Apeldoorn 2018, 3 medaglie azzurre nella seconda giornata
La Gara – Testa, Cuore e Gambe – Che Italia! Nulla accade per caso. Testa, gambe e cuore hanno portato gli azzurri a bissare il bronzo del 2017 e a fissare il nuovo record italiano portando il precedente in 3’ 54”884 a 3’54”606.
Una partenza che ha visto l’Italia inseguire gli avversari tedeschi, ma che dai 1750 metri in poi ha aperto il gas e, nonostante che Filippo Ganna si sia staccato nell’ultimo chilometro, ci ha creduto e vinto con quasi 2 secondi di vantaggio: sulla Germania (3’56”594)
Nella sfida per l’oro, la Gran Bretagna stra-vince (è il suo quinto titolo iridato nella specialità) con il tempone di 3’53”389 battendo l’ottima Danimarca (3’55”594).
Argento di grande valore per Scartezzini allo scratch. L’azzurro promuove la fuga decisiva – Ma i successi non finiscono: Michele Scartezzini, con una gara da manuale, vince un argento che vale oro.
Quando mancano 36 giri alla fine l’azzurro entra in azione. Raggiunto dal bielorusso Yauheni Karaliok e dall’australiano Callum Scotson si forna un terzetto che fila alla conquista del giro. Per Michele la possibilità di podio inizia ad essere reale e, grazie alla sua determinazione e alla sua capacità di rimanere a ruota dell’australiano, sul traguardo batte Scotson e conquista uno splendido argento che vale un oro visto la gestione impeccabile della gara. Il titolo irdato è andato poi al bielorusso Karaliok.
Questo argento è anche il riconoscimento a Scartezzini della sua carriera e del suo valore atletico. L’azzurro è infatti uno degli uomini chiave del CT Villa nel gruppo di lavoro del quartetto azzurro che continua a migliorarsi sempre di più.
Anche le azzurre del quartetto conquistano una storica medaglia di bronzo, la prima medaglia nella specialità olimpica al mondiale élite. Lo scorso anno a Hong Kong l’Italia era rimasta ai piedi del podio.
Elisa Balsamo, Tatiana Guderzo, Letizia Paternoster e Silvia Valsecchi (che ha sostituito Simona Frapporti) non si sono fatte sfuggire l’occasione. Entrate nel primo roud con il terzo tempo, si sono migliorate contro la Gran Bretagna (ancora fuori portata) in 4’20”647, guadagnando la finale per il bronzo, vinta poi agevolmente in 4’20”202 contro ilCANADA (Roorda Stephanie, Beveridge Allison, Bonhomme Ariane, Foreman-Mackey Annie), quarto in 4’23”216. Incontenibile la gioia delle ragazze di Salvoldi per questa medaglia sufggita un anno fa a Honk Kong. Ciò che fa ben sperare in chiave olimpica è la consapevolezza di poter limare notevolmente il crono ottenuto in Olanda. il risultato supera le aspettative della vigilia del CT Salvoldi che aveva nel mirino la Top Five.
La finale tra Stati Uniti e Gran Bretagna non delude le attese. Vincono le ragazze stelle e strisce in 4’15”669. Le britanniche sono d’argento in 4’16”980.
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