Mondiali Kigali 2025, corsa a rischio per problemi politici? L’UCI avrebbe già un piano B
Mondiali di Kigali 2025 a rischio a causa di un conflitto armato? Le recenti violenze nella Repubblica Democratica del Congo hanno sollevato preoccupazioni riguardo all’impatto che potrebbero avere sui prossimi Campionati Mondiali di Ciclismo su strada, previsti in Rwanda dal 21 al 28 settembre. Il gruppo ribelle M23, accusato di essere sostenuto dal governo ruandese, ha recentemente conquistato la città di Goma nell’est del Congo, portando a scontri violenti con numerose vittime.
Il paese è in uno stato di conflitto da anni ormai, con numerosi gruppi armati attivi, specialmente nell’est del paese, dove sono presenti risorse naturali preziose come il coltan e il cobalto. Il controllo di Goma da parte del M23 rappresenta un’escalation significativa che potrebbe influenzare la stabilità regionale, visto anche il coinvolgimento che il Rwanda ha rivendicato, anche se il governo locale ha spiegato di voler proprio assicurare i propri confini nazionali, pur intervenendo così contro un altro stato sovrano, riconosciuto dalle Nazioni Unite.
La sicurezza dei partecipanti e degli spettatori potrebbe dunque essere compromessa da questi eventi? Eventuali instabilità protratte nel tempo potrebbero infatti portare a dei rischi che ovviamente nessuno vuole correre, UCI in testa. La società Golazo, coinvolta nell’organizzazione dell’evento, ha dichiarato a Sporza che al momento non ci sono ragioni per annullare o spostare i Mondiali. Tuttavia, il portavoce della società Gert Van Goolen ha ammesso che “la guerra nell’est del Congo potrebbe avere conseguenze”.
La Federazione Belga, tramite la Direttrice Generale Nathalie Clauwaert, ha espresso dubbi simili, sottolineando che molti si stanno ponendo domande al riguardo. Nonostante il cambiamento di sede non sia attualmente in discussione visto che mancano ancora otto mesi a questo storico (ma non privo di polemiche) evento, l’UCI avrebbe comunque già preparato un piano B (peraltro non è chiaro se fosse qualcosa di già pensato, o in conseguenza di questa situazione specifica), come riporta La Derniere Heure, con la Svizzera che potrebbe così ospitare nuovamente la corsa se non dovessero esserci le condizioni di sicurezza nel paese africano. L’obiettivo sarebbe così quello di preservare una corsa che possa adattarsi alla stessa tipologia di corridori, permettendo ai vari corridori di non modificare i propri programmi e proseguire nella loro preparazione.
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