Giro d’Italia 2025, Mauro Vegni sul percorso: “Abbiamo scelto pochi 2000 per non buttare via tappe per la neve”
Mauro Vegni spiega alcune decisioni riguardo il percorso del Giro d’Italia 2025. In un tracciato duro e movimentato, si è notata rapidamente la mancanza di grandi salite in quota, che sono probabilmente croce e delizia degli organizzatori e degli appassionati, come spesso emerso nell’ultimo decennio soprattutto, con l’organizzazione costretta a cambiare (se non proprio cancellare) a volte anche all’ultimo momento a causa delle condizioni climatiche avverse. Sarà una Corsa Rosa alla quale comunque non mancheranno le giornate impegnative, con molti potenziali trabocchetti sparsi nell’arco di tre settimane, partendo già dalle primissime tappe.
“Il Giro d’Italia 108 rappresenta una sfida molto interessante – ha spiegato durante la doppia presentazione svoltasi ieri a Roma – Rispetto all’anno scorso ci sono meno arrivi in salita ma 10.000 metri di dislivello in più, rinnovando in un certo senso le caratteristiche che rendono questa corsa unica. Sarà un Giro difficile fin dall’inizio e che già in Albania potrebbe vedere i primi distacchi tra i big. Abbiamo inoltre voluto inserire 38 km di sterrato, compresi gli 8 km finali del Colle delle Finestre che ogni volta regala uno spettacolo unico al mondo. Siamo certi che i tifosi apprezzeranno e che vedremo al via un ottimo parterre di corridori”
Alcune aggiunte interessanti sono poi arrivate successivamente ai microfoni di Repubblica, con il dirigente romano che ha rivelato, ad esempio, il motivo per cui non ci sarà l’atteso omaggio ai Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026: “Troppi cantieri, impossibile portare il Giro d’Italia nelle località olimpiche”, spiega in proposito.
Si arriva poi alla scelta riguardo la quasi totale assenza di salite oltre quota duemila, che saranno solamente due, concentrate nell’ultima tappa di montagna, ovvero Colle delle Finestre, con i suoi 2178 metri sarà la Cima Coppi di questa edizione, seguito dall’arrivo a Sestrère, a quota 2033 metri. Il motivo è molto semplice e risponde ad una esigenza ben precisa visto che è stato “scelto di non salire tante volte sopra i 2000 per non buttare via tappe a causa della neve”.
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