Presentazione Squadre 2024: Bora-hansgrohe
La Bora-hansgrohe è una delle squadre che attirerà molte attenzioni su di sé nella prossima stagione. Dal CicloMercato sono arrivati corridori di enorme spessore e la formazione tedesca, che sta per diventare un’espressione del gigantesco impero sportivo facente capo a Red Bull, proverà ad andare all’assalto del vertice del mondo del ciclismo internazionale, tentando di scalzare UAE e Visma. L’organico, soprattutto per quel che riguarda la salita e le corse di un giorno senza pietre, è di altissimo livello e l’impressione è quella di una squadra potenzialmente multi-vittoriosa. Una delle parti più difficili della stagione potrebbe però essere la giusta combinazione delle tante forze a disposizione.
Gli uomini più attesi
Senza sorprese, i riflettori saranno puntati tutti quanti sul colpo più importante dello scorso CicloMercato, Primož Roglič. In cerca di spazio per provare a dare l’assalto al Tour de France, lo sloveno ha deciso di lasciare la Jumbo-Visma dopo otto stagioni e si è accasato alla formazione tedesca, squadra che può affiancargli un buon numero di uomini in grado di supportarlo in questo suo proposito. La Grande Boucle sarà dunque l’obiettivo principale del 34enne, che in ogni caso resta anche uno dei migliori interpreti delle gare a tappe di una settimana, terreno dove potrà portare tanti successi, con un occhio in particolare al Giro di Svizzera, l’ultima corsa a tappe di una settimana di massimo livello che gli manca per completare uno storico “filotto”.
Roglic costituisce sicuramente un’importante aggiunta a una squadra già fortemente orientata verso le corse a tappe e le salite e che potrà continuare a contare su due nomi di peso come Jai Hindley e Aleksandr Vlasov. Il primo, capace di vincere il Giro d’Italia 2022 e di indossare per un giorno la Maglia Gialla all’ultimo Tour, si ritrova inevitabilmente chiuso nelle sue ambizioni al GT transalpino dall’arrivo dello sloveno, tuttavia quasi sicuramente parteciperà alla Grande Boucle (magari con un ruolo di co-capitano) vista la presenza di tanta crono e di meno salita del solito al Giro. Proprio questi due elementi potrebbero invece far propendere il secondo verso la Corsa Rosa, dove ha già sfiorato il podio nel 2021, con il russo che guarderà probabilmente anche alle classiche delle Ardenne e, al pari di Hindley, alle gare WorldTour di una settimana.
Per quanto riguarda la salita, un altro innesto di notevole importanza arrivato dal CicloMercato è sicuramente quello di Daniel Felipe Martinez. Il colombiano è reduce da un 2023 non particolarmente positivo, ma le sue qualità non si discutono e, ricordando quanto da lui fatto in supporto a Bernal al Giro 2021, potrebbe rivelarsi una pedina preziosa per i capitani nelle giornate più impegnative, oltre ovviamente a poter dire la sua nelle brevi gare a tappe e, visto il suo spunto veloce, nelle classiche vallonate. Lennard Kämna ed Emanuel Buchmann sono poi altri due corridori che non fanno altro che confermare la forza del team quando la strada sale; entrambi possono mettersi al servizio dei compagni di squadra, ma sono anche in grado di cogliere piazzamenti in prima persona e, per quanto riguarda il primo, anche vittorie di tappa.
Alla lunga lista degli uomini forti in salita possiamo poi aggiungere anche Sergio Higuita e Maximilian Schachmann. Il colombiano arriva da un 2023 non brillantissimo ma è pronto a rilanciarsi al meglio mentre Schachmann, nonostante compia solo trent’anni tra pochi giorni, sono ormai un paio di stagioni che è lontano dai radar e fatica ad esprimersi ad alti livelli, soprattutto a causa di una lunga serie di problemi fisici. Un innesto interessante è quello dello spagnolo Roger Adrià, che nei quattro anni di militanza con la Equipo Kern Pharma si è affermato con uomo interessante soprattutto per le corse di un giorno. Anche Matteo Sobrero, arrivato dalla Jayco, proverà a portare qualche vittoria e qualche piazzamento di spessore alla squadra, sia provando l’attacco da lontano sia facendo ricorso alle sue buone qualità da specialista delle cronometro. Ci si attende, infine, passi in avanti da parte di Giovanni Aleotti, che al momento non ha ancora messo a frutto del tutto il proprio talento, ma che ha dimostrato di saper fare buone cose, soprattutto su percorsi movimentati.
Sul piano invece delle ruote veloci, tutte le aspettative sono concentrate su Jordi Meeus, vincitore quest’anno sui Campi Elisi e capace di ritagliarsi uno spazio che sicuramente lo porterà nel 2024 ad altre vittorie importanti. Gli altri velocisti che si spartiranno il bottino sono Danny van Poppel, Marco Haller, che potrebbero però avere un ruolo più di supporto che non di finalizzazione. Discorso diverso, invece, per il nuovo arrivato Sam Welsford, che ha lasciato la Dsm dopo un 2023 tutto sommato positivo e che può rappresentare una fonte di punti e vittorie non trascurabile nel corso dell’anno.
Arriva dalla miglior stagione della carriera, poi, Nico Denz, che ha fatto faville al Giro d’Italia e che nella seconda metà di 2023 si è confermato su grandissimi livelli. Improbabile che possa avere nuovamente carta bianca per andare a caccia di vittorie, ma il tedesco, stagione dopo stagione, ha rivelato eccellenti qualità di pedalatore, soprattutto su terreni misti. Sull’onda dell’entusiasmo delle scorse settimane tornerà in azione anche Ben Zwiehoff, che ha dimostrato di essere valido scalatore e di poter andare a caccia di soddisfazioni personali nelle pieghe del calendario internazionale. Si attende poi qualche squillo dallo sci-alpinista Anton Palzer, ormai alla terza stagione da pro’, mentre da Bob Jungels non si sa più cosa aspettarsi. Il lussemburghese è spesso passato da stagioni eccellenti ad altre di anonimato e bisognerà vedere quale “versione” sarà quella messa in sella nel 2024. Su alcuni percorsi potrà provare invece a mettersi in luce Patrick Gamper, che sa tenere botta fra alta collina e montagna e che potrebbe però essere spesso destinato a lavori di appoggio a compagni più titolati.
Infine, sul fronte del personale di supporto, la squadra tedesca va sul sicuro, affidandosi all’esperienza di Cesare Benedetti, Jonas Koch e Ryan Mullen, con quest’ultimo che sembra aver perso invece un po’ di smalto sul fronte delle cronometro individuali. Compiti di gregariato probabili anche per Filip Maciejuk, arrivato dalla Bahrain Victorious e pronto a mettersi al servizio dei compagni.
Le giovani promesse
Nella lista dei più giovani spicca il nome del neoprofessionista Emil Herzog. 19 anni, è stato campione del mondo Junior a Wollongong 2022, mentre la stagione appena passata, trascorsa con la maglia della Hagens Berman Axeon, non è stata entusiasmante. Passista veloce e resistente, potrà iniziare ad accumulare esperienza ad alto livello, con l’obiettivo di maturare e magari di iniziare a lasciare qualche segno. Più “vecchio” di un anno è lo scalatore Alexander Hajek, che si è messo in luce in alcuni appuntamenti del calendario giovanile del 2023 e che rappresenta il prototipo del corridore che deve imparare a muoversi in gruppo.
Louis-Joe Lührs ha poi solo 20 anni, ma inizia già la terza stagione da professionista. Finora non ha raccolto granché, ma il tempo è ancora dalla sua parte. Molto più brillante è stato il primo anno fra i “grandi” di Florian Lipowitz, che arriva dal successo allo Czech Tour e da numerosi buoni piazzamenti ottenuti nelle brevi gare a tappe: per lui, 23 anni, la stagione entrante potrebbe rappresentare quella della consacrazione ad alto livello. Stesso discorso per il 22enne danese Frederik Wandahl, che ha già messo in mostra qualità notevoli nelle corse di un giorno e, più in generale, sui percorsi mossi e ondulati.
Organico Bora – hansgrohe 2024
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Potenziale Bora-hansgrohe
Volate - 7
Collina - 8.5
Montagna - 9.2
Pavé - 4.2
7.2
Il CicloMercato ha disegnato una squadra che, quando la strada sale, ha a disposizione una miriade di combinazioni diverse, tutte di altissimo profilo. La grande sfida è quella di portare Primož Roglič alla vittoria del Tour de France, ma ci sono tanti altri corridori che possono lasciare il segno, sia nei Grandi Giri che nelle brevi corse a tappe e anche nelle Classiche collinari. I successi parziali non dovrebbero mancare, visti gli attaccanti di razza e i due velocisti di buono spessore che ci sono in organico. Manca, invece, quasi del tutto un arsenale da schierare sulle pietre.
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