Vuelta a San Juan 2020, doppietta di Fernando Gaviria

Bis di Fernando Gaviria alla Vuelta a San Juan 2020. Già vincitore della seconda frazione, il portacolori della UAE Team Emirates si è ripetuto oggi al termine dei 185,8 chilometri che separavano San José de Jachal e Villa San Agustin. Ben lanciato dai compagni di squadra, il colombiano ha conquistato la sua seconda vittoria superando allo sprint il vincitore della prima frazione Rudy Barbier (Israel Start-Up Nation) e il connazionale Alvaro Hodeg (Deceuninck-QuickStep). Quarta posizione invece per Peter Sagan (Bora-hansgrohe), mentre nei dieci hanno chiuso anche Marco Benfatto (Bardiani-CSF-Faizanè) e Manuel Belletti (Androni-Sidermec), rispettivamente settimo e ottavo. Invariata la classifica generale dove Remco Evenepoel (Deceuninck-QuickSTep) resta davanti a tutti con 33″ su Filippo Ganna (Italia) e 1’09” su Oscar Sevilla (Medellin) grazie al successo nella crono.

Partenza a ritmo molto alto sin dalle prime battute di gara, con molti corridori intenzionati a prendere la fuga. Le prime fasi sono dunque concitate, senza che nessuno riesca inizialmente a fare la differenza. In vista del traguardo volante, posto dopo 36 chilometri, riescono ad avvantaggiarsi Zdenek Stybar (Deceuninck-QuickStep) e Simon Pellaud (Androni-Sidermec), ai quali si aggiunge poco dopo anche Daniel Juarez (Agrupacion Virgen de Fatima), con l’argentino che continua così ad accumulare punti per la speciale classifica. Su di loro si riportano un’altra manciata di corridori, per un totale di dieci uomini al comando, con anche Nelson Oliveira (Movistar) a provare l’azione, ma la loro avventura ha vita breve, probabilmente proprio per la presenza del portoghese, troppo ben posizionato in classifica.

Dopo 50 chilometri è dunque tutto da rifare e i nuovi tentativi che nascono non sembrano avere maggiore fortuna. Si arriva così al chilometro 70, quando ad attaccare sono Laureano Rosas (Transportes Puertas de Cuyo), Alain Quispe (Perù), Daniel Juárez (Agrupacion Virgen de Fatima), Robin Carpenter, (Rally Cycling), Iker Ballarín (Fundacion Orbea), Matteo Busato (Vini Zabù – KTM), Augustin Fraysse (Argentina), Mattia Bais (Androni-Sidermec) e Vladimir Ilchenko (Russia). Questa volta il gruppo lascia andare, concedendo anche ad altri corridori di unirsi a questo tentativo. Con Sergio Aguirre (Municipalidad de Rawson Somos Todos), Allessandro Ferreyra (Brasile), Ruben Ramos (Municipalidad de Pocito), Filippo Ganna (Italia), Royner Navarro e Hugo Ruiz (Perù) il manipolo di attaccanti sale a 15 elementi, che riescono a guadagnare fino ad un massimo di poco superiore al minuto.

Con l’avvicinarsi della salita il gruppo accelera notevolmente e non tarda ad andare a riprendere anche questo attacco, che viene neutralizzato dopo 90 chilometri di corsa. Sul primo GPM è Nicolas Paredes (Medellin) a scollinare per primo, scattando in quel momento dal gruppo, mentre più avanti è Guillaume Martin (Cofidis) a forzare il ritmo e creare un nuovo tentativo, che tuttavia viene annullato sin dalla discesa visto il margine esiguo. L’alta velocità porta il gruppo a spezzarsi, ma a 60 chilometri dal termine la situazione torna normale, con la UAE Team Emirates a tenere sotto controllo la situazione.

Poco più avanti Robin Carpenter (Rally Cycling) e Peio Goikoetxea (Fundacion Orbea) provano un nuovo attacco, guadagnando una trentina di secondi che gli consentono di passare per primi al Traguardo Volante, dove Remco Evenepoel (Deceuninck-QuickStep) passa per terzo andando a guadagnare un secondo sui rivali. Malgrado un vantaggio esiguo, i due attaccanti proseguono nella loro azione sino ad entrare nei cinque chilometri conclusivi. Il margine tuttavia si fa sempre più ridotto e lo spagnolo viene ripreso a tremila metri dal traguardo, con Carpenter che resiste qualche centinaio di metri in più.

Tutto apparecchiato dunque per la volata, dove stavolta è la UAE Team Emirates a fare la voce grossa, organizzando un treno che lancia alla perfezione Fernando Gaviria. A quel punto per i rivali non c’è molto da fare, con Peter Sagan (Bora-hansgrohe) che non ne ha per uscire dalla sua ruota, mentre da dietro Alvaro Hodeg (Deceuninck-QuickStep) prova una vana rimonta che lo vede farsi superare anche da un buon Rudy Barbier (Israel Start-Up Nation), intenzionato a dimostrare che il successo del primo giorno non è stato un caso.

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