Mondiali Kigali 2025, Tadej Pogačar verso la prova in linea: “Le aspettative sono alte, le gambe funzionano di nuovo bene. Attaccare sul Mont Kigali? È un’opzione, ma manca ancora tanto all’arrivo”

"Il circuito finale non è così difficile, ma è il percorso con più salita degli ultimi anni - ha aggiunto lo sloveno - I rivali? Evenepoel, Del Toro e Pidcock"

Tadej Pogačar si prepara a difendere il titolo iridato nella prova in linea uomini élite dei Mondiali di Kigali 2025. Il fenomeno sloveno, splendido vincitore lo scorso anno a Zurigo, avrà chiaramente gli occhi di tutti addosso per la gara di domenica, nella quale sarà ovviamente uno dei favoritissimi e cercherà di ripetersi per mantenere la maglia arcobaleno. Apparso non brillantissimo nella cronometro iridata, dove è stato ripreso e saltato da Remco Evenepoel, riuscendo comunque a chiudere al quarto posto a un solo secondo dal podio, il 27enne si è detto pronto ad affrontare l’impegnativa sfida iridata nel corso della conferenza stampa svoltasi questo pomeriggio.

Domenica scorsa è stata diversa da quella che verrà – assicura Pogačar – Sono qui soprattutto per la gara su strada, quindi sì, le aspettative sono alte. Mi aspetto molto dalle mie gambe e puntiamo al massimo. Abbiamo una delle migliori squadre qui, quindi dobbiamo essere considerati tra i favoriti”. Il 27enne non è pentito di aver fatto la cronometro: “Quando corri così tanto, corri sempre per vincere. Tutti gli occhi sono puntati su di te nelle grandi gare, quindi è logico che a volte commetti degli errori. Devi provare cose nuove, non puoi fare sempre la stessa cosa“.

“Quando sono arrivato qui, mi sono allenato per due giorni sulla bici da cronometro e poi c’è stata la gara – ha proseguito lo sloveno – Non riuscivo a trovare il ritmo giusto e semplicemente non avevo le gambe giuste. Dopo domenica ho sostituito la bici da cronometro con quella da strada e questa settimana non ho più avuto problemi. Mi sono adattato alle condizioni, all’altitudine e al meteo. Le gambe funzionano di nuovo bene“.

Sempre riguardo alla cronometro di domenica scorsa, Pogačar ha commentato il sorpasso che ha subìto da Evenepoel: “Remco forse voleva anche vendicarsi per il Tour, quando è stato superato da Jonas Vingegaard nella cronometro in salita. Forse domenica toccherà a me cancellare la brutta sensazione di domenica scorsa“.

Riguardo ai rivali per la prova in linea, il campione del mondo uscente ha indicato alcuni nomi: “Ci sono molti che vorranno partire da lontano, ma ci saranno anche quelli che guarderanno a me. Remco ha volato nella cronometro, quindi lui ci sarà. Ci saranno anche i miei compagni di squadra dell’UAE, come Del Toro. Ma anche Pidcock ha fatto una buona Vuelta, quindi mi aspetto anche lui. Vedremo, concentreremo soprattutto la nostra attenzione sulla nostra gara e sulle nostre gambe. È lunga e dura, quindi dobbiamo gestirla con intelligenza”.

Il classe 1998 ha poi commentato il percorso: “Il tratto migliore per me è la salita più lunga, il Mont Kigali. Le salite successive sono salite su pavé, brevi e intense. Ma da lì all’arrivo è ancora lunga, ovviamente. I pavé sono completamente diversi da quelli in Belgio. Non tutte le pietre sono uguali, alcune sono più spigolose o sporgono leggermente. Ma non importa, rendono la salita un po’ più difficile. Questo circuito è molto più divertente di quello di Wollongong. Qui è dieci volte meglio, quello in Australia non mi piaceva per niente. Non faceva per me”.

Se attaccherò sul Mont Kigali? È sempre un’opzione – ha ammesso lo sloveno – Peccato che sia così presto nella gara. Sarebbe stato molto più divertente se fosse stato più avanti. Ora arriva poco dopo la metà, alcuni pensano che sia già il momento di attaccare. Non si può sempre attaccare quando mancano 100 chilometri. Se è il percorso di un Mondiale più difficile degli ultimi anni? È vero, almeno sulla carta. Ma il circuito non è così difficile. Le salite non sono troppo lunghe, ma c’è il Mont Kigali. Questo lo rende difficile. È il percorso con più salita degli ultimi anni, per quanto riguarda i Mondiali”.

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