Giro d’Italia 2024, Ben O’Connor: “Una delle corse organizzate peggio, è un peccato che nel 2024 ci siano ancora dei dinosauri che non vedono il lato umano delle cose”
La mattina di martedì 21 maggio 2024 entra di diritto nella pagina delle giornate più caotiche della storia recente del Giro d’Italia. La tappa numero 16 della Corsa, il cui percorso era già stato modificato nei giorni scorsi, è stata notevolmente accorciata per via delle condizioni meteo: non ci sarà la partenza da Livigno, neanche quella “fittizia” inizialmente prospettata nel corso della mattinata, e la gara inizierà da Prato allo Stelvio. Nelle ore antecedenti la partenza si sono susseguite voci su quella che sarebbe stata la via intrapresa per far cominciare la tappa e, prima che i corridori salissero sui mezzi delle squadre, alcuni di loro si sono fatti sentire.
È il caso di Ben O’Connor, attualmente quarto nella classifica generale del Giro d’Italia 2024: “Questa è una delle corse organizzate peggio – le parole dell’australiano della Decathlon-AG2R La Mondiale, affidate a Eurosport – Tutto questo non succederebbe mai nel 99 per cento delle altre situazioni. È un peccato che nel 2024 ci siano ancora dei dinosauri che non vedono il lato umano delle cose“.
Di fronte all’eventualità, poi sfumata, di affrontare l’Umbrailpass, O’Connor si è espresso così: “Non voglio pedalare sopra i 2500 metri. Già qui ci sono 5 gradi e piove dirotto, lassù sta già nevicando ora e quindi credo sia chiaro che si debba stare più bassi e fare solo il finale della tappa. La gara ci sarebbe ancora. Queste però sono limitazioni cui vai incontro quando hai una tappa in cui puoi solo andare a 2500 metri di altitudine per lasciare la partenza“.
L’australiano rimarca: “Vorrei vedere gli organizzatori nei panni dei corridori, salire in sella, e prendere il via di questa tappa, per vedere poi cosa dice dopo un paio d’ore – il commento di O’Connor – Spero davvero che possa provarci, così da avere un’idea di cosa voglia dare. Dovrebbero fare questo invece di fare la salita in automobile e poi dire ‘ragazzi, questo è per la gente che guarda da casa’“.
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