Gran Bretagna, trattative in corso per una nuova squadra di alto livello: l’obiettivo è arrivare nel WorldTour dopo il primo trienno di attività
Ai britannici la Ineos Grenadiers non basta più. Oltremanica si lavora infatti con l’obiettivo di portare una seconda squadra nella ristretta cerchia del WorldTour nell’ambito di un intervallo di tempo tutto sommato breve, visto che il progetto in questione sta partendo in questi giorni in pratica da zero. L’idea di fondo è quello di Tom Timothy e Jack Rees, che sono stati alla guida della Ribble Weldtite, formazione di livello Continental nata nel 2019 e chiusa alla fine della scorsa stagione. Un primo tentativo, quindi, ci era già stato, ma non era andato a buon fine. I due inglesi, però, vogliono riprovarci.
Stavolta, secondo quel che riporta Cycling Weekly, ci sono però basi diverse, internazionali. “Ripartiamo dal nome che avevamo come club, il North East Pro Cycling – le parole dei due dirigenti – Mostra la nostra identità e il legame che vogliamo avere con il territorio, chiarendo fin da subito che siamo una squadra legata al territorio britannico. In questi giorni stiamo tenendo conversazioni con un gran numero di potenziali sponsor, non solo locali, e guardiamo a un programma triennale, da iniziare nel 2024, per arrivare poi a raggiungere il palcoscenico WorldTour. In passato siamo stati una squadra britannica sostenuta da risorse britanniche: ora, però, aspirando a una scena internazionale, dovremo parlare con sostenitori internazionali”.
Timothy e Rees raccontano di essere già stati ad Amsterdam (Paesi Bassi) per una serie di colloqui: “Al momento non c’è nulla di confermato, ma ci sono diversi marchi interessati, da varie zone del mondo. Sappiamo che c’è un abisso fra una squadra Continental e una WorldTour e che il livello Professional a lungo termine è insostenibile, a meno di non essere una squadra del Belgio o della Francia, posti in cui ci sono calendari di corse locali che ti permettono di stare in piedi”.
I due britannici sostengono che già nel 2021 c’erano state trattative promettenti: “Però non siamo andati fino in fondo. Una di queste riguardava l’investimento di una compagnia medio-orientale, ma all’epoca abbiamo preferito dire di no. I nostri partner internazionali devono allinearsi al progetto che vogliamo creare, legandosi anche a progressi di tipo sociale. Per esempio, qualunque sia la Nazione di appartenenza dello sponsor, vogliamo collaborare con questo per la creazione di gruppi locali di ciclismo e di cose vantaggiose per la comunità”.
Lo sguardo rimane comunque puntato sulla Gran Bretagna: “Sappiamo che sulla scena nazionale ci sono ottimi corridori, che meritano opportunità – le parole di Tom Timothy – A noi piacerebbe tantissimo contribuire a questo, aiutando gli atleti britannici a far vedere tutto quello di cui sono capaci”.
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