Giro d’Italia, RCS Sport del tutto contraria all’idea dell’inversione in calendario con la Vuelta: “Si è fatto a maggio per 107 volte, non vogliamo cambiare”

Nei giorni scorsi un’idea ha agitato il mondo del ciclismo su strada. L’idea è stata esposta nientemeno che da Tadej Pogačar e riguardava una materia molto sensibile, quella delle date occupate dal calendario dai Grandi Giri. Riassumendo per sommi capi, il corridore più forte al mondo ha fatto presente che, a suo modo di vedere, il Giro d’Italia e la Vuelta a España dovrebbero invertire le loro posizioni in calendario. Quindi, la corsa spagnola dovrebbe svolgersi in primavera, evitando il grande caldo che spesso flagella la Penisola Iberica a fine agosto, e la Corsa Rosa dovrebbe disputarsi proprio in quel periodo.

Il campione sloveno ha detto la sua e l’idea è stata sposata abbastanza rapidamente dall’australiano Adam Hansen, presidente dell’Associazione Internazionale Corridori. E, a dirla tutta, in passato il presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale, David Lappartient, aveva già sottolineato come la stagione 2020, quella in cui il calendario fu “ribaltato” dalla pandemia in corso, avesse mostrato dei lati positivi.

Nel dibattito sulla questione entra però in decisa scivolata Paolo Bellino, direttore generale di RCS Sport, la società che organizza il Giro d’Italia: “Il Giro ha delle date tradizionali e noi non vogliamo che si cambino – le parole di Bellino raccolte da CyclingNewsOgni Grande Giro ha la sua storia e la sua importanza, dovute anche alla posizione in calendario. La Corsa Rosa si è fatta per 107 volte durante il mese di maggio, e l’unica eccezione è stata quella dovuta al Covid-19, in un momento unico per tutto il mondo, in cui bisognava fare il possibile per salvare l’intera stagione“.

Bellino, quindi, chiude la porta a possibili spostamenti, a parte uno: “Mi piacerebbe vedere il Giro disputarsi nel periodo del 2 giugno, che in Italia è festa nazionale. E questo spostamento potrebbe anche voler dire che ci troveremmo ad affrontare le grandi montagne una settimana dopo, che in alcuni anni può fare una gran differenza dal punto di vista meteorologico. Ma questo è l’unico cambio di data a cui possiamo pensare. Non ci sarà nessuna inversione fra Giro e Vuelta”.

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