Presentazione Squadre 2025: EF Education – EasyPost
La EF Education-EasyPost sembra ormai aver trovato la sua dimensione nella categoria WorldTour. Non avendo i fondi necessari per poter competere con le “corazzate” della categoria, la formazione statunitense ha deciso di prendere la strada della fiducia nei confronti di giovani, promettenti, corridori e dei tentativi di rilancio di atleti che hanno vissuto grandi stagioni in passato, ma che ultimamente hanno fatto più fatica a mettersi in luce. Per il 2025, ne è venuto fuori un organico molto variegato, che in prospettiva presenta un gran numero di soluzioni da percorrere, sia in chiave vittorie che per quel che riguarda risultati importanti. La licenza per il prossimo triennio, classifica UCI alla mano, pare blindata e i corridori diretti da Jonathan Vaughters potranno muoversi con la testa libera dal punto di vista tattico, soprattutto sui palcoscenici più importanti.
Gli uomini più attesi
In tema di operazioni-rilancio, quella di Richard Carapaz sembra essere andata davvero a buon fine. L’ecuadoriano arrivava da un 2023 abbastanza amaro e da diversi problemi di salute, ma nel 2024 è tornato a essere uno dei corridori più brillanti del gruppo, portando a casa una combattutissima Maglia a Pois dal Tour e sfiorando il podio alla Vuelta. Del suo programma 2025 ancora non si sa nulla e bisognerà vedere che tipo di traguardi lui e la squadra vorranno mettere nel mirino: di certo, se la condizione è quella ideale, in salita può fare ottime cose, sia su traguardi di giornata che in termini di classifiche generali.
C’è grande attesa intorno a Ben Healy, chiamato a lasciarsi alle spalle un 2024 un po’ contraddittorio. Rispetto alla sua stagione da neopro’, l’irlandese ha raccolto meno ed è sembrato quasi a disagio nel tentativo di conciliare la sua propensione all’attacco “pazzo” e la volontà di portare a casa comunque qualche risultato. La gamba rimane comunque quella da gran corridore e una migliore gestione delle energie potrebbe consentirgli di essere protagonista nelle corse più importanti, ma fino in fondo e non solo nelle parti intermedie delle gare.
Da vedere poi come potrà trovarsi in una squadra abbastanza “anarchica” un ottimo finalizzatore come Vincenzo Albanese. Il corridore campano è una garanzia in quanto a piazzamenti, soprattutto nelle gare di un giorno e in carriera, finora, ha probabilmente raccolto meno di quel che avrebbe potuto, in termini di vittorie. La definizione migliore possibile del calendario potrebbe rappresentare un momento importante per la sua stagione e, di conseguenza, per le sue ambizioni. Caratteristiche simili, anche se con una punta di velocità leggermente inferiore, a quelle di Albanese si ritrovano in Samuele Battistella, altro corridore italiano arrivato in squadra nel recente CicloMercato. L’ex Astana ha le qualità per andare a caccia di risultati importanti, soprattutto su percorsi misti e nel caso in cui si trovi a far parte di un gruppo mediamente ristretto arrivato a giocarsi il successo.
La squadra statunitense ha inoltre a disposizione due corridori molto interessanti, per quel che riguarda il reparto finalizzatori. Madis Mihkels è ancora molto giovane, ma ha alle spalle già due stagioni da professionista, in cui ha dimostrato di avere uno spunto veloce di alto livello (è stato terzo all’Europeo in linea 2024), oltre che una notevole capacità di tenuta su percorsi complicati e caratterizzati magari dalla presenza delle pietre, come dimostra il decimo posto ottenuto all’ultima Roubaix. Marijn van den Berg è uno che sa muoversi molto bene nelle pieghe del calendario, andando a cercare corse poco battute dai velocisti più importanti: così facendo, negli ultimi due anni è risultato uno dei migliori “realizzatori” della squadra, lasciando un segno vittorioso anche in gare di livello WorldTour.
Dal CicloMercato è arrivato poi un corridore che spera di ritrovare le brillantissime pedalate del passato: si tratta di Kasper Asgreen, che in carriera ha vinto un Giro delle Fiandre e che, qualora riuscisse a tornare quello di un tempo, rappresenterebbe un’arma fondamentale per la squadra in chiave pavé, settore poco fornito fino a questo momento. Il danese non ha ancora 30 anni e non ci sarebbe da stupirsi se, ritrovata la giusta serenità, riprenda a essere un corridore da primissimi posti nelle corse di un giorno più importanti, soprattutto della primavera. Connazionale di Asgreen è Michael Valgren, che rappresenta una delle storie più belle dell’ultimo anno, dopo essere passato da una faticosissima ripresa fisica – a seguito di una caduta che ne aveva messo a rischio la carriera – a risultati di ottimo livello sparsi per il 2024, fra cui un secondo posto in una tappa del Giro. Nel suo caso, gli anni sono 32 ed è più difficile attendersi risultati di spessore mondiale, ma, fra qualità ed esperienza, qualcosa di buono potrebbe sicuramente spuntare, nell’arco della stagione. Del “blocco” danese fa parte anche Mikkel Frølich Honoré, corridore che sa tenere botta su percorsi duri e che ha la possibilità di centrare buoni risultati con attacchi da lontano che riescano ad arrivare in porto.
In chiave Classiche, un ruolo importante lo avrà sicuramente Neilson Powless, che ha chiuso il 2024 su note molto alte (primo al Gran Piemonte, ottavo al Lombardia e primo alla Japan Cup) e che su percorsi mossi ed esigenti è corridore da tenere sempre d’occhio, soprattutto quando riesce a gestirsi bene dal punto di vista tattico. Attenzione poi a Georg Steinhauser, rivelatosi al grande pubblico al Giro d’Italia 2024: nel suo caso, i margini massimi di miglioramento sembrano essere ancora inesplorati e il tedesco potrebbe diventare, di gara in gara, una carta di peso da giocare sui tavoli delle corse di un giorno più importanti, oltre che dei singoli traguardi delle corse a tappe. Non si può non considerare, in questo settore, la presenza di Rui Costa: il portoghese, iridato di Firenze 2013, ha ormai 38 anni ma ha dimostrato di avere comunque ancora in canna qualche prestazione di alto profilo, da spendere in momenti ben definiti della stagione.
Corridori da “giornata”, oltre che da sostegno per i compagni, sono poi i britannici Owain Doull e James Shaw, oltre che lo statunitense Sean Quinn: quest’ultimo è campione nazionale in linea in carica e spera di far bella mostra della sua maglia a stelle e strisce, magari in qualche breve corsa a tappe di medio-alto livello, mentre i due britannici sono reduci da una stagione abbastanza in ombra e proveranno quindi a ritrovare qualche spazio di rilievo. Qualcosa di buono potrà fare anche l’australiano Harry Sweeny, meno portato per le salite, ma capace di far girare bene i pedali su percorsi misti ed esigenti, come dimostrato sul finire della stagione 2024.
Oltre al sopracitato Carapaz, la squadra statunitense ha poi un “pacchetto da montagna” ben fornito. Da vedere come si calerà nella nuova realtà il francese Alex Baudin, corridore che sa far bene sia nelle gare di un giorno che in chiave classifiche generali, facendo conto in particolare su una ottima regolarità. Ci si aspettano poi segnali di risveglio da Esteban Chaves, per il quale però gli anni migliori sembrano ormai alle spalle e, soprattutto, da Hugh Carthy, che nel 2024 è stato decisamente anonimo, tanto da non venire “convocato” per alcuno dei tre Grandi Giri, tipologia di gare in cui invece in passato si era sempre trovato molto bene, fra piazzamenti e ricerca di tappe. Jefferson Alexander Cepeda è un altro scalatore puro, che si fa vedere abbastanza raramente, ma che sa fare la differenza nelle giornate per lui migliori: nelle ultime due stagioni l’ecuadoriano ha raccolto qualche piazzamento di discreto spessore e potrebbe togliersi altre soddisfazioni da qui in poi.
C’è poi la nidiata di giovani passati professionisti a inizio 2024, attesi tutti a un consolidamento delle loro prestazioni, dopo aver fatto tutti vedere buone cose nell’anno del loro debutto al massimo livello. È il caso di Lukas Nerurkar, corridore dotato di una notevole tenuta e di uno spunto veloce che potrà regalargli soddisfazioni: nel 2024 è stato terzo in una tappa del Giro del Delfinato e quarto in una corsa qualificata come il Gp Francoforte e, se la traiettoria di crescita continuerà con il giusto gradiente, sarà lecito aspettarselo protagonista su arrivi di prestigio. Darren Rafferty porterà con orgoglio la maglia di Campione nazionale irlandese, almeno per la prima metà della stagione, e andrà a caccia di gloria su percorsi esigenti dal punto di vista altimetrico, così come farà il connazionale Archie Ryan, che nel suo primo anno da professionista è sembrato più pronto del compagno di squadra appena citato. L’ex Visma ha saputo vincere, alla Settimana Coppi e Bartali ed ha messo in fila una ragguardevole serie di piazzamenti, sia nelle gare di un giorno che nelle brevi corse a tappe: anche per lui, il futuro a breve termine sembra promettere bene.
Quello che sta per iniziare sarà il secondo anno da corridore professionista anche per il britannico Jack Rootkin-Gray, per il neerlandese Jardi Christian Van der Lee e per il giapponese Yuhi Todome. Per tutti loro il processo di ambientamento è stato abbastanza avaro di soddisfazioni, ma le possibilità di trovare la rispettiva dimensione nel gruppo dei “grandi” sono ancora tutte in piedi.
Le giovani promesse
Data l’età, Markel Beloki rimane nel campo delle giovani promesse, anche se ha già alle spalle una stagione da professionista. Stagione che, peraltro, lo ha visto impegnato principalmente ad accumulare chilometri ed esperienza. Il secondo posto nel Campionato nazionale spagnolo assoluto a cronometro è stato comunque un risultato non trascurabile, che lo rende comunque corridore da tenere d’occhio soprattutto in questa specialità. Di anni comunque il figlio d’arte ne compirà 20 a giugno e di tempo per far fruttare le sue potenzialità ce n’è davvero tanto ancora.
Ben più “anziano”, anche se nominalmente è un neoprofessionista, è il 23enne britannico Max Walker, che arriva dal “settore giovanile” dell’Astana. In realtà, il 23enne di Douglas ha corso spesso con la squadra dei “grandi”, ottenendo anche qualche risultato significativo, fra cronometro e finali veloci. Per lui c’è quindi l’opportunità di trovare spazio in una squadra in cui gli ordini di scuderia sono abbastanza rari. Neopro’ vero è invece Alistair Mackellar, australiano che ha già assaggiato in qualche occasione l’aria delle gare dei grandi e che ha messo in mostra qualità molto interessanti da corridore esplosivo su strappi brevi e impegnativi.
Organico EF Education – EasyPost 2024
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Potenziale Ef Education - EasyPost 2025
Volate - 6.4
Colline - 8.8
Montagne - 7.2
Pavé - 5.6
7
L'idea di fondo rimane quella di una squadra di attaccanti e di corridori che sappiano vincere, soprattutto su percorsi esigenti e movimentati. Per i Grandi Giri c'è il faro-Carapaz, ma dietro di lui si potranno muovere tanti corridori che stanno affrontando promettenti percorsi di crescita. Inoltre, dal CicloMercato sono arrivati corridori che coprono alcuni settori rimasti abbastanza sguarniti nelle ultime stagioni. Così, se il discorso "retrocessione" non sembra proprio essere sul tavolo, si potrebbe pensare anche a balzare, almeno, fra le prime 8 squadre al mondo.
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