Israel-PremierTech, Chris Froome: “Il 2025 sarà probabilmente l’ultimo anno in gruppo. Spero di correre un grande giro”
Chris Froome si appresta a vivere la sua ultima stagione da professionista. Una decisione definitiva non c’è ancora, ma è lui stesso ad ammettere che è molto probabile appenderà a bici al chiodo al termine del 2025. Ormai lontan(issim)o dal suo livello migliore dal giorno del terribile incidente del giugno 2019, il britannico ha vissuto gli ultimi quattro anni a lottare per provare a ritrovare una competitività che sostanzialmente si è vista un giorno solo, o poco più. Quel terzo posto sull’Alpe d’Huez al Tour de France 2022 resta un lampo nel buio di quattro stagioni condizionate da tanti problemi, ma soprattutto da un fisico che inevitabilmente non è più quello dei giorni d’oro, che in sei anni lo ha visto conquistare quattro Tour de France, due Vuelta a España e un Giro d’Italia.
Alla soglia dei 40 anni, è pronto a salutare il gruppo: “Non ho deciso in maniera definitiva se questa sarà la mia ultima stagione, ma sembra più che probabile“, ammette a Velo rilanciando la sua ambizione di poter tornare al Tour de France per l’ultima volta dopo le esclusioni delle ultime due annate. “In un mondo perfetto, mi piacerebbe tornare al Tour e se non dovessi riuscirci spero almeno di poter fare un grande giro per un ultimo ballo in strada […] Tornare ad un GT sarebbe un modo speciale di concludere, che sia il Tour, la Vuelta o il Giro“.
Arrivato ormai a scadenza di contratto del maxi-accordo che aveva raggiunto con la Israel – Premier Tech salutando così in anticipo una Ineos Grenadiers che ormai aveva ben chiaro non sarebbe potuto essere più lui l’uomo in grado di dominare la scena, il classe 1985 spiega inoltre che entrare negli anta era il limite che si era posto sin da quando era un ragazzo alle prime armi.
“Nella mia mente, quando da giovane sono entrato in questo sport, ho sempre avuto come obiettivo quello di arrivare a 40 anni da corridore – prosegue per Cyclingnews – Per me è il ragionamento è sempre stato ‘voglio fare il massimo possibile sino ai 40 anni. Era il mio tempo’”.
Ribadisce ovviamente inoltre che le sue ambizioni sono ben diverse ormai. Se nei primi anni dopo il terribile infortunio nella ricognizione della cronometro del Giro del Delfinato sperava ancora di poter ritrovare le gambe di un tempo, a questo punto ha ben chiaro quel che può essere il suo ruolo in squadra. “Sono realista su quel che sono ora – aggiunge – Sento di poter essere di supporto e guida ai giovani, in particolare a chiunque punti a fare classifica in un grande giro. Per me sarebbe bello, essere in grado di fare di nuovo il Tour facendo da mentore a un ragazzo come Derek Gee per fare classifica”.
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