Giro d’Italia 2024, Tadej Pogacar impone la sua legge anche a Prati di Tivo! 4º Antonio Tiberi

Tadej Pogacar ingiocabile al Giro d’Italia 2024. La Maglia Rosa si impone nettamente anche sul traguardo di Prati di Tivo regolando in volata il gruppetto dei migliori davanti a Daniel Martinez (Bora-hansgrohe) e Ben O’Connor (Decathlon-Ag2r La Mondiale). Ottimo quarto posto per Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), che nel finale ha provato un paio di scatti, che dà seguito alla buona prova nella cronometro di ieri, guadagnando anche un paio di posizioni in classifica generale. Lo sloveno così consolida la sua leadership grazie all’abbuono conquistato sul traguardo con Martinez ora a 2’40” e Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) a 2’58”.

Il video dell’arrivo

Il racconto della tappa

Come prevedibile, partenza ad altissimo ritmo, con una serie di scatti senza respiro. Segnalata la caduta di Marco Frigo (Israel-Premier Tech) e Mikkel Honore (Ef Education-EasyPost), il primo attacco è quello di Mattia Bais (Team Polti Kometa) e Stefan De Bod (EF Education EasyPost) con Jan Tratnik (Team Visma | Lease A Bike) e Martin Marcellusi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), che però dura poco. Nei chilometri successivi si susseguono i tentativi, con, fra gli altri, Georg Steinhauser (Ef Education-EasyPost), Damiano Caruso (Bahrain Victorious) e Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep).

Qualche metro riescono a prenderlo Ewen Costiou (Arkéa-B&B Hotels) e Steinhauser, sui quali si porta poi, lungo un tratto di discesa, Marcellusi. Dietro ci prova ancora Tratnik, al quale però la UAE Team Emirates risponde sempre. Allungano allora Mattia Bais, Jefferson Alexander Cepeda (EF Education EasyPost), Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), Alessandro De Marchi (Team Jayco – AlUla), Davide Ballerini (Astana Qazaqstan), Rubén Fernández (Cofidis) e Jasha Sütterlin (Bahrain Victorious). Nei primi tratti di Forca Capistrello gli inseguitori riescono a portarsi sui tre battistrada, ma dietro infuria ancora la battaglia, con, fra gli altri Alaphilippe, Romain Bardet (Dsm-Firmenich PostNL), Simon Geschke (Cofidis), Henok Mulubrhan (Astana Qazaqstan) a muoversi.

Ne origina così un gruppo di battistrada di 20 unità, che viene però ripetutamente scosso dagli attacchi di Alaphilippe e Bardet. Ne viene fuori una selezione che lascia davanti Jhonatan Narváez (INEOS Grenadiers), Geschke, Valentin Paret-Peintre (Decathlon Ag2r La Mondiale), Michael Storer (Tudor), Steinhauser, Nairo Quintana (Movistar), Pelayo Sánchez (Movistar), Alaphilippe, Bardet e De Marchi e al loro inseguimento Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers), Alessandro Verre (Arkéa-B&B Hotels), Mulubrhan e Marcellusi. È un nuovo attacco di Bardet a scremare la situazione, con Geschke e Steinhauser che lo seguono subito e Valentin Paret-Peintre che raggiunge i tre poco dopo. Nel gruppetto alle spalle non c’è accordo e così Verre, Sheffield, Alaphilippe, Narváez allungano nuovamente, riuscendo poi a ritrovare contatto con i corridori in testa poco dopo il Gpm, dove passa per primo Geschke. Nel frattempo, nel gruppo la UAE ha preso in mano con decisione la situazione, tenendo i fuggitivi a poco meno di 2′ di distanza.

Nel tratto simil-pianeggiante che segue la discesa, Quintana, Sánchez, Mulubrhan, Storer, Marcellusi e De Marchi riescono a riportarsi sui battistrada, componendo così un gruppetto di 14 unità. La situazione si stabilizza, con i fuggitivi che non trovano comunque un accordo granitico e la UAE che tiene il ritmo andante: il margine fra battistrada e Maglia Rosa, quindi rimane nell’orbita del minuto e mezzo per molti chilometri. In un tratto di discesa Alaphilippe e Bardet forzano il ritmo e riescono a mettere una trentina di secondi in più fra i battistrada e il gruppo. Nel frattempo, sfortunato Geschke, che fora e perde contatto dai compagni di avventura; gli ci vorranno una decina di chilometri per riuscire a rientrare.

Si prosegue a ritmo costante, ma alto, fra fuga e gruppo, con Bardet che va a prendersi i 3” secondi di abbuono in palio all’Intergiro di Capitignano e la UAE che sfrutta appieno gli uomini a disposizione di Tadej Pogačar, probabilmente voglioso di andare a vincere la tappa. All’Intergiro, infatti, il ritardo del gruppo è di soli 80 secondi. Lungo la salita di Croce Abbio, la situazione rimane pressoché stabile, con qualche lieve oscillazione, con Geschke che va a fare, in cima alla salita, un nuovo carico di punti nella classifica dei Gpm. La UAE continua a spingere e si entra negli ultimi 25 km di gara con la fuga che ha solo 55” di vantaggio.

All’imbocco della salita finale il gap è ormai ridotto a trenta secondi, con i compagni della Maglia Rosa che proseguono nella loro azione. In testa si muove subito Verre, mandando in frantumi il gruppetto di attaccanti, con molti che ormai si rialzano, consapevoli che le possibilità sono ormai finite. Alle spalle del corridore italiano restano così solo Bardet, Geschke, Paret-Peintre, Steinhauser e Storer, che lo vanno a riprendere e staccare entrando nei dieci chilometri conclusivi. In gruppo intanto arriva l’accelerazione di Maximilian Schachmann (Bora-hansgrohe), che miete alcune vittime importanti come Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan), Juan Pedro Lopez (Lidl-Trek) e Filippo Zana (Team Jayco-AlUla), mentre già in precedenza si era staccato Luke Plapp (Team Jayco-AlUla). Finisce così l’avventura di gran parte dei fuggitivi, con l’eccezione di Valentin Paret-Peintre, che alza nuovamente il ritmo quando ormai sembrava sul punto di essere ripreso.

Il gap sceso a dieci secondi torna così sopra i venti a sette chilometri dalla conclusione, quando alle sue spalle torna la UAE Team Emirates a fare il ritmo con Felix Grossschartner. Alla sua ruota Rafal Majka e Tadej Pogacar, seguiti da Geraint Thomas (INEOS Grenadiers), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team), Daniel Martínez (Bora Hansgrohe), Giovanni Aleotti (Bora Hansgrohe), Alex Baudin (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Einer Rubio (Movistar Team), Jan Hirt (Soudal Quick-Step), Cian Uijtdebroeks (Team Visma | Lease A Bike), Rafał Majka (UAE Team Emirates), Domenico Pozzovivo (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), ai quali si aggrappano Bardet, Geschke e Storer.

Quando si sposta il corridore austriaco, il polacco alza ulteriormente l’andatura, segnando la fine dell’avventura del coraggioso corridore transalpino. Un ritmo che provoca anche il cedimento di Bardet e Aleotti. Si prosegue a ritmo serrato, ma costante fino a due chilometri dalla conclusione, quando è Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) a provare lo scatto. Immediata la reazione di Cian Uijtdebroeks (Visma | Lease a Bike), con cui si contende la Maglia Bianca dopo il crollo di Plapp, e di Pogacar in persona. Con Fortunato, Baudin, Hirt e Pozzovivo ormai in difficoltà, gli altri si muovono come possono nel gruppetto di testa, a seconda delle ondate.

Appena rientrato in testa Arensman è il secondo a muoversi, ma nuovamente Pogacar controlla senza grandi problemi. A seguire ci riprova Tiberi, con nuovamente risposta immediata della Maglia Rosa. Rientrato al successivo rallentamento, Storer cerca a sua volta di anticipare, ancora invano visto che Pogacar segue anche lui, così come Arensman subito dopo. A quel punto rientra anche Majka, che nell’ultimo chilometro si riporta davanti a tutti a fare l’andatura. Inevitabile a quel punto la volata, con Daniel Martinez che cerca di anticipare, ma quando il colombiano si muove arriva pronta la reazione di Tadej Pogacar dall’altro lato della strada e la Maglia Rosa vince agevolmente.

Risultato Tappa 8 Giro d’Italia  2024

Classifiche Giro d’Italia 2024

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