Giro d’Italia 2025, Isaac del Toro non ha rimpianti: “Ho corso nel modo che reputavo più intelligente”

Isaac del Toro conclude al secondo posto il Giro d’Italia 2025. Dopo aver trascorso 11 giorni in Maglia Rosa, il messicano della UAE Emirates XRG deve lasciare, proprio alla vigilia della tappa finale di Roma, il simbolo del primato a Simon Yates (Visma|Lease a Bike), capace di approfittare della grande tensione tra Del Toro e Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) per staccarli entrambi sul Colle delle Finestre e per ribaltare la classifica nell’ultima tappa di montagna. Nonostante un po’ di, inevitabile, delusione, il 21enne di Ensenada, nell’intervista post tappa rilasciata ai nostri inviati, analizza lucidamente tutto quello che è successo nel corso della giornata, dalle discussioni con Carapaz alla sua scelta di conservare il secondo posto piuttosto che rischiare di perderlo cercando di difendere la Maglia Rosa.
Oggi è successo davvero l’impronosticabile. Cosa ti è mancato?
Sapevamo che oggi sarebbe potuto succedere qualcosa di questo genere. A circa metà della salita ho realizzato che davanti a noi c’era anche Van Aert quindi avevo capito che sarebbe potuta finire così. Io personalmente sono un po’ triste, più che per me, per non essere riuscito a far vincere il Giro d’Italia alla squadra. In ogni caso sono contento perché ho dimostrato di poter correre i Grandi Giri ad alto livello e che come corridore non mi manca nulla. Ho fatto secondo e penso che pochi pensassero fosse possibile questo risultato prima della partenza di questo Giro. Quando sono arrivato al traguardo ho realizzato che comunque anche oggi avevo le gambe per vincere un Grande Giro. Questo mi farà andare a dormire più tranquillo stasera. Il ciclismo è così e io devo guardare al futuro ma lo farò col sorriso perché è vero che ho fatto secondo, ma questo è comunque un grande risultato.
Hai qualche rimpianto?
Ovviamente sì. Stavo quasi per vincere ma è difficile accettare questo “quasi”. In questo momento è dura da accettare ma penso che dovrò sfruttare questo momento per tornare più forte e più pronto la prossima volta.
Carapaz dopo il traguardo ha detto che oggi ha vinto il corridore più intelligente, cosa ne pensi?
Sicuramente è vero. Oggi Simon è stato senza dubbio il più intelligente e devo fare anche i complimenti alla Visma che oggi ha corso benissimo anche piazzando Van Aert davanti permettendo così a Yates di incrementare di molto il vantaggio nella valle.
Cosa ti sei detto con Richard durante la tappa?
All’inizio lui voleva far scoppiare tutti e io ho semplicemente seguito. Ad un certo punto non è più riuscito a tenere quel ritmo e Simon si è riavvicinato. Io conosco Simon e so che ha un sacco di esperienza e che è capace di tenere un grande ritmo. Io sapevo di poter rimanere con loro ma dovevo marcare Carapaz perché era quello più vicino in classifica. Quando Yates, terzo, ha attaccato, Richard che era secondo doveva seguirlo per tenere la posizione. Io avevo 1’20 su Simon quindi potevo permettermi di lasciarlo un po’ andare. Ad un certo punto ho detto a Richard che quello era il momento per andare a riprendere Yates ma che io non avrei lavorato da solo per poi farmi superare sulla salita finale, e lui mi ha risposto che non avrebbe collaborato perché io non lo avevo aiutato in precedenza. A quel punto ho deciso che, se dovevo perdere la Maglia Rosa, non avrei mai voluto perdere il secondo posto.
Pensi che avresti potuto seguire Yates quando ha accelerato?
Non ho voluto andare subito a tutta e seguire tutti gli attacchi perché sapevo che era una salita di un’ora e non aveva senso arrivare a 1000 watt per poi piantarmi. Sapevo che oggi sarebbe andata così ed è il motivo per cui perdevo qualche metro sugli attacchi e poi rientravo. Io ho corso semplicemente nel modo che ho reputato più intelligente. In cima alla salita il distacco era di circa 2 minuti e io ho cominciato a fare la discesa forte, poi ho tirato un pezzo di valle e quando gli ho chiesto il cambio mi ha detto di no. A quel punto non potevo farlo rientrare ad 1 minuto di Simon solo per farlo poi attaccare e fargli vincere il Giro. Tutti si sono giocati le loro carte. La Visma ha fatto molto bene, noi ci abbiamo provato, ma non si può sempre vincere.
Pensi che avresti potuto vincere il Giro oggi?
Con tutto il rispetto che ho dei miei colleghi, se vado a vedere tutte le tappe e analizzo tutte le mie prestazioni individuali inizio a credere di poter davvero vincere un grande giro. Credo di aver corso alla grande ed in modo molto intelligente. Fatico ancora a credere a quello che ho fatto e ringrazio anche la squadra per il supporto.
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