Tokyo 2020, Elisa Longo Borghini in partenza oggi per il Giappone: “Ho iniziato nella mia testa il conto alla rovescia. Ci vorranno condizione, coraggio e voglia di osare”

Elisa Longo Borghini inizia a concentrarsi su Tokyo 2020. Dopo qualche giorno di riposo dalle fatiche del Giro d’Italia Donne, la campionessa italiana ha raggiunto il ritiro azzurro e quest’oggi partirà alla volta del Giappone con le altre atlete selezionate per i Giochi. La ciclista della Trek-Segafredo, già medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Rio, spera di poter ottenere un risultato importante anche quest’anno, che sia nella prova in linea del 25 luglio o in quella a cronometro del 28 luglio, date per le quali ha già cominciato a fare il conto alla rovescia nella sua testa.

“Non sono ancora calata perfettamente nel mood olimpico ma già dal mio arrivo in ritiro, dal banale ricevimento del carico di abbigliamento azzurro, ho iniziato nella mia testa il conto alla rovescia – ha esordito –  In questi giorni ho pensato più a riposarmi dopo le fatiche del Giro Donne. Ho scelto di concentrarmi sul recupero fisico e mentale, in attesa di calarmi completamente nella nuova avventura e di sentire le vibrazioni dei giochi olimpici”.

La classe ’91 ha ricordato poi l’esperienza dell’Olimpiade brasiliana: “Ho ancora vivido nella mia mente l’esperienza di Rio del 2016. Un evento unico, memorabile. Mi ero preparata ad un’esperienza che poi, nella realtà, è stata molto diversa. In senso buono, ovviamente. E’ difficile spiegare le sensazioni che si provano. Ti senti parte integrante di un evento unico al mondo. Puoi cercare di prepararti mentalmente quanto vuoi, ma non sarà mai sufficiente. La mia avventura si concluse poi con un medaglia di bronzo bellissima. Ma questa è storia, è il passato, ora bisogna concentrarsi sul presente e sul futuro”

La ventinovenne ha anche sottolineato l’importanza dell’approccio alla gara, anche e soprattutto da un punto di vista emotivo e psicologico: “L’approccio alla gara è un fattore decisivo perché il rischio di essere sopraffatti dall’emozione e della tensione è alto. Bisogna avvicinarsi alla competizione senza la memoria di quello che è stato. E’ giusto avere confidenza in se stessi, avere consapevolezza che è stato fatto un percorso di preparazione. Ma basare le proprie aspettative sull’esperienza passata sarebbe un errore. Le Olimpiadi sono sempre una gara a sé stante. Va interpretata quasi come un debutto, con il giusto carico di sana tensione e attenzione. Nulla va sottovalutato o dato per scontato

La piemontese ha ottenuto tre successi in stagione, ma anche tanti piazzamenti importanti, come quelli ottenuti all’ultimo Giro Donne, che la fanno arrivare all’Olimpiada con la giusta carica: “Personalmente arrivo all’appuntamento olimpico dopo una stagione molto intensa, iniziata a febbraio e caratterizzata da una primavera ricca di appuntamenti. Le soddisfazioni non sono mancate e questo, moralmente, mi trasmette tranquillità. Ho interpretato il Giro Donne con un la mente sgombra e, benché la vittoria individuale di tappa sia stata solo sfiorata, valuto positivamente la mia prestazione. L’aggressività con cui ho corso il Giro potrebbe essere il modo giusto per interpretare anche la prova di Tokyo. Per fare bene serviranno condizione, ovviamente, ma anche tanto coraggio e voglia di osare. Credo che il percorso della gara si può ben adattare ad una condotta di gara di questo tipo. Finora l’ho potuto studiare solo sulla carta ma, si sa, dalla teoria alla pratica, ne passa. Conto di poter avere un’idea più chiara e corretta al mio arrivo in Giappone. Inutile sbilanciarsi troppo in questo momento”

Non è mancato, infine, un commento sulle possibili avversarie: “Il Giro Donne è servito anche per inquadrare alcune delle concorrenti con cui dovrò misurarmi. Van der Breggen, Vollering e Moolman sono andate fortissimo. Idem Marianne Vos. Credo che anche la squadra USA abbia un insieme di corridori forti e in condizione. In ultimo, ma non certo per importanza, menziono la mia compagna in Trek-Segafredo Lizzie Deignan. Oltre all’indiscutibile talento, al Giro Donne l’ho vista pedalare forte, con una condizione in crescendo. Credo possa essere una protagonista”.

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