Tudor Pro Cycling, Marco Brenner: “Sarò l’ultimo uomo per Alaphilippe e Hirschi, ma può sempre capitare una occasione”

Marco Brenner non solo gregario nella nuova Tudor Pro Cycling. E quanto successo alla Faun-Ardèche Classic è il perfetto esempio di quale potrà essere il suo ruolo in questa stagione. Il corridore tedesco si è presentato sabato scorso alla partenza con l’obiettivo di mettersi al servizio del capitano della squadra, Marc Hirschi, ma alla fine è stato a lui a raccogliere il risultato migliore. Dopo aver attaccato a venti chilometri dall’arrivo, insieme a Romain Grégoire, poi vincitore della corsa, negli ultimi due chilometri ha lavorato per tirare la volata al suo leader, ma all’ultima rotonda buona parte dei favoriti ha preso una deviazione sbagliata e lui è arrivato secondo, dietro a Grégoire.

In un’intervista rilasciata a DirectVelo il giorno dopo, alla partenza della Faun Drôme Classic, il 22enne ha commentato quanto successo con lucidità: “Avevo finito il mio lavoro, mi sono spostato e non avevo nessuna intenzione di puntare a un risultato. Non dovevo finire in Top 10. Ma è successo quel che è successo: gli altri hanno svolato a destra”. Il campione nazionale tedesco non ha criticato l’organizzazione per l’accaduto, ricordando che quell’ultimo tratto di strada era già stato percorso due volte all’interno della gara, allo stesso tempo, però, è molto contento per il suo risultato: “Nonostante le circostanze, non mi sento in colpa nel salire sul podio, perché ho fatto una buona corsa e il risultato è, in un certo senso, comunque una ricompensa per l’ottima gara della squadra”.

Il classe 2002 si dichiara soddisfatto dei risultati per ora ottenuti in questa stagione, nonostante l’inizio difficile visto che si era ammalato a gennaio. Malgrado questo aveva comunque dovuto iniziare presto le gare, pur non avendo la condizione ideale, ma sembra aver raggiunto velocemente un buon stato di forma ed è contento del suo modo di correre all’attacco, come ha dimostrato nel Tour of Oman, dove si è piazzato nono in classifica generale, quarto nella classifica giovani, concludendo due tappe in Top5 e tre in Top10. Queste prime corse sono dunque un buon modo per riprendere il filo con quanto fatto nel 2024, il suo primo anno nel team elvetico, quando finalmente è riuscito a mostrare le qualità che aveva espresso tra i dilettanti facendogli fare il salto fra i professionisti a 18 anni e 4 mesi.

Riflettendo sul suo ruolo nella squadra, sottolinea le sue possibilità in una stagione nella quale, “per la maggior parte del tempo, potrò giocarmi le mie carte nelle corse a tappe di una settimana”. Chiaramente, a fronte dei due nuovi acquisti, Julian Alaphilippe e Marc Hirschi, il corridore 22enne sarà spesso chiamato a lavorare per loro e a proteggerli durante le corse. Tuttavia, continuerà ad avere un certo spazio, sfruttando tutte le occasioni possibili, esattamente come ha fatto alla nella corsa francese: “L’idea è che io sia l’ultimo corridore disponibile. Essendo presente nel finale di corsa, ci può sempre essere un’opportunità. Non si sa mai cosa può succedere”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio