Ciclocross, Van der Poel: “I miei sponsor mi pagano per vincere. Nessuno si lamenta con Hamilton perché domina”

Mathieu Van der Poel è il dominatore del ciclocross. Il neerlandese ha vinto per distacco le tre prove di Coppa del Mondo a cui ha preso parte, confermando anche il titolo europeo. Assente nelle prime due corse, è già risalito fino alla sesta posizione facendo percorso netto nelle successive. Un modo di correre che non è piaciuto a tutti, visto che in genere già a metà gara si capisce l’esito finale. Il campione continentale non ha comunque intenzione di cambiare i suoi piani, almeno fino alle Olimpiadi 2020. Di sicuro il corridore della Corendon-Circus si farà vedere più spesso anche nelle corse su strada, anche perché la squadra potrebbe ricevere un numero di inviti sempre maggiore.

Il classe ’95 ha rivelato il suo pensiero a Sporza, concedendosi il paragone con altri sport: “Il mio compito non è rendere il ciclocross emozionante, ma vincere il più possibile. I miei sponsor mi pagano per questo, gli interessi sono troppo alti per renderlo interessante. Facendo un paragone con altri sport, se vedi vincere il Barcellona è divertente anche guardarlo, perché giocano a calcio davvero bene, devi vederlo da questa prospettiva. Ma non è una novità che qualcuno domini uno sport. Pensate alla Formula 1. Penso che Hamilton abbia vinto otto degli ultimi dieci GP, ma nessuno gli dice niente. Devo essere un corridore da strada per togliermi questi fastidi? Mi piace troppo il ciclocross”.

Il neerlandese ha poi parlato delle sue possibilità su strada: “Nelle prossime due settimane mi concentrerò sull’allenamento per la resistenza. È possibile correre ciclocross e le classiche di primavera, lo sapevo da tempo ma Wout Van Aert lo ha confermato. La sua performance alle Strade Bianche in particolare è stata impressionante. Anche in altre corse è sempre stato davanti, e normalmente, se sono in forma, dovrei essere in grado di stare lì. Non sceglierò una specialità, la varietà mi mantiene in forma e questo è il motivo per cui l’allenamento non è un vero sacrificio. Se potessi combinare tutte le discipline in carriera lo farei, ma a un certo punto dovrò lasciare da parte qualcosa. Per come la vedo ora, potrebbe essere la mountain bike“.

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