Giro d’Italia 2024, Tadej Pogačar soddisfatto della sua prima settimana: “Avere un buon vantaggio è importante, mi aspetto grandi attacchi dalla Ineos”

Tadej Pogačar non può che essere felice della sua prima settimana al Giro d’Italia 2024. Il fenomeno sloveno è infatti comodamente in testa alla generale, con 2 minuti e 40 secondi sul secondo in classifica il colombiano Daniel Martinez (Bora-hansgrohe), e ha già collezionato ben tre vittorie di tappa, due negli arrivi in salita e una a cronometro. Il capitano della UAE Team Emirates, parlando alla conferenza stampa del primo giorno di riposo, ha evidenziato come sia stata proprio la sua prova contro il tempo che lo ha fatto gioire di più. Lo scalatore 25enne ha poi voluto difendere a spada tratta i suoi compagni di squadra e ha rivelato che nelle prossime tappe si aspetta grandi attacchi dalle squadre rivali, soprattutto dalla Ineos.

Tra le tre vittorie di questa prima settimana quale è stata la tua preferita?

“La vittoria più bella è stata la cronometro. Tutte e tre le vittorie sono state speciali e ognuna ha la sua storia. Ma forse la crono è stata una delle più grandi per me”.

Che differenze hai notato tra i tre grandi giri?
“Ci sono molte differenze fra i grandi giri, con atmosfera diversa. sinora forse il Giro è quello che ho preferito. Organizzato bene, con i tempi delle tappe, quest’anno siamo anche fortunati con il meteo. Le tappe non sono molto lunghe. Sinora tutto perfetto. Forse c’è meno riposo che al Tour, ma ogni GT è molto duro”.

Come sono stati i tifosi italiani?
“Ad ogni tappa tantissimo pubblico urla il mio nome a bordo strada, è qualcosa di incredibile. Non mi sarei mai aspettato così tanto affetto per me. Sono felicissimo di questo e del pubblico”.

Nella prima settimana hai guadagnato un grande vantaggio, ti aspetti attacchi dai rivali nelle prossime tappe?
“La prima settimana andata benissimo per me, in salita come a crono. Quindi ho potuto guadagnare sui rivali. Ora siamo pronti per le prossime settimane. Mi aspetto grandi attacchi dai rivali, in particolare dalla Ineos che, con Arensman e Thomas, ha ottime carte da giocarsi. Ma in ogni caso sarà corsa dura. Quando ci sono le montagne può succedere di tutto. Devo tenere conto di ogni eventualità, per provare a dare tutto, pensando che anche io posso avere una giornata storta. Quindi è importante avere un buon vantaggio”.

Sembra che nella tappa di Prati di Tivo hai corso sulla difensiva…
“Prati di Tivo è stata una buona tappa. Abbiamo fatto un ottimo lavoro, un grande lavoro di squadra direi. Ho dovuto correre difensivo nel finale, con Rafa che mi ha aiutato e mi ha dato grande supporto in quella volata. Sono felice di avere una squadra così forte che mi ha permesso di vincere allo sprint”.

Ieri invece sei stato tu che hai lavorato per Molano, come è stato stare davanti con i velocisti?
“Ieri è stata una tappa tecnica e frenetica, non era la classica volata, quindi per me era più semplice poter essere davanti. Ho deciso di aiutare Rui [Oliveira -ndr] e Molano. Quando poi sei nel finale è qualcosa di speciale, il lavoro dei pesci pilota è durissimo, li rispetto molto. Non mi sento di certo un ultimo uomo. Ma se nei prossimi giorni avrò le gambe anche nelle tappe di pianura potrei provare di nuovo a dargli una mano”.

Credi che la tua squadra al Giro sia stata sottovalutata?
“Media e rivali dicono spesso che non abbiamo una buona squadra, tutti possono dire quel che vogliono, ma abbiamo dimostrato ancora una volta che siamo una delle squadre più forti, anche se non abbiamo per forza tutti i nomi migliori. Lavoriamo tutti duramente e tutti danno tutto, sono fiero e fortunato di farne parte e avere questa bella atmosfera in gara e a cena. Siamo una famiglia, diamo tutto per i compagni”.

Qual è la tappa più interessante tra quelle della seconda settimana?
“Domani è già una tappa di montagna, poi alcune tappe più tranquille. Penso che domani, con una situazione simile a Prati di Tivo, possiamo puntare nuovamente alla vittoria. Ma va valutato sul momento, giorno per giorno. L’ultima tappa di questa settimana sarà forse la più dura che ho mai corso. Non vedo l’ora di affrontare Mortirolo e Livigno, dove mi sono allenato speso in questi anni”.

C’è la possibilità che tu possa lasciare la maglia rosa a qualche altro corridore nelle prossime tappe?
“Anche se dovessimo lasciare andare la maglia, gli altri corridori che sono in top5 o top10 non sarebbero felici di questo perché perderebbero alcune posizioni. Per noi lasciar andare la maglia ad un corridore fuori dai dieci potrebbe essere una possibilità, ma per il momento stiamo bene in questa situazione, quindi non avrebbe senso”.

Se dovessi tornare indietro di dieci giorni, saresti contento di una prima settimana come quella che hai avuto?
“Se mi avessero chiesto se volevo chiudere la prima settimana con 2 minuti e 40 di vantaggio, avrei firmato subito. Abbiamo avuto una settimana quasi perfetta per noi sinora, il Giro sta andando davvero benissimo per noi sino ad oggi”.

Hai visto che Jonas Vingegaard è tornato in bicicletta? Come ti aspetti che sarà al Tour de France?
“Sono molto felice di aver visto Jonas [Vingegaard – ndr] tornare in bici. Ho visto la notizia, non vedo l’ora di vederlo al Tour. Penso che ci sarà e credo che sarà possibilmente in buona forma. Gli auguro di recuperare al meglio e di poter tornare presto a spingere forte sui pedali, fare un ritiro e prepararsi al meglio”.

In questi giorni stai pensando anche al Tour?
“Ovviamente, mentre sono qui c’è una parte di me che pensa al Tour. Per questo sono felice di avere un vantaggio più ampio. Mi permette eventualmente di non spingere al mio limite per continuare a guadagnare e posso correre maggiormente sulla difensiva cercando di sfruttare al massimo i compagni per arrivare al traguardo”.

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