“Mai più: l’ultima volata di Giovanni Iannelli”, il reportage di Raisport per raccontare una morte che si doveva evitare

RaiSport propone un reportage di circa 15 minuti sulla storia di Giovanni Iannelli. A ricostruire la dinamica dell’incidente mortale avvenuto a 144 metri dal traguardo di Molino dei Torti, in provincia di Alessandria, è il papà Carlo, che da quel terribile giorno di ottobre 2019 porta avanti la sua richiesta di giustizia nei confronti del figlio. Nelle scorse settimane il PM di Alessandria ha richiesto al GIP l’archiviazione della posizione degli organizzatori della corsa, ma la famiglia si è opposta e l’udienza di convalida è fissata per il 24 febbraio. L’incidente ha creato molte polemiche sin da subito, soprattutto per la mancanza della sicurezza che tuttavia non era stata riconosciuta nel referto dei giudici di gara.

Il giovane corridore pratese è solo l’ennesima vittima di misure di sicurezza che non appaiono sempre ineccepibili. Che sia per errore umano dei singoli o di un sistema da rivedere poco importa. Sul suo caso, come su quello di ogni incidente di questo tipo, va indagato e bisogna fare giustizia. Giovanni Iannelli merita verità e giustizia. “Mai più” è il racconto della tragica storia del giovane corridore pratese, il cui padre in questo reportage ricostruisce la dinamica dell’incidente mortale e accusa gli organizzatori della corsa di non aver garantito gli standard di sicurezza. Un reportage da non perdere per comprendere

“Quanti incidenti dovremo ancora vedere, quanti morti dovremo ancora piangere…? Quanti ragazzi dovranno ancora morire perché si arrivi a comprendere che sono troppi? La risposta, diceva un poeta, vola nel vento, lasciando intuire un sottinteso forse non esiste – scrivevamo ormai più di un anno fa – Ma ogni singolo caso merita verità e giustizia. Per sé stesso e per gli altri. Perché avere una risposta e una reazione giusta e ferma in ogni singolo caso è il primo passo per far sì che anche gli altri la abbiano, direttamente o indirettamente. Per sé stesso e per tutti, Giovanni Iannelli merita verità e giustizia“.

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Un commento

  1. Grazie Carlo per il tuo documentario,per l’impegno a favore dei ciclisti agonisti.Quel rettilineo invaso da pericoli di ogni genere,in leggera discesa e quelle transenne limitate a pochi metri fanno sussultare.Devo urlare ancora una volta un bel VERGOGNA a chi ha autorizzato tale arrivo(e transito) della gara.Quegli spigoli di mattone rosso andavano protetti con ammortizzatori adeguati.Purtroppo,andando al seguito delle gare minori ,la superficialita’ sul fronte della sicurezza regna sovrana.Non ci servono questi eventi sportivi.Ne vogliamo solo se ben curati!La FCI deve stare vicino ai corridori non complice di certi organizzatori senza scrupoli.Gli Ispettori di percorso sono andati sul posto i giorni precedenti?Non basta piu’ fidarsi di 80 Edizioni della gara.I nostri figli,gia’ rischiano tanto allenandosi sulle strade aperte ad un traffico impazzito,non possono perdere la vita nello svolgimento della loro passione sportiva.

    Gianfranco Di Pretoro

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