Parigi 2024, Tom Pidcock alla caccia del secondo oro Olimpico dopo un deludente Tour: “Ammalarmi non faceva parte dei piani, ma ho recuperato bene”
Tom Pidcock vuole bissare l’oro nella Mountain Bike ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Il corridore della Ineos Grenadiers, già vincitore della prova offroad di Tokyo 2020, parteciperà nella giornata di lunedì 29 luglio alla competizione di MTB che si terrà ad Elancourt, nei pressi della capitale francese. La preparazione del 24enne è stata però tutt’altro che ideale. Il nativo di Leeds, infatti, dopo essere arrivato alla partenza del Tour de France con l’obiettivo di vincere una tappa e di fare bene, è stato costretto al ritiro dalla Grande Boucle a causa del Covid-19 contratto in gruppo. Oltre al ritiro dalla corsa francese, però, questo contagio ha condizionato anche la preparazione del classe 1999 in vista della rassegna a cinque cerchi.
Nonostante questo intoppo, in ogni caso, il britannico si dice pronto per il suo doppio impegno che, dopo la prova di lunedì, lo vedrà schierarsi anche alla prova in linea su strada di sabato 3 agosto: “Sto bene. Il mio piano era quello di finire il Tour, ammalarmi non faceva parte del mio programma, ma bisogna adattarsi – le parole del vincitore dell’ultima Amstel Gold Race, riportate da Cyclingnews – Sono in una buona condizione, sono felice di come sto. Ho recuperato bene e posso essere soddisfatto di come è andato il mio recupero“.
Il doppio impegno su strada e nella gara di MTB, in ogni caso, non sembra aver spostato l’attenzione del nativo di Leeds, che ha una netta preferenza tra le due competizioni: “Il mio obiettivo principale è la gara di mountain bike. Penserò alla gara su strada a partire da martedì. Sarei contento di una medaglia nella prova su strada. Le squadre sono piccole, quindi ci sarà una dinamica di corsa diversa dal solito. È tutto un mistero. Magari dovremo gareggiare più aggressivamente rispetto a quando ci sono le squadre a controllare. Il percorso si adatta a corridori con tanta potenza, penso a Van der Poel, a Pedersen e ad altri. Ma uno come Remco Evenepoel potrebbe fare bene dato che le squadre sono molto piccole“.
La conquista dell’oro a Tokyo 2020 rimane uno dei ricordi più belli per il corridore inglese, che vuole rivivere quelle emozioni: “La vittoria a Tokyo è uno di quei momenti che non dimenticherò mai. Le Olimpiadi trascendono il ciclismo come sport. Quello che si prova a rappresentare la propria nazione alle Olimpiadi è una cosa unica. È come se tu stessi rappresentando tutta la tua nazione e quindi questo è un po’ un peso sulle spalle. Può spingerti in avanti se riesci a gestire la pressione, oppure può farti cadere all’indietro se non riesci a controllarla. Ma puoi usare questa pressione come motivazione. Inoltre è una piattaforma per ispirare le persone. Per me questo significa tanto, riuscire ad ispirare e a dare il buon esempio”.
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