Crono delle Nazioni 2024, Stefan Kung chiude la stagione con un successo: “Tutto sommato è stato un buon anno”
Stefan Kung si aggiudica la Crono delle Nazioni 2024. Dopo un mondiale sottotono, concluso all’ottavo posto anche a causa della stanchezza al termine di una stagione ricca di eventi importanti, lo svizzero della Groupama – FDJ è riuscito a trovare le ultime energie e a conquistare per la terza volta in tre partecipazioni la tradizionale classica di fine anno riservata ai cronoman. Dopo aver celebrato la vittoria, intervistato ai microfoni di DirectVelo, il nativo di Wil ha tirato le somme della sua stagione, caratterizzata da tre vittorie (tra cui la sua prima in un Grande Giro, alla Vuelta a España) ma anche da risultati sotto le aspettative nei due grandi appuntamenti stagionali, Olimpiadi e Mondiali a cronometro, chiusi entrambi lontano dalle medaglie.
“La Crono delle Nazioni è una delle rare gare a cronometro di un giorno, a parte i Campionati, quindi è anche compito nostro, degli specialisti, di venire qui e di onorare questo evento. Mi sono detto che avrei potuto finire con stile la stagione. Sono riuscito a gestire bene il mio sforzo. Sono contento della mia performance e di aver conquistato la vittoria. Ormai conosco bene queste strade e questo rende più semplice la preparazione. È bello finire la stagione con una vittoria, sia per me che per la squadra”.
La stanchezza è stata una delle costanti della stagione del classe 1993, che ha dovuto preparare tre picchi di forma prima per le classiche, poi per le Olimpiadi ed infine per i mondiali: “La stagione è stata molto dispendiosa, con tanti eventi importanti. Ci sono stati momenti difficili, specialmente in estate con l’approccio al Tour che è stato interrotto e che ha condizionato la mia estate fino ai Giochi. Ma ci sono state anche molte cose buone. Sono stato al mio livello massimo alla Vuelta, è stato straordinario vincere la mia prima tappa in un Grande Giro. Quindi tutto sommato è stata una buona, solida, stagione. A volte mi dico che dovrei essere un po’ più irregolare, sarebbe meglio vincere cinque volte e fare centesimo dieci volte, piuttosto che fare sempre quinto, sesto o settimo. Ma io voglio sempre dare tutto in ogni corsa, ed inoltre essere sempre competitivo non è una cosa che hanno tutti”.
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