Analisi Percorso Giro d’Italia 2025: partenza in Albania e arrivo a Roma con due cronometro, “solo” tre arrivi in salita e tante insidie spalmate lungo le 21 tappe

Tre settimane decisamente variegate quelle proposte dagli organizzatori ai partecipanti del Giro d’Italia 2025. La Corsa Rosa, in programma da venerdì 9 maggio a domenica 1 giugno proporrà complessivamente 3443,3 chilometri, dato in leggero aumento rispetto all’edizione 2024, con un dislivello positivo complessivo di 52350 metri. Nel programma del Giro ci sono due cronometro individuali, una tappa caratterizzata dalla presenza di settori in sterrato, e, nominalmente “solo” tre arrivi in salita, a fronte però di numerose tappe caratterizzate da un profilo altimetrico molto esigente. Tre i giorni di riposo: uno fra la terza e la quarta tappa, quindi prima del rientro in Italia dopo lo svolgimento della Grande Partenza in Albania, uno fra la nona e la decima e l’ultimo fra la 15esima e la 16esima.
La terza e ultima settimana vedrà i corridori darsi battaglia in montagna per quattro giorni, con una frazione “morbida” come intermezzo, e concludere poi le loro fatiche nella passerella per le strade di Roma, che sta diventando ormai una consuetudine e che in questa edizione varrà anche come omaggio alla memoria di Papa Francesco,
Percorso Giro d’Italia 2025
Per la prima volta, quindi, il Giro d’Italia toccherà le strade dell’Albania. La Grande Partenza torna quindi a svolgersi all’estero e in questa occasione avrà un programma che potrebbe anche dare una prima impronta alla classifica generale. La prima tappa, di 160 chilometri, porterà i corridori da Durazzo (Durrës) alla capitale Tirana (Tiranë) e il menù di giornata non sarà di quelli facilmente digeribili. Dopo una sessantina di chilometri pianeggianti, infatti, si andrà ad affrontare il GPM di Gracen (13 km al 5,1%, con punta all’11%), che potrebbe già fare un certo tipo di selezione. Gran parte della seconda metà della tappa si svolgerà poi sulle strade di un circuito di 22 chilometri che verrà prima percorso parzialmente e poi, dopo un passaggio sotto lo striscione d’arrivo, una volta interamente. In entrambe le occasioni ci sarà da affrontare il GPM di Surrel (6,9 km al 4,6%, max. 13%). Dall’ultimo scollinamento al traguardo mancheranno poco più di 11 chilometri, tutti in discesa, più o meno pronunciata.
La seconda tappa sarà una cronometro individuale, con partenza e arrivo a Tirana. Il chilometraggio previsto è di 13,7 e il percorso è molto tecnico, per via della presenza di un notevole numero di curve. A metà della prova è prevista inoltre una salita, quella che porta a Sauk, che è classificata come GPM di Quarta categoria e che misura poco meno di due chilometri, con pendenza media intorno al 4,5%. Dopo lo scollinamento mancheranno poco meno di 6 chilometri, principalmente pianeggianti e molto filanti, fatta eccezione per un’inversione di marcia e per una secca curva a sinistra a 500 metri dall’arrivo. L’ultimo giorno di gara in Albania potrebbe portare con sé altri movimenti in classifica, dopo la cronometro. Si parte e si arriva a Valona (Vlorë), ma in mezzo ci sono 160 chilometri molto movimentati. Il primo GPM sarà il passo di Qafa Shakellës, che porterà poi i corridori all’interno di un settore dal profilo decisamente irregolare, fra brevi strappi e altrettanti brevi discese. Dopo 110 km di gara, poi, inizierà il GPM di Qafa e Llogarasë (10,5 km al 7,4%), che potrebbe contribuire a fare una certa selezione. Dalla vetta all’arrivo mancheranno però quasi 40 chilometri, lungo i quali i corridori rimasti attardati avranno la possibilità di rientrare.
Il primo giorno di riposo sarà anche quello del trasferimento dall’Albania all’Italia. La carovana toccherà terra in Puglia, dove si svolgerà la quarta tappa, con partenza da Alberobello e arrivo a Lecce. I chilometri saranno 189 e questa volta i velocisti presenti in gara non dovrebbero sudarsi troppo la possibilità di disputare la volata per la vittoria: lungo il percorso non ci sono praticamente asperità (se non un brevissimo GPM nei primi chilometri) e la giornata dovrebbe essere di quelle con l’epilogo già scritto, almeno per quel che riguarda la tipologia di conclusione. Più irregolare è il profilo della quinta frazione, con partenza da Ceglie Messapica e arrivo a Matera. I velocisti, in particolari quelli più resistenti, non saranno del tutto tagliati fuori dal discorso-vittoria, ma dovranno riuscire ad assorbire il GPM di Montescaglioso, che termina a 28 chilometri dall’arrivo, e anche i vari tratti con pendenza positiva che porteranno ai quasi 400 metri di altitudine della Città dei Sassi, compresa una rampa al 10% che si trova proprio fra i -3 e -2 chilometri dal traguardo.
Più probabile invece un arrivo in volata per la sesta frazione, che partirà da Potenza e si concluderà a Napoli, che ospiterà l’arrivo di tappa per il quarto anno di fila. Con 227 chilometri sarà la tappa più lunga di questa edizione, caratterizzata inoltre da un percorso abbastanza nervoso almeno fino ai -80 dalla conclusione. Nella prima parte di giornata, infatti, ci saranno diversi saliscendi e anche due GPM, il Valico di Monte Caruozzo (19,9 km al 3,8%) e l’ascesa a Monteforte Irpino, lunga poco più di 11 chilometri e con gradiente positivo non particolarmente impegnativo. Dopo la discesa successiva, quindi solo pianura fino al traguardo di Via Caracciolo, sul lungomare. Il giorno seguente arriverà invece il momento del primo traguardo in quota di questa edizione della Corsa Rosa, quello di Tagliacozzo, arrivo in salita inedito per il GT italiano. Prima dell’ascesa finale, 11,9 chilometri al 5,5% (ma con gli ultimi 2700 metri quasi sempre in doppia cifra e una punta del 13%), nei 168 chilometri in provenienza da Castel di Sangro bisognerà affrontare anche i GPM di Roccaraso, Monte Urano (5,7 km all’8%, max. 14%) e Vado della Forcella, per un totale di 3500 metri di dislivello e una giornata nella quale potremo assistere a un primo vero scontro diretto tra gli uomini di classifica.
Non sarà comunque da sottovalutare neppure la Giulianova – Castelraimondo, tappa appenninica di 197 chilometri senza quasi un metro di pianura, che di metri di dislivello ne proporrà ben 3800. Anche in questa giornata saranno quattro le salite ufficiali da affrontare, la più impegnativa delle quali, Sassotetto (13,1 km al 7,4%, max. 14%) sarà però posta a metà percorso, anticipata da quella di Croce di Casale e seguita da quella di Montelago. Altri brevi saliscendi e strappi, compreso quello di Gagliole, si incontreranno poi negli ultimi 25 chilometri, per una frazione che dovrebbe sorridere soprattutto ai fuggitivi, ma nella quale potrebbe verificarsi anche qualche imboscata. Di sicuro, poi, coloro che puntano al successo finale dovranno prestare grande attenzione all’ultima tappa della prima settimana, che da Gubbio porterà la carovana a Siena attraverso 181 chilometri molto insidiosi. Se nella prima parte la maggior difficoltà sarà rappresentata dal breve GPM di La Cima, negli ultimi 70 chilometri ci saranno infatti da affrontare cinque settori di sterrato della Strade Bianche, ovvero Pieve a Salti, Serravalle, San Martino in Grania, Monteaperti e Colle Pinzuto, quest’ultimo superato ai -15 dal traguardo, che, come nella classica toscana, sarà posto in Piazza del Campo dopo aver affrontato anche il duro strappo finale di Via Santa Caterina.
Dopo il giorno di riposo, si ripartirà subito con un’altra giornata cruciale, vale a dire la seconda e ultima cronometro di questa edizione del Giro. Saranno 28,6 i chilometri in programma da Lucca a Pisa, per lo più pianeggianti a eccezione di un tratto in leggera salita a metà tracciato, che a livello planimetrico proporrà spesso lunghi rettilinei nei quali gli specialisti delle lancette e gli uomini di classifica abili in questo esercizio potranno fare la differenza. Altra tappa da non prendere sotto gamba sarà poi la numero 11, che prenderà il via da Viareggio e si concluderà a Castelnovo ne’ Monti dopo 186 chilometri. Dopo una prima parte piuttosto semplice, i corridori dovranno infatti affrontare l’impegnativa ascesa dell’Alpe San Pellegrino (13,7 km all’8,8%, max. 19%), che torna a essere proposta dalla Corsa Rosa dopo 25 anni dall’ultima volta, tuttavia il suo posizionamento, con lo scollinamento posto esattamente a metà tappa, renderà molto difficile poter vedere movimenti da parte dei big. In ogni caso, le difficoltà proseguiranno con il GPM di Toano (11,1 km al 4,9%, max. 10%) e, dopo alcuni altri saliscendi, con quello della Pietra di Bismantova (5,8 al 5,8%, max. 10%), dalla vetta del quale mancheranno solo 5000 metri all’arrivo.
Dopo una settimana di sofferenza, i velocisti potranno finalmente tornare a dire la loro nella Modena – Viadana (Oglio Po), che in ogni caso, nella prima metà dei suoi 172 chilometri, presenterà diverse difficoltà (tra cui i brevi GPM di Baiso e Borsea) che potrebbero poi rimanere nelle gambe delle ruote veloci, che avranno comunque i 70 chilometri finali totalmente pianeggianti per poter recuperare. Tanta pianura la si incontrerà anche tra Rovigo e Vicenza, soprattutto nei primi 155 dei 180 chilometri in programma, lungo i quali si dovranno scalare solo i GPM di quarta categoria di Passo Roverello e San Giovanni in Monte. Arrivati a Vicenza, tuttavia, si transiterà una prima volta sull’arrivo di Monte Berico per iniziare l’unico giro del circuito finale, dove a una decina di chilometri dalla conclusione si dovrà superare anche lo strappo di Arcugnano prima di tornare ad affrontare quello finale che porterà fin sul traguardo, adatto ai velocisti resistenti e ai puncheur.
Il secondo weekend si apre da Treviso, dove prenderà il via la 14esima frazione. Il profilo della tappa riprende quello della giornata precedente, ma con meno ostacoli che separeranno i corridori dal traguardo. Una volta preso il via, infatti, saranno circa 140 i chilometri totalmente pianeggianti che anticiperanno il primo GPM di giornata, quello di Gonjače/San Martino (1,9km all’8.7%, max. 12%). Dopo l’ostacolo più impegnativo del percorso, la carovana scenderà poi verso Gorizia per l’ingresso nel circuito finale, anch’esso quasi totalmente pianeggiante fatto salvo per lo strappo di Saver (900m al 7,4%, max 12%) che potrebbe rappresentare, specialmente nell’ultimo dei due giri da percorrere, una buona rampa per qualche azione da finisseur.
La seconda settimana si conclude infine con una nuova tappa impegnativa che da Fiume Veneto vedrà impegnati i corridori per 219 chilometri fino al traguardo di Asiago. La prima metà di tappa sarà pianeggiante, con la sola eccezione del Muro di Ca’ del Poggio (1,1 km al 12,3%, max. 19%) posto dopo circa 45 chilometri dal via. Trascorsi altri 55 chilometri, il gruppo dovrà affrontare la salita principale di giornata, il Monte Grappa (25,1km al 5,7%, max. 11%), una salita che, pur non presentando pendenze troppo impegnative, vedrà i corridori impegnati in salita per oltre un’ora, facendo aumentare notevolmente la fatica anche in vista del finale. Una lunga discesa e un tratto di valle di una ventina di chilometri anticiperanno poi il secondo GPM di giornata, quello di Dori (16,4 km al 5,4%, max. 9%), altra salita che fa della sua lunghezza la caratteristica principale. Chi riuscirà a scollinare in testa dovrà poi ancora fare i conti con ancora circa 30 chilometri di pianura, con all’interno il breve strappo di Lazzaretti, prima di arrivare al traguardo.
Dopo il terzo e ultimo giorno di riposo, la terza settimana si apre immediatamente con una delle tappe principali di questo Giro d’Italia, la Piazzola sul Brenta-San Valentino di Brentonico, 203 chilometri con 4 Gran premi della Montagna e ben 4900 metri di dislivello. Dopo il via e una sessantina di chilometri in leggera salita, terreno ideale per dare il là a qualche fuga, il primo ostacolo sarà il GPM di Carbonare (12,9 km al 4,6%, max. 10%). Dopo aver affrontato la prima salita, tutto il resto della giornata sarà caratterizzato da un continuo saliscendi senza un metro di pianura. Dopo la prima discesa, infatti, sarà subito il turno della salita di Candriai (10,1 km al 7,6%, max. 13%), che è una parte di quella che porta al Monte Bondone. Non si proseguirà verso la storica cima trentina, ma si piegherà in discesa verso Sopramonte, per fare poi rotta verso Cavedine, che ospiterà un traguardo volante e che verrà raggiunta percorrendo un falsopiano positivo. Discesa verso Arco e immediato attacco della salita di Santa Barbara (12,7 km all’8.3 per cento di pendenza media, con punta al 14%). Il Gpm, di Prima categoria, verrà raggiunto ai -35 dall’arrivo: picchiata verso Mori e ennesima risalita, questa volta verso il traguardo di San Valentino, che si materializzerà dopo una salita di 18,2 km al 6,1 per cento di pendenza media e punte del 14 per cento.
Tanta salita anche il giorno dopo, in occasione della tappa numero 17. Partenza da San Michele all’Adige e lungo tratto iniziale in leggera, ma costante salita. Dopo 54,4 di gara inizierà la salita del Passo del Tonale (15,2 km al 6 per cento di pendenza media, con punte al 9%). Entrati in Lombardia, si scende fino a Monno, per poi andare ad affrontare il Passo del Mortirolo (12,6 km al 7,6 per cento di pendenza media, con punta al 16%); il versante è meno impegnativo rispetto a quello opposto, ma la salita rimane complicata ed esigente. Si scollina ai -48 dall’arrivo, che verrà raggiunto dopo la discesa che finisce a Grosio e un considerevole tratto tutto con pendenza positiva. I gradienti non saranno mai proibitivi, fatta eccezione per il tratto di strada in cui si dipana lo strappo de Le Motte, lungo 3 chilometri e con pendenza media all’8,2 per cento. A questo punto, gli ultimi 8, dei 155 previsti, chilometri prima dell’arrivo di Bormio saranno in pratica di tutta discesa.
Tutta lombarda, poi, la tappa numero 18, che misura 144 chilometri. Si riparte da Morbegno e si scende verso la Brianza. Inizio lungo l’Adda, senza particolari difficoltà, fino a raggiungere la sponda lecchese del Lario. A quel punto si devierà verso la Valsassina, dove si affronteranno due Gpm: il primo sarà quello di Parlasco (7,6 km al 6,2 per cento di pendenza media, con punta all’11%), mentre il secondo sarà quello di Colle Balisio, ascesa molto pedalabile, classificata di Terza categoria. Discesa verso Lecco e passaggio per le strade che sono tradizionalmente battute durante la Coppa Agostoni: il terzo e ultimo Gpm di giornata sarà quello di Ravellino (sul versante opposto della salita di Colle Brianza), anch’esso di Terza categoria e posto poco oltre la boa di metà gara. L’ultima difficoltà altimetrica sarà la breve ascesa verso il comune di Sirtori, poi sarà tutto un dolce scendere verso l’arrivo di Cesano Maderno.
Venerdì 29 maggio si andrà sulle Alpi occidentali. La tappa numero 19 muoverà da Biella e metterà insieme, lungo 166 chilometri, ben cinque Gran premi della Montagna. Il primo sarà quello di Croce Serra (11,2 km al 4,6 per cento di pendenza media, con punta al 15%), che inizierà dopo pochissime pedalate. Dopo la seguente discesa e l’ingresso nel territorio della Valle d’Aosta si andrà ad affrontare il Col Tzecoré (16 km al 7,7 per cento di pendenza media, con punta al 15%), salita di Prima categoria. Discesa verso Châtillon e immediata risalita, sulla strada del Col Saint-Pantaléon (16,5 km al 7,2 per cento di pendenza media, con punta al 12%), altra ascesa di Prima categoria che terminerà a poco meno di 60 chilometri dal traguardo. La trama non cambierà, da lì all’arrivo: altra discesa e altra risalita, stavolta verso il Col de Joux (15,1 km al 6,9 per cento di pendenza media, con punta al 12%), la cui sommità sarà a 21 km dal traguardo. Nuovo breve tratto all’ingiù e ultima fatica di giornata, verso Antagnod (9,5 km al 4,5 per cento di pendenza media, con punta all’11%): una volta scollinato, al traguardo di Champoluc mancheranno 7 chilometri di discesa, prima dolce e poi molto pronunciata.
Se i conti non saranno ancora risolti, la tappa numero 20 sarà quella che li chiuderà definitivamente. Partenza da Verrès e 60 chilometri abbastanza tranquilli, spezzati poi dal Gpm di Quarta categoria di Corio. Da lì in poi inizierà l’avvicinamento al Colle del Lys (13,7 km al 4,3 per cento di pendenza media, con punta al 12%), la cui salita vera e propria comincerà dopo 102 km di gara. Alla successiva discesa seguiranno poi una ventina di chilometri in valle, prima della penultima, mitica, difficoltà di questo Giro: si va infatti a scalare il Colle del Finestre, che con i suoi 2178 metri di altitudine sarà la Cima Coppi della Corsa Rosa. In tutto saranno 18,5 chilometri di salita al 9,2 per cento di pendenza media: l’ascesa è abbastanza costante e presenta i suoi tratti più impervi, dal punto di vista del gradiente, nella prima sezione, ma va sottolineato che gli ultimi 7,8 km di salita saranno su superficie sterrata. Poco più di 10 chilometri di discesa e via verso Sestrière, località d’arrivo che sarà raggiunta dopo una salita molto pedalabile (16,2 km al 3,8 per cento di pendenza media), che andrà relativamente a indurirsi nella parte finale.
A salite finite, si prenderà l’aereo e si andrà a Roma, che sarà teatro della passerella conclusiva. Passaggio, neutralizzato, all’interno di Città del Vaticano per poi affrontare in tutto 143 chilometri, in pratica tutti pianeggianti e caratterizzati principalmente da un circuito lungo 9,5 km da ripetersi per 8 volte, con panorami storici e decisamente scenografici a fare da contorno. L’arrivo sarà posto in via del Circo Massimo.
Tappe Giro d’Italia 2025
Tappa | Data | Km | Partenza-Arrivo | Dislivello | Difficoltà |
1ª | 9 maggio | 160 | Durazzo (Durrës) – Tirana (Tiranë) | 1800 m | *** |
2ª | 10 maggio | 13,7 | Tirana (Tiranë) – Tirana (Tiranë) (crono) | 1500 m | *** |
3ª | 11 maggio | 160 | Valona (Vlorë) – Valona (Vlorë) | 2800 m | *** |
12 maggio | Riposo | ||||
4ª | 13 maggio | 189 | Alberobello (Pietramadre) – Lecce | 800 m | * |
5ª | 14 maggio | 151 | Ceglie Messapica – Matera | 2600 m | ** |
6ª | 15 maggio | 227 | Potenza – Napoli | 1900 m | ** |
7ª | 16 maggio | 168 | Castel di Sangro – Tagliacozzo | 3500 m | **** |
8ª | 17 maggio | 197 | Giulianova – Castelraimondo | 3800 m | *** |
9ª | 18 maggio | 181 | Gubbio – Siena | 2500 m | *** |
19 maggio | Riposo | ||||
10ª | 20 maggio | 28,6 | Lucca – Pisa (crono) | 150 m | **** |
11ª | 21 maggio | 186 | Viareggio – Castelnovo ne’ Monti | 3850 m | *** |
12ª | 22 maggio | 172 | Modena – Viadana (Oglio Po) | 1700 m | ** |
13ª | 23 maggio | 180 | Rovigo – Vicenza | 1600 m | ** |
14ª | 24 maggio | 195 | Treviso – Nova Gorica/Gorizia | 1100 m | ** |
15ª | 25 maggio | 219 | Fiume Veneto – Asiago | 3800 m | **** |
26 maggio | Riposo | ||||
16ª | 27 maggio | 203 | Piazzola sul Brenta – San Valentino (Brentonico) | 4900 m | ***** |
17ª | 28 maggio | 155 | San Michele all’Adige – Bormio | 3800 m | *** |
18ª | 29 maggio | 144 | Morbegno – Cesano Maderno | 1800 m | ** |
19ª | 30 maggio | 166 | Biella – Champoluc | 4950 m | ***** |
20ª | 31 maggio | 205 | Verrès – Sestrière | 4500 m | ***** |
21ª | 1 giugno | 143 | Roma – Roma | 600 m | * |
TOTALE | 3.443,3 | 52.350 |
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