Giro d’Italia 2025, Luke Plapp dopo la cavalcata vittoriosa: “Arrivavo da un periodo molto difficile, questo è un successo speciale”

Giornata memorabile per Luke Plapp. Il corridore della Jayco-AlUla firma al termine della tappa numero 8 del Giro d’Italia 2025 il successo più importante della sua carriera, confezionando un’azione solitaria di altissima qualità sulla strada che ha portato la Corsa Rosa al traguardo di Castelraimondo. L’australiano è stato prima bravo a entrare nella fuga di giornata dopo una lotta durata decine di chilometri e poi a seminare i compagni di avventura, involandosi verso un successo molto pesante, tanto più considerati i vari problemi che Plapp ha incontrato negli ultimi mesi della sua carriera.
“Al mattino avevo detto che avrebbe potuto essere una giornata buona per la fuga e per provare a entrarci – le parole del corridore a premiazioni finite, rilasciate ai nostri inviati – Posso dire che come squadra avevamo marcato questa tappa come un obiettivo importante. Allo stesso tempo, però, volevo salvare un po’ la gamba in vista della cronometro che ci sarà fra qualche giorno. È stata una giornata durissima, credo che tutti abbiano visto quanto ci sia voluto perché la fuga andasse via. Riuscire a vincere una tappa così… Fatico a crederci. È bellissimo. Come squadra quest’anno abbiamo avuto tanti problemi, raccogliere questo successo è davvero speciale“.
Plapp aggiunge: “Negli ultimi 12 mesi ho avuto tanti momenti difficili, come le Olimpiadi di Parigi 2024 o l’operazione al polso dopo il Tour Down Under 2025. Tanti bassi e pochissimi alti in mezzo. Ma penso che questo sia lo sport e lo abbiamo visto pochi giorni fa con Jai (Hindley – ndr). Il ciclismo è uno sport pazzo e devi goderti al massimo i bei momenti quando puoi. Spero che questa vittoria sia l’inizio di qualcosa: comunque, quest’anno avevo già ottenuto la mia prima vittoria in Europa e il mio amico Richie Porte mi aveva detto che in quel momento si sarebbero sollevate le chiuse… È speciale vincere al Giro, dopo esserci andato vicino l’anno scorso”.
L’australiano racconta gli ultimi chilometri prima del trionfo: “Quando sono rimasto solo, mi sono reso conto di avere buone gambe, ma nello stesso tempo non ero tanto convinto e in un momento mi sono anche detto che sarebbe stato meglio farmi riprendere e fare qualche gioco tattico. Alla fine, però, avevo già visto quest’anno che spesso gli attacchi da lontano avevano funzionato e ho pensato che quello che si muove prima comunque ha un vantaggio. Ero anche un po’ preoccupato dalla discesa, magari un paio di altri corridori avrebbero potuto raggiungere e saremmo poi arrivati in fondo per giocarcela. Ma sono rimasto da solo e ho usato le mie qualità a cronometro… speciale, davvero”.
Il portacolori della Jayco-AlUla pensava di riuscire in un’impresa simile alla partenza? “No, proprio no. Dopo il problema fisico avuto al Tour Down Under e prima di andare al Giro di Romandia avevo fatto delle scelte, insieme al mio allenatore, ma non sono andato granché bene e quindi non ero molto fiducioso sulle mie possibilità. Poi, nei giorni scorsi, ho sentito che, pian piano, la forma migliorava. Oggi, peraltro, quasi mi sono staccato dal gruppo in qualche occasione, prima che la fuga andasse via, ma poi mi sono trovato nel posto giusto quando contava e sono riuscito a ottenere il massimo. La tappa di domani? È una giornata importante, credo che dovremo stare vicini a Chris Harper“.
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