Giro dei Paesi Baschi 2021, l’ultima è di David Gaudu davanti a Primoz Roglic che conquista la corsa! Crolla McNulty
David Gaudu si aggiudica l’ultima tappa del Giro dei Paesi Baschi 2021. Dopo essere partiti assieme a circa 40 chilometri della conclusione, il corridore della Groupama-FDJ taglia per primo il traguardo di Arrate davanti a Primoz Roglic (Jumbo-Visma), che conquista così la classifica generale della corsa basca dopo una perfetta tattica di squadra. Terzo posto di giornata per Alejandro Valverde (Movistar) che regola in volata il gruppetto degli inseguitori guidato quasi sempre da Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), giunto a 35 secondi dalla coppia di testa. Festeggia quindi la Jumbo – Visma che fa doppietta in classifica generale grazie ad una splendida prestazione di Jonas Vingegaard, autore di una ottima corsa di marcatura, quasi sempre nella ruota di Pogacar.
L’ultima tappa, come previsto, comincia subito a gran ritmo. Nonostante i diversi attacchi, fatica tuttavia a formarsi una vera e propria fuga, ma l’alta velocità porta il gruppo a spezzarsi già dai primissimi chilometri di corsa. Mentre la Movistar tiene alto il ritmo del primo troncone, del quale fanno parte tutti gli uomini più attesi, dopo una dozzina di chilometri Antwan Tolhoek (Jumbo-Visma), Christopher Juul-Jensen (Team BikeExchange) e Patrick Bevin (Israel Start-Up Nation) riescono ad avvantaggiarsi, ma il ritmo è ancora forsennato vista la grande bagarre. I tre attaccanti arrivano così con un vantaggio di 12 secondi sulla prima parte del gruppo in vista del GPM di prima categoria di Azurki.
Quando la strada torna a salire si registrano numerosi attacchi. Tra i primi a provarci ci sono Omar Fraile (Astana-Premier Tech), Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), Enric Mas (Movistar) e Alex Aranburu (Astana-Premier Tech), ma il più deciso è Hugh Carthy (EF-Education Nippo), che è il primo a raggiungere Antwan Tolhoek (TJV) e Patrick Bevin (ISN) in testa alla corsa, dalla quale ha perso contatto Juul-Jensen. Lungo la salita continuano le accelerazione e in vista del GPM al comando si forma uin nuovo gruppetto con Enric Mas (Movistar), Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), Omar Fraile (APT) e Ben O’connor (Ag2r Citroen) che si riportano sui tre battistrada. La nuova composizione sembra andare bene al gruppo, che finalmente rifiata e concede vantaggio ai sette battistrada.
A quel punto è la UAE-Team Emirates a prendere il controllo del gruppo mettendosi in testa. Appena comincia il GPM di Elosua-Gorla la corsa tuttavia torna ad esplodere, visto anche il margine ancora esiguo degli uomini al comando. Mark Padun (Bahrain Victorious) e Carlos Verona (Movistar) sono così i primi a rientrare sulla testa della corsa, imitati successivamente da Guillaume Martin (Cofidis) e Pierre Latour (Total Direct Energie), formando così un gruppetto di undici. Dopo poco attaccano anche Mauri Vansevenant (Deceuninck-QuickStep), Marc Hirschi (UAE Team Emirates) e Sam Oomen (Jumbo-Visma), ma solo il belga riesce a rientrare sui primi, mentre gli altri due restano nel mezzo. Al GPM il vantaggio dei battistrada arriva a 50 secondi, ma tutto sta per cambiare…
Nella discesa arriva la mossa decisiva, con Alex Aranburu (Astana-PremierTech) che lancia l’offensiva, portandosi appresso Alejandro Valverde (Movistar), ma soprattutto Primoz Roglic (Jumbo-Visma). Con loro si muovono anche David Gaudu (Groupama-FDJ), Ion Izagirre (Astana-PremierTech), Rubén Fernández (Cofidis) e Mikel Landa (Bahrain Victorious), mentre restano sorpresi Brandon McNulty e Tadej Pogacar, con quest’ultimo che si mette rapidamente al servizio della maglia gialla per cercare di limitare i danni. La formazione emiratina ferma anche Hirschi, che era rimasto sino a quel punto nel mezzo, ma non basta perché davanti c’è ottima intesa mentre i vari Esteban Chaves (Team BikeExchange), Adam Yates (Ineos Grenadiers), Pello Bilbao (Bahrain Victorious) e, tantomeno, Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), danno il proprio contributo all’inseguimento.
Il gruppetto di Roglic riprende infatti rapidamente i vari attaccanti, con i vari capitani che ritrovano anche compagni preziosi sulla loro strada. Nella valle il distacco aumenta così in modo importante, superando i 40 secondi ai piedi del Krabelin, dove la corsa esplode ulteriormente. Davanti infatti Mas e Tolhoek si mettono subito a tirare per alzare ulteriormente l’andatura, mentre dietro Hirschi si deve spostare, lasciando così Pogacar da solo al lavoro. Il ritmo dello sloveno permette agli inseguitori di recuperare terreno inizialmente, ma improvvisamente McNulty non è più in grado di seguire, provocando davanti la reazione di Roglic, che imprime una netta accelerazione mentre il suo connazionale inizialmente tentenna per comprendere cosa fare. Mentre con Roglic restano solamente Valverde, Gaudu, Landa, Carthy e Vansevenant, dietro è Chaves a cambiare ritmo, venendo comunque rapidamente ripreso e staccato da Pogacar, alla cui ruota restano i soli Vingegaard e Yates.
Con un distacco ancora intorno ai 30 secondi, Roglic alza ulteriormente il ritmo, restando con i soli Gaudu e Carthy, mentre Pogacar raccoglie gli altri sulla sua strada. Nella salita è sostanzialmente una sfida a distanza fra i due sloveni, mentre gli altri restano alla loro ruota, assistendo alla sfida che favorisce nettamente il corridore della Jumbo-Visma. Nella discesa Roglic non chiede alcun cambio, mentre nel gruppetto dietro è Yates a dare una leggera mano a Pogacar, ma la situazione nella sostanza non cambia. Il distacco resta così a lungo intorno ai 45 secondi, salendo invece sopra al minuto quando si arriva ai piedi della salita successiva, dove Pogacar prova a scattare per scuotere la situazione. Valverde risponde subito al suo scatto, rilanciando ulteriormente, ma pronto a reagire è anche Vingegaard, seguito anche da Yates, Landa e Vansevenant.
Questi scatti tuttavia non cambiano la situazione in meglio, con i successivi e conseguenti rallentamenti che vedono rientrare su di loro altri corridori come Chaves, Bilbao, O’Connor, Fernandez e Izagirre, mentre crolla sempre più lontano McNulty, ormai fuori dai giochi. Al termine del Trabakua il distacco è dunque ancora di circa un minuto diminuendo solo leggermente nelle fasi che portano alla salita conclusiva, una lunga discesa intervallata da alcuni muri che mostrano la fatica di Roglic e la freschezza di Gaudu. Dietro tuttavia non riescono ad approfittare delle difficoltà dello sloveno, malgrado Valverde e Pogacar provino a forzare l’andatura.
Arrivati ai piedi dell’ultima ascesa lo scatto di Gaudu vede Carthy crollare, mentre sono nuovamente Pogacar e Valverde a provare qualcosa tra gli inseguitori, ma le energie ormai sono poche e non c’è modo di riuscire a rientrare. La nuova selezione vede comunque restare solamente Vingegaard e Yates assieme all’ex iridato e al vincitore del Tour de France, che si incarica nuovamente di gran parte del lavoro. Davanti tuttavia Gaudu ha ancora molte energie, riuscendo a tenere alto il proprio vantaggio, con Roglic fisso alla sua ruota. Lo sloveno ormai non dà più cambi, ma al francese non servono. A fine salita il margine è così ancora di circa 40 secondi e nel falsopiano finale arriva la conferma dell’accordo raggiunto, con Roglic che affianca Gaudu per scambiarsi il pugno.
A vincere la tappa è così Davide Gaudu, mentre Primoz Roglic può festeggiare assieme a lui la vittoria finale del Giro dei Paesi Baschi 2021. Oltre trenta secondi più tardi, Alejandro Valverde regola la volata dei battuti davanti a Yates, Pogacar e un Vingegaard che può a sua volta festeggiare la vittoria del suo compagno e il suo splendido secondo posto.
Risultato Sesta Tappa Giro dei Paesi Baschi 2021
Classifica Generale Giro dei Paesi Baschi 2021
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