Vincenzo Nibali festeggia i 40 anni: “Il Tour del 2014 è stato il momento in cui mi sono sentito meglio in carriera, ora devo capire quale sarà il mio futuro”

Vincenzo Nibali non vuole abbandonare il mondo del ciclismo. Intervenuto a Radio Corsa in occasione del suo 40° compleanno, lo Squalo dello Stretto ha risposto ad alcune domande su i più disparati aspetti della sua carriera e della sua vita negli ultimi anni dopo aver appeso la bicicletta al chiodo al termine della stagione 2022. Se per molti ex corridori il passaggio dalla bici allo step successivo avviene quasi immediatamente, infatti, per il siciliano gli ultimi due anni sono stati più di relax e di ricerca di un nuovo obiettivo da raggiungere, come da lui stesso confermato.

“E’ difficile capire cosa posso vedere guardando in avanti perché quando si scende dalla bici è un po’ tutto da costruire. O ci si guarda intorno negli ultimi anni di carriera per capire cosa uno deve fare dopo, oppure se necessario ci si prende un periodo di tempo per capire dove proiettarsi. Io nel mio finale di carriera mi sono sempre concentrato sull’essere corridore e sul dare il 100% alla bici. Negli ultimi due anni invece mi sto guardando intorno e mi sto proiettando in una nuova direzione che è ancora tutta da scoprire“.

Alcune voci davano l’ex corridore azzurro interessato alla creazione di una nuova squadra che potesse far tornare l’Italia al vertice del panorama ciclistico internazionale, ma alla domanda su questo argomento Nibali ha risposto frenando, indicando gli eccessivi costi come ostacolo quasi insormontabile per la realizzazione di un progetto di questo genere: “Mi viene fatta spesso la domanda se voglio creare una squadra, ma fare una cosa del genere, specialmente in Italia, è molto difficile in questo momento dato che i costi sono molto elevati, però mai dire mai”. Negli ultimi anni, invece, il nativo di Messina è stato spesso impegnato con un ruolo di ambassador per RCS e, nello specifico, per il Giro d’Italia: “Io mi sento già parte dello staff del Giro dato che ho un ruolo istituzionale, come ambasciatore, e ne sono felice perché per me è un grande riconoscimento“.

In conclusione il classe 1984 è tornato su quello che per lui è stato il miglior momento della sua lunghissima e decoratissima carriera: “Se devo scegliere un momento di tutta la mia carriera in cui mi sono sentito di andare fortissimo è stato durante il Tour de France che ho vinto, dal primo all’ultimo giorno. Avevo raggiunto una condizione che mi ha permesso di sentirmi sempre benissimo, senza avere neanche un cedimento. Quello è stato un mese perfetto“.

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