Juan Ayuso prova a stringere i denti per aiutare i compagni al Giro d’Italia 2025. Lo aveva detto ieri mattina e lo ha ribadito al termine di una tappa per lui durissima, che lo ha visto arrivare al traguardo stremato, malgrado il ritardo di 35’42”, tanto che è sembrato in alcuni momenti faticare anche a tenere le ruote del gruppetto dei velocisti. Distanziato sin dalle primissime fasi della 17ª tappa, quando ancora la bagarre era solo per la fuga, lo spagnolo ha rapidamente dimostrato di non essere in condizione di poter fare quello che si era prefissato, soffrendo ancora molto per la ferita al ginocchio subita il giorno della tappa di Siena.
Una caduta che lo ha pesantemente condizionato e che da allora non lo ha più visto in grado di trovare le giuste sensazioni, fino al tracollo verticale di questa terza settimana. “Mi sento stremato, volevo aiutare la squadra ma non sono riuscito a tenere il passo. Mi dispiace molto”, ha commentato ieri dopo il traguardo ai giornalisti che lo hanno atteso, ribadendo la sua voglia comunque di voler restare in gara con la speranza di poter esser d’aiuto nei prossimi giorni: “La situazione peggiora di giorno in giorno, il che non è normale, il ginocchio mi fa male. L’ultima volta che mi sono sentito davvero bene è stato nella tappa di Strade Bianche. Ma resto in gara perché voglio aiutare la squadra. Se non fosse stato per questo, sarei potuto tornare a casa molto tempo fa”.
Il classe 2002 riceve anche il sostegno del suo team manager, Mauro Gianetti, che a cyclingnews ha commentato la giornata del suo giovane protetto: “Juan Ayuso non mi ha deluso. Quando non ti senti bene in una delle tappe più difficili di un Grande Giro, non è mai facile recuperare. Non è al 100%, ha difficoltà a recuperare e la fatica sta peggiorando. Ora è importante che rimanga al Giro e in squadra. Potrebbe essere in grado di aiutare Isaac nei prossimi giorni e giocare un ruolo importante per la squadra”.
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