel momento in poi per lui è una sorta di passerella, durante la quale può gustarsi le stradine senesi e l’arrivo in trionfo a Piazza del Campo. Dietro di lui Van Avermaet e Wellens staccano Stybar nello strappo finale, con il campione olimpico che fa valere la sua esperienza approcciando in testa l’ultima curva, concludendo così in seconda posizione, davanti al connazionale.

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