Giro d’Italia 2024, prende forma la selezione della Ineos Grenadiers attorno a Geraint Thomas

La INEOS Grenadiers sta facendo le prime scelte sugli uomini da portare al Giro d’Italia 2024. La formazione britannica è una delle squadre che maggiormente puntano sul GT italico, sia per la presenza nel suo roster di un buon numero di italiani che ci tengono a fare bene in casa, sia per la partecipazione del suo uomo di maggior importanza per quanto riguarda le corse a tappe: Geraint Thomas. Il gallese l’anno scorso, proprio sulle strade del Bel Paese, ha mancato per soli 14″ il Trofeo Senza Fine dopo un finale thriller nell’ultimo chilometro del Monte Lussari. Quest’anno ci riproverà, supportato da una squadra che alterna giovani di grandissimo talento e corridori esperti e di sicuro affidamento.

A parte poche certezze, molto in casa del team, un tempo noto come Sky, deve essere ancora deciso. Sicura sarà, come da lui stesso annunciato nei giorni scorsi, la partecipazione di Geraint Thomas, che sarà il leader assoluto dei granatieri e che, nonostante a maggio compirà 38 anni, è, dopo Pogačar, il favorito numero per la vittoria finale: il percorso con molti chilometri a cronometro e poche salite davvero dure avvantaggiano le sue doti di passista scalatore, e, nonostante l’età avanzata, il Signor G è un maestro nel saper preparare le corse a tappe di tre settimane. Realisticamente sarà difficile che riesca a competere alla pari con un fenomeno come lo sloveno, che è di dodici anni più giovane, ma un posto sul podio, sempre che il britannico non cada come gli è successo più volte in passato, è un obiettivo fattibile. 

Un altro nome, secondo quanto riporta GCN nelle sue anticipazioni, piuttosto certo di far parte della spedizione italiana della INEOS Grenadiers è Thymen Arensman: il neerlandese sarà, molto probabilmente, l’ultimo uomo in salita per il gallese. Il classe 1999 l’anno scorso ha ottenuto un ottimo sesto posto, correndo in appoggio del suo capitano e, se è lecito aspettarsi un miglioramento, con un anno in più di esperienza e alla seconda stagione con i rossoneri, allora il 24enne dei Paesi Bassi potrebbe anche pensare di poter ambire a entrare nella Top5, magari con il podio come sogno nel cassetto, considerando anche le sue qualità a cronometro

Un altro corridore sicuro del posto è Filippo Ganna, che avrà due occasioni a cronometro che sembrano disegnate per lui. Se avrà sicuramente i suoi spazi, anche magari per qualche successo parziale in linea, non bisogna dimenticare che l’obiettivo principale del verbanese sarà quello di aiutare il suo capitano in pianura e sulle ascese più leggere. Un compito importante per lui, che però potrebbe risparmiare delle energie visto che è lecito immaginare che sarà la UAE Team Emirates di Pogačar a gestire la corsa, e permettergli magari di mettere in mostra quei miglioramenti nelle volate che lo hanno portato a tanti piazzamenti nella Vuelta dell’anno scorso.

Ora si entra nel campo delle non sicurezze perché, se i tre sopracitati, a meno di sorprese clamorose o infortuni, prenderanno parte al primo GT dell’anno, i prossimi nomi sono tutti ancora sotto esame. Non ufficiale, ma quasi sicura, è la presenza di Salvatore Puccio: il 34enne siciliano non si perde un Giro dal 2016 e ne ha collezionati in totale dieci. Si tratta di un gregario di sicuro affidamento e di grande esperienza, che conosce alla perfezione strade, insidie e segreti delle strade italiane. Difficile farne a meno. Per quanto riguarda Elia Viviani, che non ha nascosto il suo interesse per al Corsa Rosa in un anno per lui importante soprattutto in pista, bisognerà vedere se il suo team opterà per mettere in squadra un velocista puro, in modo da offrire più soluzioni di vittoria, anche in volata, oppure portare un gregario in più da affiancare a Thomas.

Tra gli uomini che possono affiancare il leader in montagna, si parte dal nuovo arrivato Tobias Foss che, dopo un 2022 che lo ha visto laurearsi campione del mondo delle prove contro il tempo, l’anno scorso ha deluso di molto le aspettative, tanto da cambiare squadra per tornare sui suoi vecchi livelli. Oltre alle già citate abilità a cronometro, il norvegese è anche un ottimo scalatore, come testimonia il nono posto al Giro del 2022, e potrebbe cercare di ripetere quanto fatto, sulla falsariga anche di Laurens De Plus nella passata stagione.

Per quel che concerne i corridori più giovani, un nome molto interessante è quello di Magnus Sheffield: uno dei talenti più promettenti e poliedrici del panorama mondiale, capace di eccellere in pianura, nelle corse di un giorno, a cronometro e capace di ottime performance anche in salita. Sarebbe il suo esordio in un Grande Giro, dopo che l’anno scorso ha dovuto saltare il Tour per via della caduta al Tour de Suisse, alla curva in cui è morto Gino Mäder. Per lui si tratterebbe di un’occasione per imparare, per poi tornare fra qualche anno magari con ambizioni di classifica.

Poi ci sono il 36enne Ben Swift, che potrebbe essere un uomo importante per la sua esperienza e affidabilità, nonché la capacità di poter contribuire quasi su ogni terreno, il talentuoso Ethan Hayter, che a 25 anni è in cerca della consacrazione e potrebbe sia dire la sua in vari tipi di tappe che essere utile per il team in vari scenari, e infine l’ecuadoriano Jhonatan Narvaez, già vincitore in questo inizio di stagione 2024, che è un corridore che rivelarsi utile in pianura, nei tratti di avvicinamento alle salite e sulle pendenze non troppo dure, magari provando a ripetere anche il successo ottenuto nell’edizione 2020.

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