Giro del Delfinato 2024, altra sparata di Primoz Roglic! 3° Giulio Ciccone, Remco Evenepoel perde 1’46”

Ancora Primoz Roglic al Giro del Delfinato 2024. Dopo il successo di ieri lo sloveno si ripete subito, dominando lo sprint che lo vede così rafforzare anche la sua maglia di leader. Battuti con una lunghissima e potente volata Matteo Jorgenson (Visma|Lease a Bike) e un ancora propositivo Giulio Ciccone (Lidl-Trek), tra i pochi che nella salita finale ha provato a muoversi per cercare di scardinare il ritmo forsennato dei Bora-hansgrohe, con Jai Hindley e Aleksandr Vlasov ancora a pieno servizio del capitano. Niente da fare dunque per i fuggitivi, con Marc Soler (UAE Team Emirates) ripreso a due chilometri dal traguardo da un gruppo ridotto già a una dozzina di unità, tra le quali non c’era già più Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep), giunto al traguardo in 13ª posizione, salendo del suo ritmo, con un gap di 1’46”.

Nella nuova generale Roglic ha così un vantaggio di di 1’02” su Jorgenson e 1’13” su Gee, mentre sotto i due minuti resistono solo Vlasov, a 1’56”, e Rodriguez, a 1’58”. Entra ei dieci anche Ciccone, 9° a 2’54”, mentre Evenepoel scivola in sesta posizione, a 2’15”.

Il video dell’arrivo

 

Il racconto della tappa

Si parte sotto la pioggia e non prima di aver annotato una lunga serie di ritiri: non partono infatti Logan Currie (Lotto Dstny), Anders Skaarseth (Uno-X Mobility), Tao Geoghegan Hart (Lidl-Trek), Clément Russo (Groupama-FDJ), Blake Quick (Team Jayco – AlUla), Santiago Umba (Astana Qazaqstan Team), Christopher Juul Jensen (Team Jayco – AlUla), oltre a Hugo Toumire (Cofidis). Il primo attacco lo portano Davide Formolo (Movistar Team), Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale), Dorian Godon (Decathlon Ag2r La Mondiale), Idar Andersen (Uno-X Mobility), Marc Soler (UAE Team Emirates), Luca Vergallito (Alpecin-Deceuninck), Sean Quinn (EF Education EasyPost), Valentin Madouas (Groupama-FDJ) e Mads Pedersen (Lidl-Trek). Su di loro si portano Hugo Houle (Israel Premier Tech) e Martijn Tusveld (Team dsm-firmenich PostNL), ma dietro ci sono tanti altri corridori desiderosi di andare in fuga. Per qualche istante, fanno parte dell’avanguardia della corsa anche Magnus Cort (Uno-X Mobility), Markus Hoelgaard (Uno-X Mobility), Casper Pedersen (Soudal Quick-Step) e Enzo Leijnse (Team dsm-firmenich PostNL), ma il gruppo venutosi a creare, di 15 unità, viene subito raggiunto dagli altri.

Nel frattempo Ilan van Wilder (Soudal-QuickStep) inaugura la lista degli abbandoni, che diverrà sempre più lunga nell’arco della giornata. Davanti, si muovono Tim Wellens (UAE Team Emirates), Enzo Leijnse (Team dsm-firmenich PostNL), Sean Quinn (EF Education EasyPost) e Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels), raggiunti in un secondo momento da Mads Pedersen e da Quentin Pacher (Groupama-FDJ). Nei pressi dell’inizio della salita del Col de Saisies i tre vengono raggiunti, dando spazio al tentativo di Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team), Marc Soler (UAE Team Emirates) e Davide Formolo (Movistar Team), raggiunti in vetta poco dopo da Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale Team) e Darren Rafferty (EF Education EasyPost).

Dal gruppo continuano però a uscire corridori: prima ci provano A un minuto di ritardo ci sono Kévin Geniets (Groupama-FDJ), Mathis Le Berre e Warren Barguil (Team dsm-firmenich PostNL), seguiti a distanza da Dorian Godon e e Guillaume Martin (Cofidis) e, più in là, da Koen Bouwman (Team Visma | Lease A Bike), Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team) e, in solitaria, da Mathijs Paaschens (Lotto Dstny). In prossimità del GPM si forma un gruppo di 10 al comando, con Bouwman, Soler, Prodhomme, Geniets Martin, Formolo, Barguil, Rafferty, Fortunato e Godon, con il gruppo che scollina con circa 3′ di ritardo. Dietro rimangono Le Berre, Paasschens e Donovan, che si spremono per provare a rientrare. Lo sforzo costa caro prima a Le Berre e poi a Paaschens, che si staccano, mentre Donovan insiste, rimanendo però a bagnomaria a lungo. Il gruppo non prende rischi in discesa e scivola a 4’30” di ritardo.

Nel frattempo, a questo punto della corsa, si sono ritirati anche Ivan Garcia Cortina (Movistar Team), Ivan Sosa (Movistar Team), Clément Berthet (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Kenny Elissonde (Cofidis), Neilson Powless (Ef Education-EasyPost), Antoine Huby (Soudal-QuickStep) e Cristian Rodriguez (Arkéa-B&B Hotels). I fuggitivi passano anche la Côte d’Arâches, con Fortunato che passa per primo, e mantengono circa 4′ di vantaggio sul gruppo, mentre Donovan, quando mancano circa 60 km all’arrivo riesce finalmente a coronare il suo inseguimento.

Inizia a quel punto il Col de la Ramaz, e davanti Marc Soler mette subito pressione ai compagni di avventura. Dopo l’accelerazione del catalano che fa saltare i primi rivali, è Warren Barguil a provare uno scatto più deciso. Sul francese rientra subito lo spagnolo, che non ci mette molto a restare da solo, mentre dietro di lui prova ad emergere Lorenzo Fortunato. Lo scalatore bolognese resta a lungo attorno ai 10-15 secondi di ritardo, ma con il passare dei chilometri la sua pedalata perde di efficacia e Soler guadagna metro su metro, secondo su secondo. In cima il distacco si è decisamente impennato con Soler che si getta in discesa con 1’40” di vantaggio su Fortunato, 1’45” su Prodhomme, Barguil, Rafferty e Bouwman e 2 minuti su Formolo, che rientra poco dopo sugli altri. Il gruppo, condotto da Nico Denz e Bob Jungels, passa in cima con un ritardo di 5’30”, ma da quel momento inizia la rimonta…

A fine discesa il gap è infatti di 4’50” e nella pianura, grazie ancora allo splendido lavoro di Denz, recupera quasi un altro minuto. Ai piedi della salita conclusiva restano comunque ancora quattro minuti al battistrada, che ormai fa corsa a sé rispetto agli ex compagni di avventura, tra i quali prova nuovamente a farsi notare Fortunato, ma la sua azione non gli consente di fare la differenza sugli altri. Dietro arriva invece subito un cambio ritmo notevole grazie a Matteo Sobrero, che frantuma il gruppo, tanto da mandare in difficoltà anche Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step).

Il belga si sfila quando mancano ancora più di sei chilometri di ascesa, preferendo salire del suo ritmo. Non appena si è sfilato Sobrero, è Giulio Ciccone (Lidl-Trek) a provare uno scatto, ma la reazione di Jai Hindley è immediata, con la formazione tedesca che non lascia spazio a nessuno. Andando a riprendere ormai tutti gli inseguitori, in gruppo restano solo Aleksandr Vlasov e Primoz Roglic (Bora-hansgrohe), Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious), Mikel Landa (Soudal Quick-Step), Derek Gee (Israel Premier Tech), Matteo Jorgenson (Visma|Lease a Bike), Laurens De Plus e Carlos Rodriguez (INEOS Grenadiers), Primož Roglič (Bora Hansgrohe), Giulio Ciccone (Lidl-Trek), Javier Romo e Oier Lakzano (Movistar).

Poco dopo l’ingresso nei cinque chilometri conclusivi è Buitrago a muoversi, ma anche stavolta è pronta la reazione dei compagni del leader, con Vlasov che imprime un ritmo da quel momento micidiale, impedendo qualsiasi velleità a chiunque. Si sale così con questo ritmo asfissiante sino a due chilometri dall’arrivo, quando ormai Soler viene ripreso dopo aver visto evaporare i suoi quattro minuti. In vista del’ultimo chilometro perdono contatto Romo e Landa, con Buitrago che decide di rompere gli indugi appena dopo lo striscione.

A lanciarsi su di lui è Lazkano, che prova poi a rilanciare a 500 metri dall’arrivo, ma si porta appresso Jorgenson, Ciccone Roglic e Gee. A quel punto parte lo sloveno, con Jorgenson che è l’unico a trovare le forze per prendergli la ruota, ma senza poter far altro che seguirlo. Vittoria dunque netta per Primoz Roglic, che raffora così anche la sua leadership in classifica generale.

Risultato Tappa 7 Giro del Delfinato 2024

Classifiche Giro del Delfinato 2024

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