Giro di Romandia 2018, Fuglsang anticipa tutti – Bernal attacca, ma Roglic resiste

Jakob Fuglsang stacca tutti nella quarta tappa del Giro di Romandia 2018. Partendo nella discesa verso il traguardo, il corridore della Astana si impone in solitaria, anticipando gli altri big. Rientrato poco dopo lo scollinamento sulla testa della corsa, il danese è riuscito a cogliere l’attimo giusto per lasciarsi alle spalle Primoz Roglic (LottoNL-Jumbo) ed Egan Bernal (Sky), che in quest’ordine tagliano il traguardo assieme a Rui Costa (UAE Team Emirates) e Richie Porte (BMC), con il quartetto incapace di organizzare l’inseguimento.

Pronti-via, subito ci prova Thomas De Gendt (Lotto Soudal), seguito da altri cinque corridori. Il gruppo tuttavia parte veloce e rientra rapidamente, presentandosi compatto alla prima salita del giorno, che inizia dopo neanche dieci chilometri di corsa. Il ritmo continua elevato e si crea grande selezione in seguito a continui attacchi, nei quali De Gendt è sempre tra i più attivi, raggiunto stavolta da Mathias Frank (Ag2r La Mondiale), Tanel Kangert (Astana) e Mikel Nieve (Mitchelton-Scott), ma anche stavolta il tentativo ha vita breve.

Ridotto ad appena una ventina di unità, il gruppo si avvicina compatto alla prima vetta del giorno, quando è Hugh Carthy (EF-Drapac) a partire. Il tentativo del corridore britannico sembra non preoccupare Steven Kruisjwijk (LottoNL-Jumbo) che non reagisce, salendo regolare in favore della maglia gialla. Poco dopo parte dunque di nuovo anche De Gendt, che scollina per secondo, guadagnando altri punti preziosi. In discesa il belga rientra sulla testa della corsa, raggiunto poco dopo da Hermman Pernsteiner (Bahrain-Merida) e Nieve, con Andrey Amador (Movistar) che si aggiunge a sua volta al termine della discesa.

Si rialza invece il gruppo, che concede rapidamente un minuto, permettendo così di rientrare a numerosi corridori che si erano staccati in precedenza. Nella lunga vallata prima del blocco di salite conclusivo il vento è frontale, impedendo agli attaccanti di far salire di molto il proprio vantaggio. Mentre dietro son Bram Tankink e Stef Clement a controllare l’andatura, impedendo così a Michael Storer (Team Sunweb) di andare a riprendere gli attaccanti, il gap sale fino a un massimo di 2’15”, margine con il quale i cinque attaccanti arrivano ai piedi del Col de Vercorin, seconda salita di giornata.

La situazione resta sostanzialmente inviariata, con la Sky che si mette davanti, ma senza imporre un ritmo particolarmente elevato, scollinando con un tempo praticamente identico. La corsa si anima invece nella terza ascesa, con alcuni corridori che provano ad anticipare non appena la strada torna a salire dopo la rapida discesa. A muoversi per primo è Andry Grivko (Astana), ma a guadagnare qualche secondo son Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe) e Daniel Martinez (EF-Drapac), aiutati nell’uscire dal gruppo da un compagno prima di essere lasciati andare. A loro si aggrega poco dopo anche Ion Izagirre (Bahrain-Merida), con questo terzetto che riesce a fare la differenza su un gruppo sempre controllato dalla Sky.

Allo scollinamento il ritardo del terzetto di inseguitori dalla testa della corsa è di 45 secondi, ma nella discesa la loro azione è molto più efficace e il ricongiungimento arriva non appena inizia la salita successiva, anche grazie al supporto di Pernsteiner, che si lascia sfilare per aiutare Izagirre a rientrare in testa. I sette al comando, con De Gendt che ha perso contatto con le prime rampe della salita, trovano rapidamente una intesa, con Carthy che si sacrifica a sua volta per il capitano. Il vantaggio sul gruppo nel frattempo diventa di un minuto, ma quando la strada inizia a salire per l’ultima volta anche per il gruppo la Sky cambia marcia.

Il forcing dei britannici si interrompe solo quando parte Egan Bernal. L’accelerazione del talentino colombiano è impressionante, ma Primoz Roglic (LottoNL-Jumbo) non si fa sorprendere. Con poche pedalate i due fanno il vuoto e vanno a riprendere i primi fuggitivi, con Bernal che si rialza quando capisce di avere ancora il rivale a ruota. Nella fase di stallo Izagirre e Martinez riguadagnano qualche metro, che scompare non appena Bernal non si rialza sui pedali, sempre con Roglic incollato alla sua ruota. Stavolta ad essere ripresi sono anche gli ultimi attaccanti, ovvero Buchmann e Nieve, che continuano a salire del proprio ritmo anche quando i due sfidanti si mettono alla loro ruota.

Il ritmo tuttavia cala notevolmente, permettendo così a Rui Costa (UAE Team Emirates) di rientrare, imitato poco dopo da Richie Porte (BMC), Jakob Fuglsang (Astana), Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo), Kristian Durasek (UAE Team Emirates) e Izagirre. Questa nuova composizione dura tuttavia ben poco, perché Rui Costa capisce che è il momento di rilanciare e parte da solo, venendo raggiunto dopo poco anche da Fuglsang. La nuova coppia al comando ha una decina di secondi di vantaggio sugli altri, sui quali rientra anche Rohan Dennis (BMC), con David Gaudu (Groupama-FDJ) che riavvicina anche un altro gruppetto.

Quando il distacco raggiunge i venti secondi riparte ancora Bernal, sempre con Roglic pronto a reagire. L’andatura è completamente diversa e vanno subito a riprendere Fuglsang e Rui Costa, con quest’ultimo che cerca di reggerne il ritmo mentre Porte si riporta a sua volta sul danese. Quando però il colombiano rilancia ancora per l’ex iridato non c’è più niente da fare e deve lasciare andare i due scatenati duellanti, venendo così a sua volta ripreso da Porte.

Bernal e Roglic scollinano e si parlano subito dopo il GPM, decidendo di andare di comune accordo. Il vantaggio è tuttavia ridotto e rapidamente su di loro rientrano anche Rui Costa e Porte, imitati poco dopo anche da Fuglsang. Il danese resta qualche minuto a ruota per rifiatare prima di piazzare una stoccata decisiva. Alle sue spalle infatti si guardano e lo lasciano andare, senza reagire.

L’unico che ci prova è Rui Costa, ma ormai è tardi e il corridore della Astana ha vita facile, guadagnando fino a 40 secondi sui quattro inseguitori, incapaci di organizzare un inseguimento. A quel punto il successo è del danese, che guadagna anche notevolmente sugli altri uomini di classifica, compiendo così un bel balzo avanti in classifica, ulteriore motivazione per spingere sino al traguardo, dove può festeggiare a braccia alzate. Nella volatina conclusiva alle sue spalle Roglic ha la meglio su Bernal, andando così a guadagnare altri due secondi sul colombiano.

Ordine di Arrivo Quarta Tappa Giro di Romandia 2018

Classifica Generale

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