Q36.5, Frederik Frison torna in sella dopo essere stato ferito dal morso di un cane: “Muscolo lacerato, ma è andata bene; poteva esserci mia figlia con me”
Frederik Frison arrivava da un 2023 che, sul piano dei risultati, era stato probabilmente il miglior anno della sua carriera. Sul corridore belga aveva deciso di puntare la Q36.5, che gli ha offerto un contratto per farne un corridore di riferimento soprattutto nelle Classiche di un giorno sul pavé. Tutti i piani dell’atleta, e della squadra, sono stati però ribaltati da un incidente per nulla legato all’attività ciclistica. Durante lo scorso mese di febbraio, infatti, Frison è stato vittima di un aggressione da parte di un cane: il morso dell’animale gli ha procurato una lacerazione del muscolo cremastere, che lo ha costretto a subire un intervento chirurgico.
“Sto un po’ meglio ora, ma non mi sono ancora ripreso del tutto – le parole di Frison in un’intervista concessa a Sporza – Ero uscito per andare a prendere mia figlia a scuola e a un certo punto è apparso dal nulla un Weimaraner (cane da caccia – ndr) che mi ha attaccato. All’inizio non riuscivo a crederci, com’era possibile? A mente fredda, da una parte sei arrabbiato e dall’altra ti rendi conto che poteva accadere a chiunque. E sono felice che in quel momento non mi trovassi proprio insieme a mia figlia“.
Le conseguenze dell’aggressione hanno portato a un lungo periodo di inattività: “Il cremastere (muscolo che circonda i testicoli – ndr) era lacerato e uno dei due testicoli aveva subìto una contusione, quindi è stata necessaria un’operazione d’urgenza. Fortunatamente, è andato tutto bene: il muscolo è stato ricomposto e la ferita è stata suturata, anche se al momento non è ancora guarita del tutto. Ho ricominciato a pedalare, ma devo stare attento perché la cicatrice non si gonfi, stando in sella“.
Frison aggiunge: “È stato uno stupido incidente, che poteva avere conseguenze serie. Peccato, perché l’inverno era passato alla grande, non avevo avuto neppure un raffreddore. E dopo quel che è accaduto, ho passato qualche momento di depressione. Adesso vado avanti con cautela, ma mi piacerebbe riuscire a riassaporare l’aria delle gare prima della fine del mese di aprile: gli obiettivi agonistici potrebbero poi essere la Quattro Giorni di Dunkerque (14-19 maggio), il Giro di Svizzera (9-16 giugno) e i Campionati nazionali. A quel punto, spero che quanto successo sia ormai del tutto alle spalle, anche se la cicatrice me lo ricorderà sempre”.
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