Giro d’Italia 2025, Wout van Aert conquista Piazza del Campo! Isaac del Toro (2°) nuova Maglia Rosa, 3° Giulio Ciccone, sfortuna Primoz Roglic

Lo sterrato regala spettacolo anche al Giro d’Italia 2025. Una tappa durissima e spettacolare che i corridori affrontano a viso aperto sin dalle prime pedalate sulle Strade Bianche. A spuntarla è Wout van Aert (Visma|Lease a Bike), che trionfa in uno sprint a due su Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG), nuova Maglia Rosa. Coronando una azione nata su iniziativa della Ineos Grenadiers di Egan Bernal, poi staccatosi a 16km dalla conclusione, i due anticipano di un minuto il gruppo dei migliori, regolato da Giulio Ciccone (Lidl-Trek) su Richard Carapaz (EF Education – EasyPost), mentre perdono 2’22” Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling) e Primoz Roglic (Red Bull – Bora – hansgrohe), entrambi vittima di caduta e foratura nei momenti caldi della corsa.

Nella nuova generale il giovane talento messicano ha ora un vantaggio di 1’13” sul compagno Juan Ayuso, che nello strappo finale perde nove secondi dalla coppia Carapaz-Ciccone, ora rispettivamente quarto e quinto nella generale, a 1’40” e 1’41” da Del Toro. Sul podio sale invece Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious) – sesto di giornata alle spalle di Simon Yates (Visma|Lease a Bike), appena due secondi dietro l’abruzzese e l’ecuadoriano – che chiude così la seconda settimana 1’30” da Del Toro e soli 17 secondi dallo spagnolo. Scivola invece in decima posizione lo sfortunato Roglic, a 2’25” dal nuovo leader.

Il video dell’arrivo

Il racconto della tappa

Diversamente dalla tappa precedente, questa volta il primo scatto è quello giusto per andare a formare la fuga di giornata. Ad avvantaggiarsi sono Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale), Milan Fretin (Cofidis), Kaden Groves e Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), all’inseguimento dei quali si lanciano Taco Van Der Hoorn (Intermarché-Wanty) e Luke Lamperti (Soudal Quick-Step), che inizialmente faticano ad avvicinarsi al quartetto di testa. Quando il vantaggio di questi ultimi arriva a sfiorare i tre minuti, davanti decidono tuttavia di rallentare per facilitare il rientro dei due contrattaccanti, cosa che porta un rapido ricongiungimento tra i sei.

Alle loro spalle, però, la Q36.5 Pro Cycling mette subito un proprio corridore a controllare la situazione, supportato in seguito anche da un uomo della XDS Astana. Il gap si attesta quindi su 1’45” e scende a 1’30” dopo una quarantina di chilometri dal via, risalendo a 2’35” in vista del traguardo volante di Mercatale, dove non c’è battaglia e De Bondt transita per primo. Lo stesso accade sul successivo GPM di La Cima, vinto da Hermans, che gli attaccanti scollinano con 1’20” di vantaggio, il quale torna a salire leggermente lungo la discesa seguente, dove si verifica una scivolata di Fretin. Fortunatamente, il belga non riporta particolari conseguenze e riparte subito, riaccodandosi rapidamente ai compagni d’avventura.

Nei 30 chilometri seguenti il gap tra la testa della corsa e il plotone resta regolare, oscillando tra 1’40” e 1’30”, distacco con cui si giunge allo sprint intermedio di Sinalunga, anche questo vinto da De Bondt. L’approccio al primo settore di sterrato vede i battistrada arrivare a sfiorare i due minuti di vantaggio, ma all’imbocco il vantaggio degli uomini di testa scende di nuovo a 1’30”. Fra questi ad emergere sono Hermans e Groves, che rimangono da soli dopo un primo tentativo di forcing anche di van der Hoorn e Lamperti, ma la bagarre entra nel vivo soprattutto alle loro spalle.

Dopo che Wout Van Aert e Gianni Moscon si portano in testa in favore dei propri capitani, è la Lidl – Trek a far esplodere la corsa grazie al forcing di Mads Pedersen, che manda in frantumi il gruppo. La Maglia Rosa Diego Ulissi si ritrova velocemente staccato, mentre i big riescono tutti a reagire abbastanza prontamente, chiudendo il buco che si era formato dopo la decima posizione. Il primo sterrato vede i battistrada conservare all’uscita appena 40 secondi di vantaggio su un gruppo che prosegue a ritmo serrato fino all’imbocco al secondo settore, dove la Maglia Ciclamino si sfila lasciando il posto in testa al gruppo a Joshua Tarling (Ineos Grenadiers).

Una prima caduta vede Michael Storer (Tudor Pro Cycling) costretto ad inseguire, ma a sconvolgere la corsa è l’incidente seguente, che vede Lucas Hamilton (Ineos Grenadiers) scivolare per primo. Per evitare di seguirne la traiettoria Primož Roglič (Red Bull – Bora – Hansgrohe) fa un movimento troppo brusco e finisce a sua volta a terra, trascinando con sé altri uomini, fra i quali Brandon McNulty (UAE Team Emirates XRG) e Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team). Essendo avvenuta nelle prime posizioni, la caduta spezza il gruppo che è sempre tirato dalla formazione britannica.

Allo scatto di Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG) resistono così solamente Thymen Arensman, Brandon Rivera ed Egan Bernal (Ineos Grenadiers), con alla loro ruota Wout Van Aert (Visma|Lease a Bike). Dietro di loro prova ad organizzare l’inseguimento la Bahrain – Victorious, mentre Roglic è scortato da Giulio Pellizzari, cercando di inseguire in un gruppetto dal quale prova ad allungare Pidcock. Con il terzetto Ineos ad alzare il ritmo i due uomini di testa vengono rapidamente ripresi, ma soprattutto gli altri big vengono distanziati di 30 secondi, mentre Roglic, Storer e Pidcock si riavvicinano.

Una serie foratura ferma tuttavia tutti e tre proprio nel momento in cui stavano rientrando, costringendoli ad un nuovo inseguimento, ma ripartendo da 30 secondi più dietro. Nel gruppo restano così solamente Edward Planckaert (Alpecin-Deceuninck), Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), Pello Bilbao (Bahrain Victorious), Afonso Eulálio (Bahrain Victorious), Richard Carapaz (EF Education – EasyPost), Mikkel Honoré (EF Education – EasyPost), Kévin Geniets (Groupama-FDJ), Ben Turner (Ineos Grenadiers), Giulio Ciccone (Lidl-Trek), Patrick Konrad (Lidl-Trek), Mathias Vacek (Lidl-Trek), Chris Harper (Team Jayco AlUla), Simon Yates (Team Visma | Lease A Bike), Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) e Adam Yates (UAE Team Emirates XRG), gli ultimi due rientrati non senza fatica.

Dietro di loro Pidcock prova più volte a muoversi da solo, mentre Roglic si affida sempre al lavoro di Pellizzari, ma entrambi non riescono ad avvicinarsi a più di venti secondi, prima di cominciare a faticare visto che tutti i rivali mettono almeno un uomo a tirare per tenerli a distanza, assottigliando ulteriormente il gruppetto. Intanto davanti Arensman si deve fermare per una foratura, venendo aiutato da Turner, che a quel punto perde contatto dal gruppo dei migliori, mentre Arensman rientrerà poco dopo.

Il grosso del lavoro resta così sulle spalle di Rivera, che prova a tenere alto il ritmo finché ne ha, con qualche cambio del suo capitano Bernal per farlo rifiatare. In una situazione di incertezza ad approfittarne sono Harper, Planckaert e Vacek, che allungano in contropiede, con il ceco che sfianca poi i compagni di avventura per riportarsi da solo al comando a 22 chilometri dall’arrivo, quando il ritardo del gruppo è di 45 secondi.

A quel punto davanti, nel penultimo settore, è Del Toro a scattare dopo che Rivera si è dovuto sfilare, mandando in crisi Vacek e Bernal, che comunque riescono a riportarsi sotto. Sullo scatto successivo, a Colle Pinzuto, i due devono tuttavia definitivamente cedere, lasciando partire gli altri due. Con Van Aert che non può collaborare per ragioni di classifica, Del Toro si fa da solo a tirare tutti i restanti 17 chilometri, mentre Vacek si sfila quando ormai capisce che non può più rientrare, lasciando da solo Bernal, a sua volta poi ripreso proprio dal lavoro dell’uomo Lidl – Trek in testa al gruppo.

Ormai sono invece irraggiungibili Del Toro e Van Aert, che sul muro finale si danno battaglia. Il giovane messicano prova a staccare l’esperto belga, ma Van Aert conosce benissimo il finale e si gestisce, per superarlo poi in vista delle curve finali e vincere in scioltezza. Alle loro spalle è Ciccone ad emergere, seguendo il forcing di Carapaz, con il gruppetto che arriva alla spicciolata, separato di qualche secondo. Perdono invece oltre un minuto Pidcock e Roglic.

 

Risultato Tappa 9 Giro d’Italia 2025

Classifiche Giro d’Italia 2025

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