Giro d’Italia 2019, Top/Flop del giorno
La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2019.
TOP
Giulio Ciccone (Trek-Segafredo): Oggi la giornata perfetta per il grimpeur abruzzese che fa l’en plein di punti ai GPM, mettendo sostanzialmente in cassaforte la sua Maglia Azzurra, per poi riuscire anche a prendersi il successo di tappa tanto desiderato al termine di una lunga fuga e un bel duello con Jan Hirt. Se il timore finora era che tutto il grande lavoro potesse svanire negli ultimi giorni, oggi ha spazzato ogni dubbio con una prestazione di assoluto livello.
Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida): La sua è l’ennesima prova generosa, con il suo attacco che provoca il cambio di ritmo che fa esplodere la corsa, assumendosi in pieno la responsabilità, assieme ad una squadra che dimostra di non essere poi così debole come si preannunciava, di una tappa che col Gavia gli sarebbe stata ancor più adatta. Ora è secondo nella generale e gli manca solo di riuscire a dare l’ultimo scossone, il più duro.
Francisco Ventoso (CCC Team): Ormai staccato dagli altri fuggitivi, lo spagnolo affronta senza pretese il Mortirolo, venendo ripreso dal siciliano al momento del suo scatto. Quando lo vede, rallenta ulteriormente, lo aspetta e gli passa la sua borraccia. Un gesto di grande spessore umano che merita più di qualsiasi risultato o prestazione.
FLOP
Primoz Roglic (Jumbo-Visma): La debolezza della squadra certo non aiuta, ma la battaglia persa oggi rischia di rivelarsi decisiva nella guerra di questo Giro d’Italia 2019 che inizialmente lo vedeva dominatore. Il distacco dalla Maglia Rosa a questo punto sembra impossibile da colmare in soli 17 chilometri di cronometro. Se vuole vincere dovrà attaccare anche in salita per recuperare terreno, sempre che non sia iniziata la sua fase discendente.
Simon Yates (Mitchelton-Scott): Sembrava dover essere l’uomo in grado di far saltare il banco, la scheggia impazzita che in questa terza settimana poteva rivelarsi ago della bilancia con le sue offensive, ma anche oggi conferma di non essere al meglio e si trova a dover inseguire. Ci mette comunque grande impegno e determinazione, tenendo, di riflesso, ancora in piedi i sogni di gloria di Roglic, con il quale collabora nell’inseguimento.
Rafal Majka (Bora-hansgrohe): Ai piedi del podio alla partenza, il polacco oggi soffre e deve cedere molto terreno, di conseguenza anche posizioni importanti. Ora sesto nella generale, il capitano della Bora – hansgrohe sembra una spirale discendente che rischia di fargli perdere ancora terreno in questa ultima settimana, che rischia di essere un calvario per lui.
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