Analisi Percorso Volta a Catalunya 2025: tre arrivi in salita e la “classica del Montjuïc” decideranno una corsa molto esigente e selettiva

La primavera delle corse a tappe di una settimana di livello WorldTour prosegue con la Volta a Catalunya 2025. Le strade della Comunità autonoma della Catalogna saranno infatti teatro di una corsa dalla grande tradizione, che in questa stagione avrà luogo da lunedì 24 a domenica 30 marzo. Sette tappe, quindi, con un profilo altimetrico complessivamente molto movimentato e che conferisce alla competizione connotati molto incerti, in quanto all’esito finale. Il terreno è molto adatto agli scalatori, ma anche a corridori che sappiano mettere in atto qualche fruttuoso attacco, sfruttando alla perfezione le occasioni che dovessero presentarsi nell’arco della settimana.
Percorso Volta a Catalunya 2025
Per il quarto anno consecutivo la corsa iberica si aprirà con una tappa che prenderà il via e si concluderà a Sant Feliu de Guíxols e, come nelle edizioni precedenti, si affronterà una giornata per nulla banale visti i 2765 metri di dislivello. Non ci sarà infatti quasi un metro di pianura nei 178,3 chilometri in programma e i pochi presenti saranno concentrati soprattutto nei primi 20 chilometri, fino sostanzialmente allo sprint intermedio di Palafrugell, dopo il quale si scalerà un breve strappo e il GPM del Coll de Begur (4,4 km al 4%, max. 8%). Un’altra breve salita anticiperà il secondo traguardo volante, posto a La Bisbal d’Empordà, seguito dall’ascesa dell’Alt de Santa Pellaia (7,7 km al 3%, max. 10%); con questa, le asperità ufficiali saranno concluse, ma i 113 chilometri rimanenti, lungo i quali si transiterà una prima volta sul traguardo ai -61,4 dalla conclusione e dal terzo sprint intermedio a Llagostera, saranno un continuo saliscendi che, nonostante l’assenza di grosse difficoltà, darà poco respiro ai corridori e sicuramente resterà nelle gambe di molti in vista dell’arrivo in leggera salita, dove lo scenario più probabile resta comunque la volata di un gruppo sicuramente non al completo.
La volata, in questo caso certamente più adatta ai velocisti puri, sarà un epilogo assai probabile anche al termine dei 177,3 chilometri della Banyoles – Figueres. Di questi, i primi 70 saranno inizialmente in leggera discesa e in seguito totalmente pianeggianti e vedranno il gruppo superare i traguardi volanti di Medinyà e L’Escala, dove la corsa inizierà a costeggiare il mare e si potrebbe quindi trovare anche un po’ di vento laterale. Concluso questo tratto, si affronteranno in rapida successione le uniche due salite di giornata, il GPM del Coll Puig del Pení (4 km al 4,6%, max. 8%) e quello del Coll de Sant Pere de Rodes (7,6 km al 6,5%, max. 15%), superati i quali si transiterà dall’ultimo sprint intermedio di giornata, posto a Garriguella. Da qui mancheranno poco meno di 68 chilometri alla conclusione e la strada si manterrà grossomodo pianeggiante, anche se tra i -40 e -20 ci sarà un segmento piuttosto ondulato e, appena dopo essere entrati negli ultimi 15 chilometri, anche un breve strappetto, asperità che tuttavia non dovrebbero impedire lo sprint finale.
Per la terza tappa si cambierà decisamente scenario: si andrà da Viladecans a La Molina, i chilometri saranno 218,6 e in mezzo ci saranno quattro GPM, compreso quello dove è posto l’arrivo. Una salitella che inizierà poco dopo il passaggio al traguardo volante di Molins de Rei contribuirà a scaldare le gambe dei corridori, che poi andranno ad affrontare il Coll d’Estenalles (10,4 km al 4%, max. 12%), scavalcato dopo 57 chilometri di gara. Dopo una discesa irregolare e, successivamente, un lungo tratto in costante falsopiano positivo, intervallato da qualche sporadico tratto con pendenze maggiori e dallo sprint intermedio di Horta d’Avinyó, si entrerà negli ultimi 60 chilometri, che saranno infarciti di difficoltà. Si comincia con il Coll de la Batallola (11,7 km al 3%, max. 12%), si prosegue con la lunghissima ascesa al Coll de la Creueta (21,2 km al 5%, max. 15%), che potrà restare nelle gambe di molti se affrontata ad alto ritmo, e si finisce con l’ascesa conclusiva (12,1 km al 5%, max. 14%), che avrà la particolarità di un tratto di secca discesa dai -3 ai -2 chilometri dall’arrivo. La salita poi riprenderà, con pendenze anche significative, fino al traguardo, dove ci sarà il primo verdetto per la classifica generale.
Molto impegnativa sarà pure la quarta frazione, che presenta una distanza di 188,7 chilometri e un dislivello complessivo di 3089 metri. Subito dopo la partenza da Sant Vicenç de Castellet si affronterà un breve strappo e, dopo lo sprint intermedio di Manresa, la strada prenderà a salire e i corridori dovranno affrontare due lunghe ascese non categorizzate. Arrivati in località Calaf, il profilo altimetrico della corsa sarà invece discendente, fino almeno al traguardo volante di Torà, posto al chilometro 62 di corsa; il percorso rimarrà irregolare per un lungo tratto e punteggiato da diversi saliscendi fino all’inizio del Turó del Puig (5 km al 5,6%, max. 12%), primo GPM di giornata, scollinato ai -63 dalla conclusione. La successiva discesa, molto aspra, sarà seguita da altri due tratti di salita, anche questi non categorizzati, ma che lasceranno il segno nei muscoli dei corridori. Con ancora 25 chilometri da percorrere si affronterà quindi un nuovo tratto di discesa, questa volta più dolce, che porterà poi all’imbocco della salita finale, quella di Montserrat, ascesa di nove chilometri con pendenza media al 6,2% e punta al 13% che sicuramente sarà teatro di un nuovo scontro tra i big.
Dopo due giornate molto esigenti, la quinta tappa, di complessivi 172 chilometri, concederà ai corridori un po’ di relativo respiro. Si parte da Paüls, in discesa, e nei primissimi chilometri si affronta l’unico GPM di giornata, il Coll de La Font (7,3 km al 4%, max. 8%), tornando poi a scendere in maniera leggera per più di 20 chilometri, fino al traguardo volante di Móra la Nova. Intorno a metà percorso ci sarà un tratto con pendenze irregolari, senza però particolari difficoltà, ma una volta tornati sulla costa, in corrispondenza dell’abitato di L’Ampolla, sarà solo pianura fino all’arrivo di Amposta, da cui si transiterà una prima volta quando alla fine mancheranno 55,2 chilometri. Un lungo anello disegnato nei dintorni, senza cambi di pendenza significativi e comprendente lo sprint intermedio di L’Aldea, porterà poi i corridori a giocarsi il successo di giornata, che quasi sicuramente sarà assegnato con una volata a ranghi compatti.
Per la sesta frazione si tornerà a salire, con gli organizzatori che riproporranno la Berga – Queralt già affrontata nel 2024, anche se con qualche leggera modifica, a partire dalla distanza, portata a 159 chilometri. I primi 50 vedranno il gruppo transitare subito dallo sprint intermedio di Gironella e percorrere poi un lungo e leggero falsopiano (con qualche tratto un po’ più ripido) che porterà all’inizio del Coll de la Batallola (11,7 km al 3%, max. 12%), ascesa già affrontata nel corso della terza tappa. Una volta scollinati, si scenderà in maniera abbastanza dolce per andare a imboccare l’ascesa verso il Coll de Pradell (15,1 km al 6,5%, max. 18%), salita che a livello di “numeri” è alleggerita da un tratto di contropendenza, seppur breve, posto esattamente a metà. In vetta mancheranno 60 chilometri alla conclusione, i primi 30 dei quali di una lunga discesa interrotta da un breve tratto di risciacquo positivo, terminata la quale inizierà la Collada de Sant Isidre (5 km all’8,4%, max. 15%), difficoltà che potrebbe rivelarsi decisiva per le sorti della gara. Esattamente come nel 2024, nel finale si ripasserà da Berga, dove a 5800 metri dall’arrivo sarà posizionato un traguardo volante che darà inizio alla salita finale verso Queralt (7,3% di pendenza media, max. 15%). In tutto, il dislivello positivo che i corridori dovranno mandar giù sarà di 4064 metri, per una giornata che si rivelerà dunque decisiva ai fini della classifica generale.
Ci sarà però ancora spazio per qualche movimento con il gran finale di Barcelona, che è quello classico, seppur ridotto in termini di chilometri. Si parte e si arriva nel territorio cittadino con una tappa che è stata accorciata a 88,2 chilometri rispetto ai 136 inizialmente previsti a causa della concomitanza con altri eventi, sportivi e non, nella zona d’arrivo. Nel percorso rimasto c’è un tratto iniziale di pianura di una quarantina di chilometri che porterà i corridori a spostarsi a sud di Barcelona, raggiungere lo sprint intermedio di Viladecans e fare rapidamente ritorno nel capoluogo catalano, dove il primo passaggio sulla linea d’arrivo, valido come secondo traguardo volante, sancirà l’ingresso nel circuito finale del Montjuïc, lungo 7,9 chilometri e da affrontare per sei volte. Al suo interno c’è l’ascesa all’Alt del Castell de Montjuïc (2,5 km al 4,6%, max 19%), la cui vetta è posta a 5400 metri dalla conclusione; come da tradizione, questa asperità (divisa in due da un tratto in contropendenza) potrebbe essere teatro di numerosi attacchi e rivelarsi decisiva, sia andando verso l’alto che considerando la discesa.
Tappe Volta a Catalunya 2025
Tappa 1 (24/03): Sant Feliu de Guíxols – Sant Feliu de Guíxols (178,3 km)
Tappa 2 (25/03): Banyoles – Figueres (177,3 km)
Tappa 3 (26/03): Viladecans The Style Outlets – La Molina (218,6 km)
Tappa 4 (27/03): Sant Vicenç de Castellet – Montserrat Mil·lenari (188,7 km)
Tappa 5 (28/03): Paüls – Amposta (Terres de l’Ebre) (172 km)
Tappa 6 (29/03): Berga – Queralt (159 km)
Tappa 7 (30/03): Barcelona – Barcelona (88,2 km)
Altimetrie e Planimetrie Volta a Catalunya 2025
Tappa 1 (24/03): Sant Feliu de Guíxols – Sant Feliu de Guíxols (178,3 km)
Tappa 2 (25/03): Banyoles – Figueres (177,3 km)
Tappa 3 (26/03): Viladecans The Style Outlets – La Molina (218,6 km)
Tappa 4 (27/03): Sant Vicenç de Castellet – Montserrat Mil·lenari (188,7 km)
Tappa 5 (28/03): Paüls – Amposta (Terres de l’Ebre) (172 km)
Tappa 6 (29/03): Berga – Queralt (159 km)
Tappa 7 (30/03): Barcelona – Barcelona (88,2 km)
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